Le persone che hanno partecipato

Francesco Pizzetti

Francesco Pizzetti

Presidente dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali dal 18 aprile 2005 a giugno 2012.

Nato ad Alessandria nel 1946, è’ ordinario di diritto costituzionale all'Università di Torino dal 1980. Ha insegnato per 8 anni all'Università di Urbino. Pro Rettore dell'Università di Torino dal 1984 al 1987. Vice sindaco di Torino dal 1990 al 1993.
É stato consigliere costituzionale del Presidente del Consiglio Giovanni Goria nel 1987 e del Presidente del Consiglio Romano Prodi dal 1996 al 1998. Contemporaneamente ha ricoperto il ruolo di segretario della Conferenza Stato-Città Autonomie locali, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
É stato consigliere giuridico del Ministro della Funzione Pubblica Franco Bassanini. Direttore della Scuola Superiore della Pubblica amministrazione dal 1998 al 2001, è stato poi membro del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa dal 2000 al 2004.
Si è occupato di riforme istituzionali, diritto regionale e ordinamenti federativi.
Ha scritto numerosi saggi e articoli scientifici in materia di diritto costituzionale, italiano e comparato, diritto regionale e diritto pubblico.

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Ha partecipato a:

Le Autorità indipendenti e l'economia

Fiera di Roma | Roma, 19 Maggio, 2010 | 10:00

  La riflessione parte dalla convinzione che non esista  un modello, una formula generale delle Autorità indipendenti: esistono varie Autorità, ciascuna con la sua ragion d’essere, la sua evoluzione, i suoi pregi e le sue disfunzioni. Sono nate così, ognuna per risolvere problemi diversi, dalla tutela degli utenti di servizi pubblici, alla garanzia della concorrenza, alla protezione del risparmio. Operano con strutture, funzioni e poteri differenti fra loro. Se c’è bisogno di riformare qualcosa, occorre agire guardando soprattutto ai limiti di ogni singola Autorità. Vi possono essere anche rimedi comuni – forse quelli per migliorare le procedure di nomina degli organi di vertice – ma il compito principale del riformatore consiste nell’intervenire là dove questa o quell’Autorità non ha ben funzionato

La diversità è dunque un dato di fondo delle Autorità indipendenti. Ma essa non significa che non vi sia un denominatore comune: quello dato dal valore stesso dell’indipendenza, che è legato al potenziamento dell’esperienza professionale delle amministrazioni pubbliche, alla riduzione delle scelte discrezionali, alla tutela di diritti fondamentali – come quelli dei consumatori e dei risparmiatori –, alla difesa della democrazia economica, all’attenuazione delle disparità fra soggetti deboli e forti, al miglior perseguimento dell’integrazione sopranazionale. È un valore che va preservato.

tratto con modifiche dalla introduzione del libro “Arbitri di mercati” a cura di A.Pajno e M. D'Alberti – I quaderni di Astrid – Il Mulino editore – Bologna -  febbraio 2010

La buona trasparenza

Fiera di Roma | Roma, 17 Maggio, 2010 | 15:00

La riforma della pubblica amministrazione che prende il nome dal Ministro Brunetta ha come cardini la valutazione, il riconoscimento del merito e la trasparenza e come obiettivo il miglior servizio ai cittadini  e alle imprese.

Sempre più spesso il diritto alla trasparenza (la cosiddetta total disclosure) e all’efficienza (la restituzione di valore ai taxpayers) “dialoga” oggi con il diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali, non in un’opposizione che non avrebbe senso, ma in una continua dialettica tesa alla crescita della sensibilità e della consapevolezza delle stesse amministrazioni pubbliche e dei cittadini. Tanto più in presenza di un inarrestabile processo di digitalizzazione e di accessibilità on line a servizi e informazioni.

Appare quindi opportuno che in un contesto come FORUM PA 2010 (Fiera di Roma 17-20 maggio), dove i temi dell’innovazione si affiancano da sempre a quelli dei servizi e dei diritti, venga proposto un articolato percorso di approfondimento su garanzia dei dati personali e trasparenza nel processo di riforma.

CloudPA 2011 1^ Conferenza nazionale del cloud computing per la PA

Fiera di Roma | Roma, 11 Maggio, 2011 | 10:00

 

Il cloud computing non è una nuova moda, o semplicemente una nuova tecnologia: si tratta di un cambio di paradigma. La PA arriva a questo passaggio storico dell’informatica con punti di forza importanti, ma anche con punti di debolezza gravi.  Quanto la PA sarà capace di cavalcare la tecnologia a fianco dei più intelligenti e preparati fornitori e quanto invece sarà cavalcata da effetti di moda non è quindi ancora determinato: noi vogliamo fare la nostra parte perché la storia abbia un lieto fine per il Paese. Con questo intento nasce CLOUD PA 2011 - La 1^ Conferenza Nazionale del cloud computing nella PA .

Un’intera giornata congressuale per fare il punto sullo stato dell’arte, sulle opportunità, sui rischi del cloud per la PA.

Semplificazioni e interoperabilità tra necessità di efficienza e diritti

Fiera di Roma | Roma, 18 Maggio, 2012 | 16:00

Il Presidente del Garante dei dati Personali, Prof. Francesco Pizzetti, intervistato dal Presidente dell'Associazione Italiana per l'Open Government Ernesto Belisario, ci parlerà della nuova Società dell'Informazione e quindi del necessario impegno per armonizzare, in un ambiente fortemente informatizzato, il diritto alla trasparenza della PA, così come sancito dal d.lgs. 150/09, il diritto all'efficienza della PA che impone una veloce e diffusa interoperabilità delle basi di dati e l'altrettanto fondamentale diritto alla garanzia della riservatezza dei dati personali.

Processi di attuazione della L.56/14 sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2014 | 15:30

La c.d. "legge Delrio" è una riforma ambiziosa e complessa che non può essere ridotta a soli fini di risparmio di qualche poltrona politica. Una riforma non è buona in sé, ma è buona solo se porta buoni frutti. I frutti che dobbiamo perseguire sono sviluppo, benessere, lavoro, coesione sociale. La maggiore efficienza (risparmi) non è un obiettivo in sé, ma una precondizione per creare nuove opportunità. In  questo senso la riforma della governance locale trova il suo senso solo se promuove un’innovazione tesa all’incremento del benessere equo e sostenibile dei territori.

Una riforma complessa e potenzialmente conflittuale come quella prospettata deve essere però sostenuta, accompagnata, monitorata nei suoi output e nei sui outcome.