Le persone che hanno partecipato

Giorgio Migliarina

Giorgio Migliarina

Giorgio Migliarina è Direttore di Vodafone Business Italia dal 1 Aprile 2018, con la responsabilità della commercializzazione dei prodotti e dei servizi di telecomunicazione dedicati alle grandi aziende, alla pubblica amministrazione e alle piccole e medie imprese italiane. Migliarina precedentemente ha lavorato nel Sud Est Asiatico, prima come Capo Rete, IT e Capo del Settore Enterprise di Telekom Malaysia, basato a Kuala Lumpur, e piu’ recentemente come industry lead del settore telecomunicazioni per Asia Pacific, Middle East e Africa di Accenture, basato a Singapore. Dal 1999 al 2007 Migliarina ha ricoperto ruoli di crescente responsabilita’ in McKinsey & Company, basato prima a Londra e poi a Pechino, dove in qualita’ di partner si e’ occupato del settore di telecomunicazioni e alta tecnologia in Europa e Asia. Migliarina ha iniziato la sua carriera professionale in Italia nel 1994 in Olivetti Telemedia e Infostrada. Migliarina ha conseguito una laurea cum laude in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Torino, e un Master in Business Administration presso l’INSEAD di Fontainebleau (Francia). E’ sposato e ha due figli.

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Ha partecipato a:

Quale PA per quale Paese? Un' altra riforma o un cambio di paradigma?

Roma, 22 Maggio, 2018 | 09:30

REGISTRAZIONE VIDEO DELL'EVENTO

Non possiamo affrontare le sfide che abbiamo davanti con una pubblica amministrazione del passato. E' importante sostenere e favorire il passaggio da  una logica ancora prevalentemente burocratica a quella che abbiamo chiamato la PA abilitante in cui l’innovazione viene considerata funzione di un nuovo modo di intendere lo Stato. Con la PA condivisa, adottando in pieno il paradigma dell’open government, si realizza il principio costituzionale della sussidiarietà orizzontale: autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale.

La trasformazione digitale del PAese. Come creare valore attraverso una nuova e fattiva partnership pubblico-privato

Roma, 16 Maggio, 2019 | 09:30

La digitalizzazione della PA costituisce un fattore abilitante per il miglioramento della trasparenza e della qualità dei servizi erogati al cittadino, ma rappresenta anche un driver di sviluppo e di rafforzamento della capacità innovativa dell’intero Paese, e quindi, di creazione di valore. Negli ultimi mesi sono stati fatti molti passi avanti nell'implementazione di molti progetti strategici previsti dal Piano triennale per l'informatica pubblica, che consentiranno alle PA di ogni livello di erogare servizi pubblici di qualità, prendere decisioni migliori basate sui dati, orientare la trasformazione dei propri processi interni e dei modelli organizzativi.

Tuttavia, la piena ed effettiva attuazione del processo di digitalizzazione della macchina pubblica non può che derivare da un’azione congiunta di tutte le componenti coinvolte: government, imprese, università e ricerca, cittadinanza organizzata. In particolare, il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi previsti dall'Agenda Digitale italiana non può prescindere da una continua e fattiva partnership tra mondo pubblico e mondo privato. Una nuova alleanza che, partendo dalla necessaria rivisitazione delle modalità di procurement pubblico, sia in grado di garantire la condivisione strategica degli obiettivi e orientare un utilizzo più sapiente e mirato delle risorse finanziarie destinate all'innovazione. 

Attraverso il confronto con i principali protagonisti della governance dell'innovazione trasformazione digitale del Paese e delle grandi aziende strategiche dell'information technology, l'evento mira ad approfondire le possibili leve su cui agire per abilitare un nuovo rapporto tra un rapporto tra committenza pubblica e vendor tecnologici.

