Le persone che hanno partecipato

Alessandro Ramazza

Alessandro Ramazza

Alessandro Ramazza è Presidente di Assolavoro, l’Associazione Nazionale di categoria delle Agenzie per il Lavoro, Consigliere Delegato di Randstad Group Italia ed è Presidente di Intempo, l'Agenzia per il Lavoro, appartenente al gruppo Randstad, leader nel settore portuale e logistico. Dal 2005 al 2017 è stato Presidente del gruppo Obiettivo Lavoro, dove è entrato nel 2004 come Direttore Sviluppo e Diversificazione. Precedentemente è stato Direttore del Personale in Consorzi di Costruzione dell’Alta Velocità e presso C.M.C. di Ravenna. E’ stato Assessore alla Formazione e Lavoro alla Provincia di Bologna e Consigliere Comunale a Bologna, dove ha ricoperto incarichi di direzione politica nel partito dei Democratici di Sinistra. E’ laureato in Economia e ha frequentato Master alla London Business School e alla London School of Economics.

Torna all'elenco completo

Ha partecipato a:

Esternalizzazioni e flessibilità nella PA che cambia tra nuovo codice degli appalti e somministrazione

Roma, 24 Maggio, 2017 | 11:45

Tre sono le sfide per le gestione delle risorse umane nella PA: invecchiamento della popolazione lavorativa, rivoluzione digitale, riforma dello Stato.

Il cambiamento della PA, affinché segni il passo di un’epoca e produca tutti gli effetti oggi presenti in modo sterile solo sulla carta, va con ferma intenzione guardato oltre i provvedimenti di riforma: attraver-so i nuovi modelli gestionali, le buone pratiche organizzative e, soprattutto, con la ridefinizione di nuove professionalità.

E’ necessario prendere in considerazione il ricorso al lavoro flessibile tra efficienza organizzative, contenimento del precariato e fabbisogni di competenze. La flessibilità, quella buona, è al centro del nuovo rapporto tra pubblico e privato.

Perché si possa realizzare tale scopo, la PA viene supportata dal nuovo sistema normativo che si è via via delineato nel corso degli anni e che ha portato allo sviluppo di “nuove tecniche” per l’individuazione di detto fabbisogno: ci si riferisce al dialogo ed alla collaborazione (così come previsti nel D.lgs. 50/2016) tra la PA e le imprese operatrici del mercato; la qualificazione delle stazioni appaltanti tenendo in consi-derazione la loro capacità di programmazione e progettazione; la previsione di una maggiore “flessibilità” dei contratti, presupposto indispensabile per erogare prestazioni sempre adeguate alle esigenze, anche mutevoli nel tempo.

Il capitale umano, per sua strategica centratura, è un obiettivo valoriale imprescindibile negli acquisti pubblici. In che modo oggi le grandi linee direttrici di matrice europea, ambiente – sociale – lavoro – innovazione PMI, determinano un nuovo modo di ripensare gli acquisti pubblici sulla scelta delle Agenzie per il Lavoro?

Sullo slancio delle riflessioni esposte è utile approfondire un nuovo approccio all’organizzazione, un innovativo servizio ampiamente sviluppato nelle imprese private: il servizio Inhouse di Randstad. Una soluzione di qualità, gestione della buona flessibilità, ottimizzazione della forza lavoro e cost saving che può anticipare una strategia di spending review.

A tutti i partecipanti  sarà rilasciata una  pubblicazione di Randstad, uno strumento operativo e di orientamento che illustra gli ambiti e le modalità di applicazione del nuovo codice dei contratti pubblici nel settore della somministrazione di lavoro.

Le nuove frontiere del lavoro pubblico

Roma, 22 Maggio, 2018 | 15:00

REGISTRAZIONE VIDEO DELL'EVENTO

L’attività “core” dell’amministrazione pubblica, quella non delegabile al mercato, è costituita per la maggior parte dal trattare dati ed informazioni per restituire ai cittadini servizi, opportunità e “ambienti” favorevoli al libero, equo, sostenibile sviluppo di ciascuno e della comunità.

Non è improprio vedere quindi la PA, nelle sue molteplici forme, come una grande “fabbrica della conoscenza”, proprio come lo sono le grandi e blasonate aziende della nostra era digitale.
Peccato che una parte importante della vita delle amministrazioni vive ancora nel paradigma fordista e la gestione delle risorse umane (o “delle persone” come io preferisco indicarla) è ancora legata a strumenti preistorici quali le organizzazioni gerarchiche, i tornelli, i mansionari, gli avanzamenti automatici di carriera, ecc.

Al di là della retorica investire nelle persone vuol dire avere fiducia che tutte, siano esse cittadini o impiegati pubblici, sono portatori non solo di bisogni, ma anche e soprattutto di idee e di soluzioni.  Dentro la PA questo vuol dire avere come obiettivo lo sviluppo di ciascuno nella sua specifica diversità. Sviluppare le persone, far sì che pensino e partecipino attivamente al miglioramento di quello che fanno, vuol dire poter contare su leader lungimiranti, che sanno che la loro forza è la forza della loro squadra, che si sforzano sempre di far sì che cresca nei propri collaboratori l’orgoglio e insieme la capacità di autovalutarsi.

Questi principi, astrattamente condivisi, ma non sufficientemente praticati, devono poi trovare attuazione in tutte le fasi dello sviluppo delle persone e della loro vita lavorativa: dal reclutamento dei migliori alla modalità di un lavoro che deve diventare “agile”, dagli strumenti della partecipazione di ciascuno al raggiungimento di obiettivi espliciti, misurabili e condivisi allo sviluppo delle competenze, dalla onesta e continua valutazione on the job per crescere insieme alla riforma coraggiosa della dirigenza.

Il convegno si propone di fare il punto, all’inizio di una nuova legislatura, di quanto di buono è stato già realizzato e che quindi costituisce un punto di partenza utile, di quanto rimane da fare (pensiamo alla mancata riforma della dirigenza), delle lezioni apprese che possono indirizzarci, anche con l’onesto esame dei fallimenti, verso strade in tutto o in parte nuove.

Connecting people with jobs

Roma, 15 Maggio, 2019 | 09:30

L’evento “Connecting people with jobs” è dedicato alla presentazione dei risultati dell’omonima country review condotta nel 2018 in Italia dall’OCSE in collaborazione con ANPAL.

Dal 2009 OCSE realizza diverse attività a supporto dei paesi associati per rafforzare le politiche del lavoro e promuovere le migliori opportunità di partecipazione e di attivazione nei mercati del lavoro. Il monitoraggio e la valutazione d’impatto delle politiche e dei programmi sono importanti strumenti a disposizione di governi e stakeholder istituzionali per rafforzare l’efficienza e l’efficacia delle politiche, comprese le politiche attive del lavoro. L’analisi del caso italiano, presentata al Forum, prende in esame alcuni aspetti delle politiche di attivazione e della loro attuazione a livello regionale, evidenziando il ruolo della riforma in atto dei servizi per l’impiego, l’importanza della creazione dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL) incaricata di accompagnare il processo di riforma, anche attraverso la gestione di politiche attive di livello nazionale e la messa in opera di importanti infrastrutture informatiche a sostegno dell’attività delle amministrazioni regionali e dei servizi per l’impiego locali.