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Play makers: le figure di vertice negli enti locali per vincere, nel merito, la sfida di un’innovazione sostenibile

Fiera di Roma | Roma, 17 Maggio, 2010 | 10:00

In uno scenario nel quale la crisi economica può rappresentare un’occasione irrinunciabile per innovare l’azione pubblica, ANDIGEL e Fondazione Alma Mater presentano i risultati di un progetto che si è caratterizzato per innovatività e serietà metodologica, rilanciandone gli sviluppi.
Il progetto di valutazione dei profili di competenze dei Direttori Generali è stato sviluppato a partire dalle caratteristiche delle figure apicali negli enti pubblici locali: ruoli-interfaccia tra il livello politico e l'apparato gestionale. Figure professionali che, con un profilo sempre più manageriale, hanno l'obiettivo di "operazionalizzare" gli indirizzi politici per tradurli in concreti risultati gestionali.
Questo tipo di intervento, alla luce dei recenti cambiamenti normativi1, può essere applicato non solo ai Direttori Generali, ma anche ad altre figure di vertice negli enti pubblici, per definire i contenuti peculiari di professioni/attività lavorative a partire dalle competenze realmente utilizzate. Per la sua struttura, il modello di valutazione è una matrice concettuale adattabile, con gli opportuni affinamenti negli indicatori, anche ad altre famiglie professionali (quali, ad esempio, i dirigenti), in contesti nei quali la complessità e la dimensione relazionale sono aspetti caratterizzanti. Un processo dinamico, che prevede una prima fase di analisi e un aggiornamento periodico volto a cogliere i cambiamenti e l’evoluzione delle figure professionali oggetto d’indagine.
La seconda fase del progetto, di prossimo avvio, permette quindi di orientare e supportare la crescita e lo sviluppo di competenze dei singoli individui che si sottopongono al processo di analisi (attraverso l’offerta di una formazione specialistica o di forme di consulenza di carriera). I vantaggi di questo tipo di approccio hanno una doppia valenza: sia per il feedback restituito ai partecipanti, sia per l’utile riferimento fornito agli amministratori nella scelta delle figure di vertice.
In sintesi, si tratta di una prospettiva che, a partire dal coinvolgimento diretto di coloro che scelgono di “mettersi in gioco”, mira a costruire dei profili di competenze da rendere espliciti, aggiornabili e sviluppabili: per giocare “nel merito” la partita di un’innovazione sostenibile (e da sostenere).

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Fiera di Roma | Roma, 10 Maggio, 2011 | 10:00

Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni e negli enti locali è in una fase di profondo ripensamento. I sistemi di valutazione delle performances individuali e delle strutture organizzative prefigurati dalle norme più recenti sono spesso più attente agli aspetti "numerici" che alle competenze davvero necessarie per produrre risultati organizzativi.
 
Grande assente, in questo scenario, è proprio la figura di vertice, di cui non si definiscono le caratteristiche, da un punto di vista gestionale e psico-organizzativo, ma solo i livelli di responsabilità. Per non perdere la bussola occorre  partire dalle figure di vertice della Pubblica Amministrazione.
 
  • Che competenze vengono richieste e per quali funzioni?
  • Chi e’ adatto a questo ruolo?
Per cominciare a dar risposta a queste domande ANDIGEL insieme alla Fondazione Alma Mater dell'Università di Bologna, da oltre due anni conduce la  ricerca-progetto "Playmakers" che mette a fuoco profilo e caratteristiche dei Direttori Generali degli Enti Locali .

 

 

Ora il progetto si allarga, e viene proposto ad un target più esteso: dirigenti e quadri delle pubbliche amministrazioni che vogliono ricevere un feedback personalizzato da un team di esperti per irrobustire le proprie competenze ed eventualmente  intraprendere la carriera dell’alta dirigenza. Queste le caratteristiche:

·         Confrontare la propria esperienza professionale con il profilo tipico di chi svolge un ruolo di coordinamento amministrativo e gestionale, e di interfaccia autorevole con le istanze della politica.

·         Autovalutarsi, col supporto di esperti, per evidenziare le caratteristiche del proprio profilo che più corrispondono alle esigenze degli Enti Locali.

·         Orientare la scelta delle esperienze (di lavoro, di affiancamento, di studio) più utili a maturare le competenze necessarie per prepararsi al meglio alla professione di manager pubblico.

Da progetti come questo portà svilupparsi al meglio anche una solida connessione con i sistemi di valutazione, per fare evolvere e crescere, in modo costruttivo e consapevole, le strutture e le persone.

Di questo si discute nell'incontro, arricchito anche da apporti internazionali.