Fare rete: la trasformazione digitale per la coesione, la partecipazione e lo sviluppo della comunità nazionale

Roma, 6 Luglio, 2020 | 11:15

La drammatica epidemia che attraversa il mondo ha messo in evidenza due esigenze fondamentali per la nostra comunità nazionale: la necessità di una più continua e consapevole coesione sociale fatta di confronto, collaborazione, condivisione e, insieme, la necessità di poter appoggiare il nostro sviluppo equo e sostenibile su una innovazione tecnologica e ad una trasformazione digitale inclusiva, democratica e partecipata. Siamo tutti in rete, ma dobbiamo ancora imparare ad essere una rete. Una rete che usi la trasformazione digitale per la resilienza del paese, ma anche per uscire dalla crisi profondamente trasformati anche noi. Come dichiarato nell’introduzione del piano di Governo “2025” L’innovazione e la digitalizzazione devono far parte di una riforma strutturale dello Stato che promuova più democrazia, uguaglianza, etica, giustizia e inclusione e generi una crescita sostenibile nel rispetto dell’essere umano e del nostro pianeta.

Ne parleremo con il Governo, con le imprese, con i responsabili, italiani e stranieri, della trasformazione digitale delle amministrazioni, ma anche con chi, da un punto di vista diverso, potrà darci una visione del nostro modo di interagire nell’ecosistema digitale

Formazione e competenze digitali per un Paese più inclusivo e competitivo

Roma, 5 Novembre, 2020 | 09:30

Negli ultimi mesi, a seguito dell’emergenza sanitaria, si è affermata con forza la centralità di temi spesso in secondo piano nell’agenda politica, quali la formazione e le competenze digitali in particolare. Questa rinnovata attenzione si è concentrata inevitabilmente sulla scuola e sull’università, sulla loro capacità di rispondere all’emergenza con strumenti digitali e didattica a distanza. 

 
Ma sono tanti gli aspetti chiamati in causa quando si parla di formazione e competenze: l’inclusione sociale, la competitività, il rapporto tra Pa e cittadini. Pensiamo alla capacità di adattarsi a un mercato del lavoro che cambia; o alla possibilità di diventare “cittadini digitali”, di informarsi correttamente e di accedere ai servizi sempre più avanzati messi a disposizione dalle amministrazioni e dai privati.  
 
Su tutto questo pesano dati poco incoraggianti: abbiamo pochi laureati, solo il 27,6 per cento contro il 40 per cento della media europea, mentre solo il 42 per cento della popolazione tra 16 e 74 anni possiede competenze digitali di base o superiori. 
 
Per cercare di eliminare questo gap, nel luglio scorso è stata adottata con un decreto dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione la “Strategia per le competenze digitali”. Tra i principi guida: combattere il divario digitale di carattere culturale; sostenere lo sviluppo delle competenze digitali in tutto il ciclo dell’istruzione e della formazione superiore (con un’attenzione specifica ai ricercatori); promuovere lo sviluppo delle competenze chiave per il futuro e aumentare la percentuale di specialisti ICT; garantire a tutta la popolazione attiva le competenze digitali fondamentali per le nuove esigenze e modalità di lavoro. 
 
Grandi opportunità sembrano poi aprirsi grazie ai fondi messi in campo dall’Europa: il governo ha inserito nelle Linee Guida per il Recovery Plan italiano un cluster dedicato proprio a “Istruzione, formazione e ricerca”. Tra le azioni previste, il cablaggio con fibra ottica di scuole e università, la dotazione di infrastrutture per la didattica a distanza, l’aumento della quota di laureati e diplomati, il contrasto all’abbandono scolastico e la riqualificazione, formazione e selezione dei docenti. 
 
Stiamo andando, quindi, nella giusta direzione? Un confronto in questo evento di “FORUM PA 2020 Restart Italia”. 
 
 

Riorientare lo sviluppo: la transizione amministrativa premessa per la ripresa

Roma, 21 Giugno, 2021 | 14:02

La registrazione video dell'evento è disponibile cliccando QUI

Il progetto di rilancio del paese necessita di una PA profondamente rigenerata che, attraverso un’azione coerente e costante di miglioramento, sia in grado di supportare la politica nella costruzione di strategie e obiettivi di ripresa e di indirizzare la comunità nazionale sulla strada di uno sviluppo inclusivo e sostenibile. In questo scenario ci confronteremo sulla centralità dell’intervento pubblico per garantire un’economia efficiente e una crescita stabile che garantisca allo stesso tempo maggiore equità.

Approfondiremo inoltre le azioni necessarie ad abilitare una PA capace, competente, semplice, smart e digitale, in grado di offrire servizi di qualità ai cittadini e alle imprese e di rendere più competitivo il sistema-Italia.