Le persone che hanno partecipato

Mara Mucci

Mara Mucci

Mara Mucci è nata a Bologna nell'estate del 1982 e vive attualmente ad Imola.

Laureata in informatica, nell’attività politica della deputata è evidente il riflesso della sua professionalità, con numerosi interventi ispettivi, di indirizzo e di iniziativa legislativa, votati alla digitalizzazione. Nuove tecnologie e risparmio energetico gli altri settori di proposta politica.

Eletta alle elezioni politiche del 2013 alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Emilia-Romagna, portano la sua firma l’istituzione del Fondo per le startup innovative nel settore turistico, la spinta all’attività legislativa in ambito di retrofit elettrico dei veicoli, diversi interventi a tutela delle Partite Iva con tre proposte di legge in merito alla parità di diritti, maternità e regime fiscale, la proposta di legge sulla riforma dei partiti e l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione, sull’eutanasia e sulla parità di trattamento contrattuale tra uomini e donne nel mondo dello sport professionistico. Il governo ha accolto di recente la sua richiesta di portare al 10% l’imposizione fiscale per i birrifici agricoli.

Le sue ultime iniziative politiche vertono sul diritto alla libertà di voto referendario, prima sul cosiddetto referendum trivelle attraverso un ricorso al Tar ed ora sulla riforma costituzionale, dove sta presentando insieme ai Radicali italiani la richiesta di una consultazione per parti separate e quesiti parziali.

A livello locale è impegnata nella tutela dei diritti dei detenuti, con numerosi interventi per la regolarizzazione delle figure degli educatori all’interno dell’Istituto penitenziario minorile “Siciliani” e della casa circondariale “Dozza” di Bologna.

Semplificazione e digitalizzazione sono la mission della sua attività politica, dove applica la sua professionalità al servizio di uno Stato più efficiente e dinamico nei confronti dei cittadini.

Servizi innovativi che devono poter intervenire a tutela dei diritti della cittadinanza: diritti di accessibilità, conoscenza, partecipazione. Digitalizzazione per un miglior rapporto tra il pubblico e i servizi dello Stato.​​​

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Ha partecipato a:

Dalle consultazioni all'empowerment dei cittadini: per una vera democrazia partecipata

Palazzo dei Congressi | Roma, 24 Maggio, 2016 | 09:30

Il Codice dell’Amministrazione Digitale (Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 - CAD) necessita di revisione e su questo sia il Governo che la società civile sono stati impegnati negli ultimi mesi. Anche sul FOIA (Freedom of Information Act) che la società civile richiede da tempo e che il Governo si è impegnato a definire sono stati fatti alcuni passi avanti.

Contributi, proposte di emendamenti e correzioni, sono in attesa di produrre una normativa condivisa. Le consultazioni sono alla base della democrazia partecipata che ormai abbiamo chiaramente capito e condiviso essere il solo modo per innovare profondamente anche le normative.

Importante è quindi attivare consultazioni online trasparenti e aperte a tutti gli stakeholder in modo da garantire una più ampia partecipazione. Si devono individuare presto modalità e “spazi” di consultazione permanente con tutti gli stakeholder per garantire i tre elementi dell’Open Government: trasparenza, partecipazione, collaborazione.

L'incontro vuole essere un momento di confronto tra i principali attori ma anche uno spazio per decidere insieme come proseguire per conseguire i risultati attesi.

I professionisti della digitalizzazione documentale e della privacy

Palazzo dei Congressi | Roma, 24 Maggio, 2016 | 12:00

Affinché le norme sulla digitalizzazione della PA emanate negli ultimi anni (dalla decertificazione alla trasparenza, dal protocollo informatico sino alla pubblicità legale on line) trovino reale e corretta applicazione nell’amministrazione italiana, centrale e locale, bisogna partire dalla costruzione di un modello organizzativo che funzioni, che scardini le consuetudini del mondo analogico e sia gestito a tutti i livelli da professionisti competenti.

Il governo digitale dei flussi documentali nella PA non può prescindere, infatti, dall'individuazione di professionalità adeguate, in grado di preservare il nostro patrimonio informativo, capaci di abbandonare la carta e di fidarsi del documento informatico, conservandone nel tempo la valenza originale, mettendo in atto tutte le misure necessarie per la corretta tutela della privacy degli utenti.

In questo quadro giocano un ruolo fondamentale i Professionisti della digitalizzazione e della privacy, che nelle organizzazioni pubbliche e private, sono chiamati a svolgere un ruolo chiave nel processo di innovazione.

Durante l’incontro verrà presentato il progetto Digitale In Comune che ANORC ha appena avviato in collaborazione con Anci, Procedamus, DigiConsum, IWA Italy, Stati Generali dell’Innovazione e AIP, allo scopo di promuovere una diffusa e corretta digitalizzazione degli enti pubblici locali attraverso la valorizzazione delle professionalità necessarie alla gestione dei processi digitali, la formazione di nuove competenze e una corretta ed estesa formazione degli operatori coinvolti.