Le persone che hanno partecipato

Maurizio Sacconi

Maurizio Sacconi

Nasce a Conegliano Veneto (Treviso) il 13 luglio 1950. Laureato in giurisprudenza, insegna Economia del lavoro presso la facoltà di economia della Università degli studi di Roma Tor Vergata.
Dal 1979 e fino al 1994 è deputato al Parlamento italiano per quattro legislature, durante le quali ha svolto l'attività parlamentare nella commissione industria - dove era presidente del comitato per l'innovazione industriale - e successivamente nella commissione bilancio - dove era relatore della legge finanziaria per gli anni 1983, 1984 e 1987.
Senatore e capogruppo in Commissione Lavoro per Forza Italia dal dal 2006 al 2008, Maurizio Sacconi è stato in passato anche Presidente nazionale della Lega Ambiente (1980-1981).
Dal 1995 e fino al mese di giugno del 2001 è funzionario dell' International Labour Office (ILO) o BIT (bureau international du travail) di Ginevra, agenzia specializzata delle Nazioni Unite, con la qualifica di Branch office director - direttore dell'ufficio di Roma.

Tra le varie figure politiche ricoperte vi sono quella di Sottosegretario di Stato al Ministero del Tesoro dal 1987 al 1994, incaricato della riforma delle normative relative agli intermediari bancari e al mercato mobiliare (negli anni 1987-1992 e 1993-1994).
Dal 1992 al 1993 è Sottosegretario delegato al ministero della Funzione pubblica (primo governo Amato): durante questo periodo Sacconi ha curato la riforma delle amministrazioni pubbliche e del pubblico impiego, definita dal decreto legislativo n. 29/93; nello stesso periodo è stato inoltre docente presso la facoltà di Economia e commercio della Università Luiss di Roma.
Dal 2001 al 2006 è Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. E' stato Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali dal 2009 al 2011.


 

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Ha partecipato a:

Smart working per una nuova organizzazione del lavoro pubblico

Roma, 24 Maggio, 2017 | 09:30

Ad oggi nel settore privato italiano gli smart workers – ossia quei lavoratori che godono di discrezionalità nella definizione delle modalità di lavoro in termini di luogo, orario e strumenti utilizzati - sono oltre 250 mila e sono cresciuti del 40% rispetto al 2013. Molto meno positivo è lo scenario all’interno della Pubblica Amministrazione nella quale, nonostante alcune positive esperienze, lo smart working è nei fatti assente.

Eppure lo stesso disegno di legge sul “lavoro agile”, inizialmente proposto dal Governo e poi ulteriormente ampliato e migliorato dalla Commissione Lavoro del Senato, fa esplicito riferimento alla possibilità di applicazione ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche.  La stessa riforma “Madia” della Pubblica Amministrazione all’art. 14, nel quadro della “Promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche”, chiede di adottare misure organizzative “per la sperimentazionedi nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa”. Una chiara volontà da parte del legislatore di spingere l’adozione di un’organizzazione del lavoro che coniughi anche nel pubblico impiego stabilità e tutela nei contratti, con una maggiore flessibilità e responsabilizzazione nella gestione del rapporto di lavoro. Quali allora gli ostacoli al cambiamento?

Fondamentale in questo scenario il ruolo dell’offerta. C’è bisogno di strumenti semplici, efficaci e sicuri che abilitino forme avanzate di collaborazione a distanza e in mobilità.  Di conseguenza è fondamentale il confronto tra i player di mercato e le amministrazioni per raccogliere le esigenze e sviluppare le soluzioni più appropriate, in un contesto in cui le tecnologie e i modelli collaborativi stanno letteralmente esplodendo.

LE ISCRIZIONI SONO CHIUSE PERCHE' E' STATO SUPERATO IL NUMERO MASSIMO DI ISCRIZIONI CONSENTITO DALLA SALA

Digital transformation e smart working della PA

Roma, 24 Maggio, 2018 | 09:30

REGISTRAZIONE VIDEO DELL'EVENTO

A quasi un anno dalla Legge 22 maggio 2017, n. 81 - che fornisce una definizione puntuale del Lavoro Agile disciplinandone gli aspetti legati all’adozione all’interno delle organizzazioni - e dalla Direttiva 3/2017 che fornisce delle linee guida per l’attuazione di quanto stabilito della Legge Madia in materia di smart working per la PA, appare interessante fare un punto su cosa è fino ad ora emerso dai progetti e dalle sperimentazioni di questo nuovo approccio al lavoro all’interno delle Pubbliche Amministrazioni.

