Le persone che hanno partecipato

Cinzia Bricchi

Cinzia Bricchi

Nata a Piacenza nel 1969, è Direttore Generale della Provincia di Piacenza.

Si laurea nel 1994 presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi di Parma e nel 2001 consegue  il Master Universitario in “Management Pubblico” presso Università Commerciale "Luigi Bocconi" di Milano.

Dal 1995 al 1997 borsista presso l’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Milano dove svolge attività di studi e promozione con particolare riferimento al rapporto Pubbliche Amministrazioni e imprese, all’economia del settore pubblico e al ruolo del settore non profit nel contesto economico – locale.

Dal 1997 al 2007 ha lavorato presso il Comune di Piacenza prima come responsabile del progetto di introduzione della contabilità economica, poi come controller in staff alla Direzione Generale con funzioni estese alla valutazione e alla formazione dei dirigenti e titolari di posizione organizzativa e infine come responsabile dell’Ufficio Controllo Società Partecipate. Durante questa esperienza sviluppa diversi progetti innovativi tra cui la creazione di una intranet aziendale e la realizzazione di un portale di governo per gli organi direzionali.

Dal 2007 al 2009 assume il ruolo di dirigente responsabile dell’Ufficio Economico Finanziario dell’Ospedale San Giuseppe di Milano.

Nel corso degli ultimi dieci anni ha, inoltre, svolto diverse attività di consulenza e formazione rivolte ad enti locali collaborando con aziende private e Università.

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Ha partecipato a:

Non sprecare la crisi. La PA come management

Fiera di Roma | Roma, 19 Maggio, 2010 | 10:00

La pubblica amministrazione italiana – Stato, Regioni, Enti locali – è parte del processo di contenimento e uscita dalla crisi in quanto ambito dell’adattamento normativo e della gestione dell’apparato pubblico (presidio istituzionale e servizi).

Questa stessa affermazione è in realtà una domanda. Domanda che viene rivolta ad un panel interessante e articolato – per competenze, per contesti, per profili professionali – che rivela un nuovo volto del management pubblico italiano.

La questione si inquadra:

  • in un tema antico (la PA italiana assume un profilo di capacità e responsabilità per essere considerata “classe dirigente”?);
  • e apre riflessioni su un tema decisivo nell’attualità ( essa ha autonomia di proposta e di iniziativa così da assicurare una mediazione indispensabile tra le istanze della politiche e le attese della società e quindi dei cittadini e delle imprese? ).
     

Nel trattamento del colloquio altri tre  nodi:

  • economia e tecnologia costituiscono due snodi dell’approccio moderno alla governabilità che le culture tradizionali della PA (diritto e contabilità) vedevano marginalmente; il riequilibrio è in atto o – nei loro contesti di riferimento – si può dire consolidato?
  • i processi formativi che si stanno determinando nelle loro filiere di competenze ( dunque rispetto ai loro collaboratori ) fino a che punto subiscono vecchi contenuti e fino a che punto tengono conto della strumentazione tecnica e culturale per lo sviluppo della capacità competitiva?
  • esiste oggi un dossier “valutazione” che si colloca nell’esperienza professionale dei partecipanti in modo concreto ( su di loro e sui processi che loro stessi gestiscono ) non in forma retorica o in chiave limitata all’integrazione salariale?