Le persone che hanno partecipato

Riccardo Bruno

Riccardo Bruno

Riccardo Bruno lavora nel team di ICT Partnerships and Market Development di Wind Tre, dove si occupa dello sviluppo e del posizionamento di soluzioni ad alto valore aggiunto per le Aziende e la Pubblica Amministrazione, attraverso iniziative di go-to-market e comunicazione dedicate al cliente e sul territorio, supportando i decision makers nell’ambito dei percorsi di innovazione e di trasformazione digitale. Arrivato in Wind nel 2011, Riccardo ha lavorato 4 anni nell’area Vendite gestendo lo studio di proposte tecnico-economiche di servizi di comunicazione integrati per la clientela Business. Dal 2000 al 2011 ha lavorato presso Italtel nell’area Marketing, su diversi mercati internazionali in Europa e Stati Uniti. Si è laureato in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Torino.

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Smart working per una nuova organizzazione del lavoro pubblico

Roma, 24 Maggio, 2017 | 09:30

Ad oggi nel settore privato italiano gli smart workers – ossia quei lavoratori che godono di discrezionalità nella definizione delle modalità di lavoro in termini di luogo, orario e strumenti utilizzati - sono oltre 250 mila e sono cresciuti del 40% rispetto al 2013. Molto meno positivo è lo scenario all’interno della Pubblica Amministrazione nella quale, nonostante alcune positive esperienze, lo smart working è nei fatti assente.

Eppure lo stesso disegno di legge sul “lavoro agile”, inizialmente proposto dal Governo e poi ulteriormente ampliato e migliorato dalla Commissione Lavoro del Senato, fa esplicito riferimento alla possibilità di applicazione ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche.  La stessa riforma “Madia” della Pubblica Amministrazione all’art. 14, nel quadro della “Promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche”, chiede di adottare misure organizzative “per la sperimentazionedi nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa”. Una chiara volontà da parte del legislatore di spingere l’adozione di un’organizzazione del lavoro che coniughi anche nel pubblico impiego stabilità e tutela nei contratti, con una maggiore flessibilità e responsabilizzazione nella gestione del rapporto di lavoro. Quali allora gli ostacoli al cambiamento?

Fondamentale in questo scenario il ruolo dell’offerta. C’è bisogno di strumenti semplici, efficaci e sicuri che abilitino forme avanzate di collaborazione a distanza e in mobilità.  Di conseguenza è fondamentale il confronto tra i player di mercato e le amministrazioni per raccogliere le esigenze e sviluppare le soluzioni più appropriate, in un contesto in cui le tecnologie e i modelli collaborativi stanno letteralmente esplodendo.

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