Le persone che hanno partecipato

Francesco Modafferi

Francesco Modafferi

Francesco Modafferi (1965), laureato in Giurisprudenza all'Università di Bologna e in Scienze della Sicurezza economica e finanziaria all'Università di Roma "Tor Vergata" è dirigente del Dipartimento attività ispettive e sanzioni del Garante per la protezione dei dati personali dal 2002 e, dal 2014, anche reggente del Dipartimento registro dei trattamenti.

Nella pubblica amministrazione dal 1984, quale ufficiale della Guardia di finanza ha comandato reparti operativi e svolto incarichi di formazione presso l'Accademia del Corpo e di stato maggiore presso il Comando Generale, conseguendo il grado di Colonnello.

Docente presso l'Accademia, la Scuola di polizia tributaria e altri istituti di formazione in materie appartenenti all'area giuridica e manageriale è anche in possesso del titolo di Revisore legale.

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Ha partecipato a:

Sanità digitale: fascicolo sanitario per rispondere alle sfide per il SSN

Roma, 24 Maggio, 2017 | 09:30

La gestione delle malattie croniche rappresenta la principale sfida per il nostro Sistema Sanitario Nazionale nel medio-lungo periodo. Una sfida enorme, che il nostro sistema non potrà reggere se non a fronte di una complessiva riorganizzazione della rete assistenziale, che sposti progressivamente le cure dall’ospedale al territorio, facendo pienamente leva sulle potenzialità delle nuove tecnologie digitali. Pilastro fondamentale della riorganizzazione non potrà non essere la diffusione di un FSE realmente interoperabile. I benefici sono di tutta evidenza: una migliore presa in carico e continuità della cura del paziente, la maggior appropriatezza delle cure erogate ai cittadini e il miglior supporto decisionale nei processi sanitari, grazie alla maggiore disponibilità di informazioni sull’utente. A partire dal Fascicolo Sanitario Elettronico, che da miraggio diventa realtà, sarà possibile sviluppare piattaforme di servizi per i cittadini, fondati su una diversa interazione tra gli operatori del sistema, che abiliteranno la realizzazione di modelli assistenziali e organizzativi rispondenti alle nuove necessità. Passi concreti devono essere la comunicazione e la formazione verso cittadini e operatori e, ove possibile, il coinvolgimento degli utenti nel disegno dei servizi. Inoltre, l’individuazione di azioni a livello nazionale verso stakeholders che possono agevolare il lavoro delle Regioni e creare cultura ed empowerment per i cittadini.

Nuovo regolamento privacy: cosa cambia per la PA e per i cittadini

Roma, 24 Maggio, 2017 | 15:00

Il regolamento Europeo in materia di protezione dei dati personali (regolamento 2016/679), approvato in data 14 aprile 2016, dà tempo alle amministrazioni pubbliche per mettersi in regola sino al 25 maggio 2018. Sembrano tanti due anni, ma la trasformazione necessaria è importante. Da un atteggiamento reattivo ad un atteggiamento proattivo nei riguardi della privacy vuol dire prevedere la complioance rispetto alla protezione dei dati personali by default, nativa nei provvedimenti e nei processi. Le amministrazioni sono poi obbligate ad un “privacy impact assessment”, ossia ad una vera e propria valutazione d’impatto.

A fronte anche d’importanti semplificazioni si impone un obbligo di accountability rispetto alle regole della protezione e la nomina di un “data protection officer” (responsabile della protezione dei dati personali) che le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di individuare al proprio interno e deve sempre essere “coinvolto in tutte le questioni riguardanti la protezione dei dati personali”.

Il data protection officer (DPO) deve essere in possesso di specifici requisiti: competenza, esperienza, indipendenza e autonomia di risorse, assenza di conflitti di interesse.

Tutto questo per tutte le amministrazioni italiane, anche se le più piccole saranno obbligate ad agire in forma associata.

Il convegno si propone di spiegare chiaramente gli obblighi, le regole e gli adempimenti e il cambiamento organizzativo connessi alla nuova normativa, con una particolare attenzione ai piccoli comuni.

Connected Care: risposta alle sfide della salute 2030

Campus Talent Garden Roma Ostiense | Roma, 29 Ottobre, 2019 | 10:00

Nel sistema sanitario italiano è in atto una grande sfida di sostenibilità: la popolazione anziana cresce, aumentano i bisogni e la domanda di cura (soprattutto quella cronica) mentre le risorse sono sempre più limitate. In questo scenario, la digitalizzazione può essere la soluzione per vincere la sfida della sostenibilità nel settore sanitario e in particolare, la “Connected care” - intesa come un sistema che includa nuovi modelli organizzativi e soluzioni tecnologiche, al fine di abilitare la condivisione delle informazioni cliniche dei pazienti tra tutti gli attori coinvolti nel processo di cura (professionisti e operatori sanitari sul territorio e a domicilio, pazienti, assicuratori, referenti istituzionali, ecc.) - risulta essere la risposta comune su cui convengono ormai tutte le istituzioni e anche i cittadini ne riconoscono l’importanza.

Il convegno di apertura di Forum PA Sanità 2019 è l’occasione per confrontarsi sul modello della Connected Care con i più importanti attori istituzionali e gli stakeholder della sanità italiana stimolati da brevi sessioni di fact-checking ed esperienze internazionali raccontate direttamente dai protagonisti, che supporteranno la discussione sul ruolo dei diversi attori nel nuovo modello di sanità connessa e sulle risorse e strumenti da mettere in campo per la sua attuazione.

Per ascoltare la registrazione integrale dell'evento cliccare QUI