Le persone che hanno partecipato

Michele Nastri

Michele Nastri

E’ nato a Napoli il 19 novembre 1961. E’ notaio in esercizio dal 19 luglio 1989. E’ notaio in Ercolano (Distretti notarili riuniti di Napoli, Torre Annunziata e Nola).

E’ Consigliere del Consiglio Nazionale del Notariato dal 7 giugno 2013, rieletto per il secondo mandato nel 2016, ed è co-coordinatore della Commissione Informatica del Consiglio Nazionale del Notariato; Presidente del Consiglio di Amministrazione della “Notartel S.p.A.” società di informatica del notariato italiano.

Consigliere, con funzioni di Censore, del Consiglio di reggenza della sede di Napoli della Banca d’Italia.

E’ stato Consigliere del Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Napoli, Torre Annunziata e Nola dal 7 maggio 2001 al maggio 2013.

Nell’ambito delle attività scientifiche e di categoria si è interessato di diritto civile, di diritto tributario, e di tematiche attinenti gli aspetti giuridici dell’innovazione tecnologica, con riguardo alle problematiche della firma elettronica e digitale, del documento informatico e della sua funzione probatoria, con particolare riferimento al documento notarile.

E’ stato membro della Commissione Istituita presso il Ministero delle Finanze per la realizzazione dell’Adempimento Unico Telematico per gli atti Immobiliari; dai lavori di tale commissioni sono scaturite le bozze delle normative attualmente vigenti in materia di registrazione, trascrizione e voltura telematica degli atti immobiliari, ed in particolare il D.lgs. 18 gennaio 2000 n.9, il D.P.R. 18 agosto 2000 n. 308, il D.M. 13 dicembre 2000.

E’ stato membro del “Gruppo di Lavoro per Dematerializzazione della documentazione tramite supporto digitale”, istituito con Decreto del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie il 10 novembre 2004.

 

E’ stato membro della “Commissione per la Gestione Telematica del flusso documentale e dematerializzazione” istituita dal Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione con D.M. 13 novembre 2007.

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Ha partecipato a:

Il paradigma della blockchain nella PA

Roma, 24 Maggio, 2017 | 15:00

La metodologia di blockchain ha un importante e decisivo futuro nel settore pubblico: potrebbe essere utilizzata infatti per affrontare le inefficienze nei sistemi attuali e aumentare l'efficienza dell'erogazione dei servizi pubblici. Ad esempio, la blockchain potrebbe servire come per il registro delle licenze di origine pubblica,  dei diritti di proprietà di cittadini e imprese, come ad esempio case, veicoli e brevetti, di identità. Una blockchain potrebbe facilitare il voto alle elezioni, assicurando che ogni persona ammissibile utilizzi un solo voto. 

Una blockchain potrebbe anche aiutare nelle funzioni di back-office, per coordinare e razionalizzare gare d'appalto e di acquisto tra i reparti, agenzie e altri organismi distaccati. In tutti i casi, una blockchain potrebbe ridurre le frodi ed errori offrendo allo stesso tempo grandi benefici in termini di efficienza e produttività. Esistono inoltre settori in cui le sperimentazioni sono già mature e che coinvolgono gli enti pubblici quali la sanità attraverso la gestione delle ricette e dei farmaci o l’agroalimentare con la gestione delle filiere di produzione a tutela dei consumatori e per rendere più trasparenti le attività pubbliche di sostegno agli agricoltori e ai produttori.

Il convegno, svolto assieme al sito www.blockchain4innovation.it , si propone di esplorare questa frontiera mettendo in luce opportunità e vincoli di una tecnologia in prorompente sviluppo.

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 9 "Innovazione e infrastrutture", ma parleremo anche di "Pace, giustizia, istituzioni solide".