Le persone che hanno partecipato

Giancarlo De Maria

Giancarlo De Maria

Bolognese, ha conseguito la Laurea in Scienze Politiche indirizzo Amministrativo presso l’Università della sua città.

Ha ricoperto diversi incarichi dirigenziali sia nel pubblico che nel privato

Nel settore privato è stato Direttore del Personale di un’azienda di grande distribuzione e di un quotidiano romano a diffusione nazionale. Nel pubblico è stato Dirigente del Personale, dei Servizi Sociali e delle Attività Culturali presso il Comune di San Lazzaro di S.(BO), Direttore del Personale e  Direttore Generale della Provincia di Bologna.

Attualmente è Presidente del Comitato Scientifico dell’Associazione Nazionale dei  Direttori Generali  degli Enti locali (ANDIGEL) e svolge attività si consulenza e di formazione.

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Ha partecipato a:

La governance amministrativa degli enti locali: come contemperare le esigenze di managerialità, efficienza e controllo della legalità

Fiera di Roma | Roma, 18 Maggio, 2010 | 15:00

 E’ stata la novità normativa ad imporre un’accelerazione della riflessione sugli assetti della dirigenza di vertice nelle amministrazioni locali.   Nel giro di poche settimane, il quadro legislativo in materia ha infatti subito rapide e sorprendenti modificazioni che hanno portato alla sostanziale abolizione della figura del Direttore generale per la gran parte degli enti.

Il turbine caotico di norme  c.d. “ordinamentali” per il sistema delle autonomie locali non è solo il sintomo di un pessimo livello di galateo istituzionale.  E’ il segno, piuttosto, che su questa materia l’attenzione e la sensibilità sono giunte al minimo.

E’ necessario ora rivendicare la necessità di una riflessione articolata e matura che parta dall’ambito di autonomia, normativa e organizzativa,  riconosciuto a ogni Comune e a ogni Provincia

Il dibattito sul vertice degli apparati professionali locali, dopo la riforma del 1997, ha ruotato ossessivamente attorno alla contrapposizione segretario/direttore generale. Ci sembra che il problema così sia mal posto. Il convegno propone piuttosto una riflessione nella ricerca di un rinnovato equilibrio, nella organizzazione degli apparati professionali locali,  tra la “tensione al risultato” (efficacia, efficienza, tutto sommato “buon andamento”) e garanzie di legalità (imparzialità)

Movimentitaly : come aprire responsabilmente l'accesso ai vertici della PA

Fiera di Roma | Roma, 10 Maggio, 2011 | 10:00

Il lavoro nelle pubbliche amministrazioni e negli enti locali è in una fase di profondo ripensamento. I sistemi di valutazione delle performances individuali e delle strutture organizzative prefigurati dalle norme più recenti sono spesso più attente agli aspetti "numerici" che alle competenze davvero necessarie per produrre risultati organizzativi.
 
Grande assente, in questo scenario, è proprio la figura di vertice, di cui non si definiscono le caratteristiche, da un punto di vista gestionale e psico-organizzativo, ma solo i livelli di responsabilità. Per non perdere la bussola occorre  partire dalle figure di vertice della Pubblica Amministrazione.
 
  • Che competenze vengono richieste e per quali funzioni?
  • Chi e’ adatto a questo ruolo?
Per cominciare a dar risposta a queste domande ANDIGEL insieme alla Fondazione Alma Mater dell'Università di Bologna, da oltre due anni conduce la  ricerca-progetto "Playmakers" che mette a fuoco profilo e caratteristiche dei Direttori Generali degli Enti Locali .

 

 

Ora il progetto si allarga, e viene proposto ad un target più esteso: dirigenti e quadri delle pubbliche amministrazioni che vogliono ricevere un feedback personalizzato da un team di esperti per irrobustire le proprie competenze ed eventualmente  intraprendere la carriera dell’alta dirigenza. Queste le caratteristiche:

·         Confrontare la propria esperienza professionale con il profilo tipico di chi svolge un ruolo di coordinamento amministrativo e gestionale, e di interfaccia autorevole con le istanze della politica.

·         Autovalutarsi, col supporto di esperti, per evidenziare le caratteristiche del proprio profilo che più corrispondono alle esigenze degli Enti Locali.

·         Orientare la scelta delle esperienze (di lavoro, di affiancamento, di studio) più utili a maturare le competenze necessarie per prepararsi al meglio alla professione di manager pubblico.

Da progetti come questo portà svilupparsi al meglio anche una solida connessione con i sistemi di valutazione, per fare evolvere e crescere, in modo costruttivo e consapevole, le strutture e le persone.

Di questo si discute nell'incontro, arricchito anche da apporti internazionali.