Il ruolo della tecnologia è centrale quando si parla di Smart Working e lo è ancora di più se parliamo di PA.

Da una parte le tecnologie giocano il ruolo di fattore abilitante dello sviluppo del lavoro agile nella PA: quali soluzioni tecnologiche sono necessarie? quali adeguamenti necessitano le PA per accogliere questo nuovo approccio al lavoro? quali criticità le PA si trovano ad affrontare e quali soluzioni sono ad oggi disponibili? Si tratta di tecnologie di vario tipo, da quelle che consentono di connettere le persone distribuite su diversi luoghi a quelle che agevolano la collaborazione e il lavoro condiviso, da quelle che favoriscono la condivisione e gestione di dati e informazioni a distanza in maniera immediata a sicura a quelle che modificano gli ambienti di lavoro rendendoli flessibili.

Dall’altra parte lo smart working si configura sempre più come una vera e propria leva su cui puntare nei processi di trasformazione digitale delle Amministrazioni Pubbliche: in che misura quindi un progetto di smart working contribuisce al percorso di innovazione di una PA?

Presentazione del "Trattato sulla nuova configurazione della giustizia contabile"

Roma, 24 Maggio, 2018 | 13:00

L'ampio ed aggiornato trattato sarà presentato dai curatori e discusso con un autorevole panel tra cui alcuni autori di capitoli tematici del volume.

Il lavoro che cambia il lavoro

Roma, 23 Maggio, 2018 | 15:00

REGISTRAZIONE VIDEO DELL'EVENTO

A fronte di una disoccupazione complessivamente in discesa e di un incremento sia pure limitato dell’occupazione, che non ha però coinvolto sufficientemente né i giovani né il Meridione del Paese, le politiche attive del lavoro si trovano a fronteggiare sfide importanti. La rivoluzione tecnologica presenta infatti grandi opportunità, ma mette in evidenza anche due gravi problemi: il primo è evidentemente il rischio di uno sviluppo senza incremento dell’occupazione che potremmo semplificare nella “paura dei robot”; il secondo, speculare e in dialettica con il primo è lo “skill shortage”, ossia la carenza di competenze spendibili sul mercato del lavoro da parte di molta parte dei giovani disoccupati o dei disoccupati di ritorno che non sono così in grado di cogliere positivamente le occasioni che pure la trasformazione digitale propone.

Il convegno, a cui sono invitati i principali protagonisti pubblici e privati responsabili della progettazione e dell’attuazione delle politiche per il lavoro (Ministeri del lavoro, dell’Istruzione e dello sviluppo economico, Agenzie, Regioni, Enti Locali, agenzie formative, agenzie di lavoro interinale, ecc.), si propone di fare il punto, all’inizio di una nuova legislatura, di quanto di buono è stato già realizzato e che quindi costituisce un punto di partenza utile, di quanto rimane da fare (pensiamo ad esempio all’incerta situazione dei centri dell’impiego dopo la bocciatura della riforma costituzionale), delle lezioni apprese che possono indirizzarci, anche con l’onesto esame dei fallimenti, verso strade in tutto o in parte nuove.

Lavoro e trasformazione digitale: accrescere le competenze, ridurre le diseguaglianze

Roma, 14 Maggio, 2019 | 15:00

La trasformazione digitale pone nuove sfide alle politiche attive del lavoro. Da un lato la necessità di far fronte al rischio di una crescita economica senza incremento dell’occupazione, dall’altro l’obbligo di ridurre le diseguaglianze attraverso un sistema in grado di accompagnare i giovani e sostenere le fasce deboli cittadini. La necessità di “governare” tale fase di transizione impone lo studio e l’attuazione di nuove forme di intervento che riducano le diseguaglianze, puntino alla crescita del capitale umano del Paese e creino occupazione di qualità.

Per ascoltare l'audio integrale dell'evento cliccare QUI

Un aperitivo con... Maurizio Sacconi

Roma, 14 Maggio, 2019 | 18:00

Già a capo delle Funzione Pubblica nel Governo Amato, poi Sottosegretario e Ministro del lavoro, Presidente della Commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, nella sua lunga carriera politica, si è sempre occupato di lavoro e di amministrazione pubblica con una tenace cultura riformista. Presiede il think Tank "Amici di Marco Biagi" (ex "Amici di Mario Rossi"). In questa intervista che segue il convegno sul futuro del lavoro, esploreremo i temi dei nuovi lavoro, delle nuove necessarie garanzie e del conseguente necessario cambio di paradigma culturale. parleremo anche di èlite e di formazione e ruolo di una nuova classe dirigente.