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La Modernizzazione dei Dati come base per la Trasformazione Digitale

Roma, 16 Maggio, 2019 | 10:45

L'economia digitale costringe le aziende a innovare per rimanere competitive. Nessuno vuole essere il prossimo Blockbuster, costretto al fallimento da concorrenti più agili ed efficienti nello sfruttamento della tecnologia.Le imprese tradizionali hanno tuttavia un naturale svantaggio nei confronti delle startup e alle aziende Internet native digitali: un corposo portfolio di applicazioni legacy da supportare e sviluppare. Le esigenze delle applicazioni legacy e il contemporaneo bisogno di innovazione possono esercitare una forte pressione sulle risorse di un'organizzazione.

MongoDB può aiutare a risolvere questo dilemma. Grazie alle funzionalità di MongoDB, molte aziende hanno incrementato la produttività degli sviluppatori di 3-5 volte e ridotto le spese operative di oltre il 70%. I risparmi generati hanno finanziato l'innovazione richiesta dal mercato e dagli azionisti. Come si ottengono questi vantaggi? MongoDB offre il modo migliore di elaborare i dati e distribuirli dove necessario, e può girare ovunque.

L' Agenzia delle Entrate-Riscossione presenterà come ha affrontato il suo progetto con MongoDB.

Per ascoltare l'audio integrale dell'evento cliccare QUI

Fare rete: la trasformazione digitale per la coesione, la partecipazione e lo sviluppo della comunità nazionale

Roma, 6 Luglio, 2020 | 11:15

La drammatica epidemia che attraversa il mondo ha messo in evidenza due esigenze fondamentali per la nostra comunità nazionale: la necessità di una più continua e consapevole coesione sociale fatta di confronto, collaborazione, condivisione e, insieme, la necessità di poter appoggiare il nostro sviluppo equo e sostenibile su una innovazione tecnologica e ad una trasformazione digitale inclusiva, democratica e partecipata. Siamo tutti in rete, ma dobbiamo ancora imparare ad essere una rete. Una rete che usi la trasformazione digitale per la resilienza del paese, ma anche per uscire dalla crisi profondamente trasformati anche noi. Come dichiarato nell’introduzione del piano di Governo “2025” L’innovazione e la digitalizzazione devono far parte di una riforma strutturale dello Stato che promuova più democrazia, uguaglianza, etica, giustizia e inclusione e generi una crescita sostenibile nel rispetto dell’essere umano e del nostro pianeta.

Ne parleremo con il Governo, con le imprese, con i responsabili, italiani e stranieri, della trasformazione digitale delle amministrazioni, ma anche con chi, da un punto di vista diverso, potrà darci una visione del nostro modo di interagire nell’ecosistema digitale

Tecnologia e Innovazione: la flessibilità dei modelli as a Service per liberarsi dall’onere della maintenance e accelerare la Digital Transformation

Roma, 6 Luglio, 2020 | 14:00

Oggi le amministrazioni pubbliche devono guadagnare agilità e accelerare l’implementazione di servizi digitali ai cittadini. Eppure, oggi sono costrette a ripercorrere periodicamente tutto il processo di acquisto dello storage per rinnovare la propria infrastruttura tecnologica, spesso perdendo il passo dell’innovazione. Soluzioni già disponibili consentono di liberarsi da questo onere, utilizzando un’infrastruttura che include già in partenza il rinnovamento, ed è in grado di auto-innovarsi nel tempo, secondo un modello Evergreen.

Avere sempre in produzione le tecnologie più recenti, senza dover più passare dal processo di riacquisto, consente alle amministrazioni di restare al passo con le richieste degli utenti e di liberarsi dalla schiavitù della maintenance. Sebbene l’adozione del paradigma Cloud rappresenti una soluzione, la transizione da soluzioni on-premise alla nuvola non è propriamente un passaggio automatico. Occorre costruire un «Journey to the cloud», che consenta la libertà di movimento necessaria da on-prem a cloud e viceversa, e abiliti l’adozione di modelli di consumo flessibili, che consentano di scalare verso l’alto o verso il basso, pagando quanto effettivamente viene consumato, non solo costruendo un piano rigido di investimento a tre anni. Un simile modello può liberare le pubbliche amministrazioni dalla necessità del riacquisto periodico di infrastruttura, rendendo più agile il loro journey to the cloud, utilizzando un modello 100% OPEX.

