Le persone che hanno partecipato

Daniele Tatti

Daniele Tatti

Daniele Tatti ha maturato le sue esperienze prima nel settore privato, dove è stato consulente e ricercatore nel campo dell'informatica distribuita, e dal 1997 in alcuni degli organismi pubblici che hanno maggiormente contribuito alla definizione e alla realizzazione dell’eGovernment in Italia. Come funzionario dell’ufficio relazioni internazionali di DigitPA, la sua attività principale consiste nella partecipazione ad alcuni comitati e gruppi di lavoro della Commissione europea nel campo dell’eGovernment e, più in generale, nella promozione della sinergia tra attività europee e nazionali in questo campo. Dal gennaio 2010 è delegato nazionale nel comitato di gestione del programma europe ISA (“Interoperability Solutions for European Public Administrations”).

Torna all'elenco completo

Ha partecipato a:

SPC, interoperabilità e cooperazione tra le regioni

Fiera di Roma | Roma, 20 Maggio, 2010 | 10:00

L’idea di consentire che i sistemi siano capaci di “parlarsi” e condividere dati, in modo automatico e secondo regole e standard condivisi, riconosciuti e monitorati, in modo sempre più pervasivo rispetto alle esigenze degli utenti coinvolti (le pubbliche amministrazioni, i cittadini, le imprese) rappresenta un contenuto chiave delle attuali “policy” in tema di e-government perché tale logica è riconosciuta come indispensabile per la realizzazione di servizi pienamente innovativi.

Si riconosce infatti che l’interoperabilità e la cooperazione applicativa aggiungono qualità ai servizi offerti, consentono di risolvere in molti casi il problema della duplicazione dei servizi e delle informazioni e di superare il rischio che dietro ai servizi non si realizzi un reale cambiamento nel back office dell’amministrazione.

Contribuiscono ovviamente a questa attenzione i progressi fatti sulla strada dell’SPCoop e le regole definite nel Codice dell’Amministrazione Digitale. Ma è anche in una prospettiva di cooperazione interregionale che viene descritto il futuro del prossimo decennio di e-government in Italia, in termini non solo strategici ma anche concretamente operativi. L’integrazione ha consentito alle Regioni di assumere un ruolo attivo nei confronti delle azioni definite a livello nazionale. A livello territoriale, parimenti, sono state sperimentate forme di coordinamento stabili con gli Enti locali che stanno contribuendo al consolidamento dei sistemi regionali

Cloud Computing nella PA

Fiera di Roma | Roma, 19 Maggio, 2010 | 15:00

Il Cloud Computing coniuga e fa convergere due dei maggiori trend attualmente in atto nell'IT, l'efficienza nell'utilizzo delle risorse HW e SW e la "business agility", ovvero la capacità di utilizzare la potenza di calcolo in maniera flessibile e scalabile. Quali sono le aspettative specifiche per la Pubblica Amministrazione?

Private o Public Cloud Computing - quali sono i modelli adottabili dalla Pubblica Amministrazione, quali i pro e i contro delle alternative (Saas, PaaS, Iaas) ?  Mentre la piena maturità del Cloud Computing sarà conseguita solo tra diversi anni, le tecnologie "enablers" , ovvero la virtualizzazione, la "multitenancy" e i Web Services, stanno subendo rapide evoluzioni che lasciano aperte molto opportunità ma anche minacce. Occorre capire quali modelli di sviluppo adottare in particolare con riferimento alla grandezza della amministrazione interessata. I benefici del Cloud Computing possono essere massimizzati per le piccole amministrazioni (piccoli Comuni, Enti, Province, etc.) che non dispongono delle risorse necessarie e che possono beneficiare dei servizi resi disponibili tramite Cloud Computing a prezzi accessibili.

Un'opportunità imperdibile - la Pubblica Amministrazione, non abbracciando il Cloud Computing, rinuncerebbe al beneficio di disporre di tecnologie in grado di contribuire da subito alla sua innovazione a bassissimi costi di investimento, con un conseguente risparmio sulla spesa IT e allo stesso tempo in grado di generare servizi innovativi, fino ad oggi impensabili, per i cittadini e le imprese.

Un Pubblica Amministrazione intelligente - le risorse IT (capitale umano, economico e tecnologico) fino ad oggi vincolate alla gestione del quotidiano e della manutenzione, possono essere liberate e rese disponibili all'Amministrazioni stesse per lo sviluppo di attività ad alto valore aggiunto quali lo sviluppo di procedure, applicazioni e servizi innovativi all'utenza tramite tutti i canali disponibili, internet, mobile e indipendentemente dal punto di accesso. Il Cloud Computing consentirebbe di liberare e mettere a sistema risorse di calcolo e risorse informative precedentemente gestite su ambienti separati e interfacciabili solo a fronte di notevoli sforzi tecnici ed economici.

 Resistenza al cambiamento - quali sono i fattori che limitano lo sviluppo del Cloud Computing? I fattori che influenzano lo sviluppo del Cloud Computing possono ricondursi ad aspetti operativi, legali e attitudinali piuttosto che puramente tecnologici, infatti, la resistenza al cambiamento spesso è associata a fattori quali la sicurezza e la perdita di controllo sui dati da parte delle amministrazioni (impossibilità di conoscere esattamente dove sono localizzate le informazioni con relative conseguenze legate alla tipologia di normativa presente negli Stati dove risiedono i server), il rischio di rimanere vincolati ad un operatore in assenza di standard internazionali e la contrarietà delle risorse IT interne o di altri attori di mercato, system integrator, che vedono il Cloud Computing più come una minaccia alla loro posizione che un'opportunità di innovazione.

 Cloud Computing e Green Data Center - al risparmio generato da minori costi di investimento si associano anche risparmi dovuti ad un minor consumo di energia per il funzionamento dei data center. Allo stesso tempo i data center destinati alle applicazioni Cloud Computing possono beneficiare dell'ottimizzazione della potenza di calcolo a parità di dimensionamento, sfruttare l'accentramento in data center di nuova generazione per abbinare l'uso delle energie rinnovabili per l'alimentazione degli stessi.

 - il Cloud Computing impone un nuovo ruolo all'amministrazione, oltre quello di utente. Infatti a fianco ai tradizionali attori quali i providers, gli enablers e gli utenti finali, diviene fondamentale la figura del regolatore che ha un peso sia a livello nazionale, ma soprattutto internazionale. In questo la Pubblica Amministrazione, in particolare quella centrale, deve svolgere un attento ruolo, in stretta coordinamento con analoghe strutture internazionali, per indirizzare al meglio tutti gli issues legati al Cloud Computing. 

PSI e Cloud Computing, un connubio rivoluzionario  -  attraverso lo sfruttamento del PSI tramite una logica Cloud Computing è possibile addivenire all'esposizione completa di procedimenti amministrativi, ad esempio rilascio autorizzazioni, certificati, etc, tramite cui è possibile al singolo cittadino/impresa tracciare lo stato della pratica e in caso di inadempienze, errori e ritardi, identificare puntualmente le responsabilità oggettive delle amministrazioni coinvolte nel procedimento in esame.

Interoperabilità: esperienze e prospettive in Italia e in Europa

Fiera di Roma | Roma, 10 Maggio, 2011 | 15:00

Dall’implementazione della Digital Agenda, dai programmi europei, dall’esperienza SPC e dal nuovo CAD emerge uno scenario convergente di modelli, standard, tecnologie e servizi. Il convegno mette a confronto diversi punti di vista e fornisce un contributo di riflessioni ed idee per le attività in corso relative all’implementazione del CAD ed il nuovo disegno SPC.

Cloud computing per la sanità digitale: dalle applicazioni alle regole

Fiera di Roma | Roma, 16 Maggio, 2012 | 14:45

Il cloud computing è una risorsa strategica per la sanità italiana, sia per la sua evoluzione, sia, nelle situazioni di ritardo, per un suo riscatto tecnologico. Il cloud è già una realtà in alcuni Paesi stranieri che lo impiegano non lateralmente rispetto alle attività cliniche, ma proprio per affrontare il “core business sanitario” con maggiori convenienze ed opportunità. In Italia, ci sono alcune esperienze in corso, quantitativamente più modeste ma altrettanto significative.
Forum PA, in partnership con l’Azienda ULSS n. 8 di Asolo, si fa promotore di questo
appuntamento dando seguito a due precedenti importanti convegni, che negli ultimi mesi hanno portato a disegnare un percorso di approfondimento: a Castelfranco Veneto, nello scorso ottobre, sugli scenari tecnologici, economici, giuridici e gestionali del cloud; a Gerusalemme, nel marzo di quest’anno, assieme ad istituzioni israeliane, sulle buone applicazioni cliniche. Prima di un quarto appuntamento a Stoccolma, nel prossimo novembre, dedicato al nuovo framework creato dal cloud, proponiamo questo seminario che vuole contribuire a una riflessione sull’elaborazione delle nuove regole per il cloud, trovando quel punto virtuoso di equilibrio che consente di regolare e promuovere un paradigma che è una chance per tutti.