Le persone che hanno partecipato

Diego Piacentini

Diego Piacentini

Diego Piacentini ha iniziato una nuova attività dal mese di agosto 2016, lavorerà per due anni pro bono per il Governo italiano, dando il proprio aiuto nella trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione. Diego è attualmente in aspettativa da Amazon.com, dove ha lavorato per sedici anni, ricoprendo il ruolo di Senior Vice President International. In Amazon è stato anche membro dell’executive team e responsabile di tutte le operazioni retail internazionali in Europa, Giappone, Cina e India. Nel 1987 è entrato in Apple e nel 1997 è stato promosso a General Manager e Vice President di Apple Europa, a Parigi.

Prima di entrare in Apple Computer, ha lavorato nel management finanziario di Fiat Impresit in Italia. Diego è nel Board di Maasai Association, realtà che supporta iniziative di istruzione e sanità in Kenya; è inoltre investitore in Unitus Seed Fund, un fondo di investimento con sede a Bangalore e Seattle che investe in startup innovative in India. Diego è membro dell’Advisory Board ed è un mentor di Endeavor Global. Si è laureato in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi di Milano ed è stato premiato come “Bocconiano dell’anno” nel 2010.

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Ha partecipato a:

Verso l’Italia digitale: Luca Attias intervista Diego Piacentini

Roma, 25 Maggio, 2017 | 12:00

È disponibile la registrazione video dell'evento

Luca Attias è un personaggio peculiare all'interno della Pubblica Amministrazione italiana: CIO della Corte dei Conti, è uno dei più noti e dirompenti innovatori che lavorano nella PA italiana. Dallo scorso ottobre è stato raggiunto all'interno della Pubblica Amministrazione da un altro "alieno", Diego Piacentini, Commissario Straordinario per l'Attuazione dell'Agenda Digitale. In comune, i due, vogliono concretamente dare un contributo alla trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione. Una PA con competenze tecnologiche, che sia in grado di esportarle, che lavori in modo integrato, aperto, interoperabile, dallo Stato centrale fino al più piccolo dei comuni, riuscendo a ridurre sprechi e inefficienze. E che che  ponga il benessere del cittadino davvero al centro.

Il pensiero dei due si incardina perfettamente nella visione espressa da Diego Piacentini in occasione del 150° anniversario della Stampa:

 

Tra qualche anno immagino un Paese che ha vinto la sfida della semplificazione stato-cittadini-imprese anche grazie alla digitalizzazione.

Un Paese dove i politici che cercano di comprendere la trasformazione tecnologica, invece di temerla e combatterla, sono la regola e non l’eccezione.

Un Paese nel quale le leggi riconoscono e promuovono il diritto a innovare anziché imbrigliarlo.

Un Paese dove le forti competenze tecnologiche sono anche all’interno dello Stato e delle aziende pubbliche.

Un Paese dove ci sono più aziende (pubbliche e private) guidate da trentenni che da settantenni.

Un Paese in cui le pubbliche amministrazioni lavorano in modo integrato, aperto, interoperabile, dallo Stato centrale fino al più piccolo dei comuni; in cui i certificati sono un ricordo, sprechi e inefficienze si sono ridotti.

Un Paese in cui basta uno smartphone o una richiesta verbale a un BOT per esercitare un diritto, pagare le tasse, richiedere l'assegno di maternità, rinnovare la patente, aprire un negozio.

Un Paese in cui saranno i cittadini stessi a segnalare, in maniera semplice ed efficace, bug, errori ed inefficienze, avendo la certezza di essere ascoltati e che gli errori siano corretti istantaneamente.

Un Paese dove i Big Data non sono solo un problema di privacy e qualcosa di cui aver paura, dominio di poche aziende, ma parte di un’infrastruttura pubblica e moderna che genera benefici per i cittadini.

Immagino infine un Paese dove lavorare per la Pubblica Amministrazione sia un onore. Dove i cervelli migliori fanno a gara per lavorare nei centri di ricerca pubblica che sono veri e propri centri di eccellenza e innovazione capaci di trainare il Paese.

Quale PA per quale Paese? Un' altra riforma o un cambio di paradigma?

Roma, 22 Maggio, 2018 | 09:30

REGISTRAZIONE VIDEO DELL'EVENTO

Non possiamo affrontare le sfide che abbiamo davanti con una pubblica amministrazione del passato. E' importante sostenere e favorire il passaggio da  una logica ancora prevalentemente burocratica a quella che abbiamo chiamato la PA abilitante in cui l’innovazione viene considerata funzione di un nuovo modo di intendere lo Stato. Con la PA condivisa, adottando in pieno il paradigma dell’open government, si realizza il principio costituzionale della sussidiarietà orizzontale: autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale.