Firenze Fiera - Palazzo degli Affari, 18 Ottobre, 2018 | 09:30
Il Rapporto ICity Rate mette in evidenza la connessione imprescindibile tra smart city e città sostenibile. Una città è intelligente solo se è anche in grado di allineare le proprie politiche urbane agli obiettivi di sostenibilità previsto dall’Agenda 2030.
Con la recente approvazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS), le politiche urbane sono tarate in chiave di innovazione e sostenibilità. Sempre di più, è evidente che occorrerà collegare i 17 SDGs alle attività delle amministrazioni locali e di governo.
Ma sostenibilità dello sviluppo vuol dire anche dare risposte ed opportunità ai nuovi cittadini: non c’è nessuna città che si possa definire “smart” se non mette in primo piano il futuro dei suoi giovani. Un futuro che non è solo dare i mezzi per la sopravvivenza, ma aprire le porte a quella consapevole partecipazione civica che può essere data solo dal lavoro e dalla appartenenza attiva alla comunità locale.
Ne parliamo con gli amministratori delle città più impegnate in questo percorso.
Le città sono i principali luoghi di creazione della ricchezza e di concentrazione del lavoro, veri e propri motori dell’economia europea, anche in virtù della loro capacità di trasformarsi profondamente in relazione alle nuove forme di produzione e distribuzione abilitate dall’evoluzione tecnologica.
In questo contesto, le amministrazioni locali giocano un ruolo cruciale nel garantire la competitività del proprio territorio, migliorando i servizi digitali offerti a imprese e professionisti, sostenendo lo sviluppo di un’economia della conoscenza e di spazi per la creatività urbana (fablab, coworking), supportando esercizi commerciali ed aziende più tradizionali ad “agganciare” i nuovi trend tecnologici.
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Le città sono l’istituzione di governo più vicina ai cittadini e alle imprese e per questo, che le governa, si trova ad affrontare direttamente sfide sempre più complesse: domande sociali ed economiche, cambiamenti climatici, ed, evidentemente, emergenze sanitarie.
È importante che si diffonda la cultura e la prassi della città resiliente intesa come un modello di governo in grado di gestire risposte sociali, economiche e strutturali per permettere al territorio di sopravvivere, adattandosi alle sfide e alle minacce che provengono dall’ambiente esterno. Un modello improntato alla flessibilità e fondato sulla prevenzione, la formazione e la conoscenza. Al contrario, è difficile parlare di smart cities e di smart communities se non si creano le condizioni per rendere meno vulnerabili e più sicuri i nostri centri urbani, se singole azioni e interventi non sono coerenti con un modello di intervento condiviso che consideri le città nella loro complessità e nelle diverse dimensioni infrastrutturali, sociali ed economiche.
L’incontro vuole approfondire le diverse dimensioni che rendono una città resiliente: l’infrastruttura tecnologica, il valore della comunità, la Governance dei dati e delle informazioni.