La trasformazione digitale come architrave della strategia per la ripresa

Roma, 6 Novembre, 2020 | 09:30

Le tecnologie digitali, fondamentali strumenti di resilienza e reazione durante la fase di emergenza, hanno assunto un valore strategico nelle strategie di ripresa e rilancio dell’economia del Paese. “Digitalizzazione e innovazione” rappresenteranno infatti una delle "missioni" del Recovery plan che il governo dovrà approvare nei prossimi mesi per definire gli obiettivi da raggiungere con i 209 miliardi del Next Generation EU. In particolare, è evidente come il completamento del complesso percorso di trasformazione digitale della PA rappresenti oggi un obiettivo non più differibile.


In questo senso, gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da alcune importanti novità. Dapprima, l’approvazione in luglio del c.d. DL Semplificazioni che ha previsto, tra le altre cose, il potenziamento di alcuni strumenti per l’esercizio della cittadinanza digitale (SPID, domicilio digitale, CIE, app IO). Successivamente, l’approvazione nel mese di agosto del nuovo Piano triennale per l’informatica pubblica 2020-2022 che, pur in continuità con le precedenti edizioni, si contraddistingue per una maggiore attenzione all'attuazione delle azioni previste, anche grazie all’individuazione di indicatori di risultato chiari per tutte le componenti del modello strategico (servizi online, cloud, dati pubblici, piattaforme, infrastrutture, interoperabilità, sicurezza). Un aspetto, quello dell’attuazione, oggi ancor più cogente alla luce del quadro non certo entusiasmante emerso dalla rilevazione effettuata dalla Corte dei Conti sullo stato di attuazione del Piano triennale 2019-2021.

Tuttavia, la crisi derivata dall’emergenza Covid-19 pone oggi le istituzioni davanti alla necessità di porsi obiettivi ben più ambiziosi di quelli individuati dalla nuova versione del Piano. Obiettivi che contribuiscano alla definizione di un’idea condivisa di futuro, da costruire e perseguire attraverso la collaborazione di tutte le componenti della società.

In questo convegno ci interrogheremo su come, partendo dagli elementi di novità introdotti dai documenti prima citati, si possano costruire le fondamenta di una nuova politica d’innovazione che sia in grado non solo di garantire il necessario cambio di passo nella digitalizzazione della PA e del tessuto produttivo italiano, ma anche di offrire un contributo sostanziale alla promozione di uno sviluppo sostenibile, etico ed inclusivo.

Dopo il Coronavirus, quale prossima normalità per il SSN?

Roma, 4 Novembre, 2020 | 16:15

Con la pandemia è emersa la fragilità del nostro SSN, prontissimo all’acuzie, in ritardo su prevenzione, medicina di prossimità o domiciliare e continuità assistenziale.

 
Su questi 3 pilastri riteniamo debba fondarsi la normalità del dopo COVID. Non una grande riforma legislativa per cui non ci sono tempi e risorse, ma una serie di azioni coerenti e prioritarie per la rapida evoluzione verso un sistema sociosanitario digitalizzato, incentrato sulle necessità di cura della persona, nel quale i processi clinici e gestionali siano tra loro connessi e interoperabili.
 
Una normalità in cui la possibilità di fruire di servizi sanitari in modalità digitale oltre ad essere indiscutibile fattore di semplificazione della vita dei cittadini, sia anche strumento cruciale per affrontare efficacemente emergenze sanitarie.
 
Ecco allora la necessità di formare competenze e professionalità da diffondere nell’ecosistema salute. Questa la ragione della spinta a disporre di dati provenienti da fonti diverse ma predisposti secondo standard definiti: per la condivisione delle informazioni cliniche dei pazienti tra tutti gli attori coinvolti nel processo di cura; per il confronto e l'analisi di tutti i dati territoriali con lo scopo di verificare i livelli essenziali di assistenza e la appropriatezza prescrittiva; per la programmazione sanitaria.
 
Dopo i pesanti tagli degli ultimi anni, la prossima normalità sarà realizzabile con le risorse del Recovery Fund e del MES. Ma anche prima della disponibilità dei fondi emergenziali, alcuni ritardi accumulati potranno essere recuperati con l’azione di CONSIP, che esaurite le Convenzioni, dialoga con le imprese perché i nuovi strumenti di procurement pubblico, fungano da bussole nella realizzazione di sistemi sanitari regionali e nazionale integrati, che includano nativamente soluzioni tecnologiche nei nuovi modelli organizzativi.