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Barbara Beneforti

Barbara Beneforti

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Il ruolo delle Istituzioni pubbliche nella prevenzione e contrasto delle discriminazioni. Verso un sistema territoriale integrato di prevenzione e contrasto dei fenomeni discriminatori

Fiera di Roma | Roma, 20 Maggio, 2010 | 10:30

Con riferimento specifico ai rapporti con il territorio, nella convinzione che la rilevazione del fenomeno discriminatorio a livello locale necessitasse di una adeguata implementazione l’UNAR, in attuazione del Protocollo di Intesa firmato nel 2007 dal Dipartimento con la Regione EmiliaRomagnaper l’avvio di iniziative comuni in materia di attuazione del principio di pari opportunità e non discriminazione, ha stipulato in data 22 giugno 2009 un Accordo operativo con il Centro regionale contro le discriminazioni della Regione Emilia Romagna.

L’Accordo prevede la costituzione di una Rete di Antenne Territoriali antidiscriminazione, idonea a rilevare a livello territoriale gli eventi di discriminazione per inviarne informativa all’UNAR che si impegna a fornire in cambio  supporto legale, scientifico, elaborazione dati di tipo statistico ed analitico interpretativo.

Il medesimo obiettivo della costituzione di un sistema unico nazionale di rilevazione dei fenomeni di discriminazione razziale, ha portato alla sigla di un Protocollo di intesa con il Comune di Roma, finalizzato anche all’istituzione di un Osservatorio cittadino di prevenzione e contrasto alle discriminazioni. L’accordo è stato firmato il 21 ottobre 2009 dal Sindaco di Roma e dal Ministro Carfagna. Successivi accordi sono stati stipulati il 6 dicembre 2009 con la Regione Liguria, il 17 dicembre u.s. con la RegionePiemonte, il 4 febbraio u.s. con la Provincia di Pistoia, dove opera da diversi anni un Centro antidiscriminazioni, il 17 marzo con la Regione Sicilianae il 19 marzo con la Provincia di Messina.

Attraverso la sottoscrizione di tali accordi UNAR intende:

- costituire un centro nazionale di ascolto, rilevazione e monitoraggio dei fenomeni di discriminazione razziale;

- elaborare standard omogenei di intervento ed assicurare livelli essenziali ed uniformi per la presa in carico delle segnalazioni;

- acquisire conseguentemente dati statistici omogenei e comparabili, con lo scopo di dare una rappresentazione adeguata sia a livello nazionale che territoriale dei fenomeni di discriminazione razziale;

- promuovere percorsi strutturati e ricorrenti di formazione e aggiornamento per tutti gli operatori afferenti alle reti territoriali attivate in base ai protocolli;

- assicurare un coinvolgimento diretto, continuativo e partecipato nei singoli ambiti territoriali oggetto degli accordi di tutte le ONG operanti in materia di non discriminazione.

Di seguito una nota informativa sulle buone prassi illustrate.

 

 “La rete della Regione ER contro le discriminazioni":Presentazione dell'esperienza dell'Emilia-Romagna con particolare riferimento alle scelte politiche e tecniche che hanno portato al modello di rete pubblico/privata del Centro regionale contro le discriminazioni e alle modalità con cui il lavoro di rete viene portato avanti (azioni di sistema, livelli di coordinamento interistituzionali, collaborazione con UNAR ecc)..

 

“Il Centro antidiscriminazione della Provincia di Pistoia”:Presentazione delle attività del Centro di osservazione, informazione e assistenza legale per le vittime di discriminazione. Il servizio, istituito nel 2004 si rivolge a  tutti coloro che, stranieri, apolidi o cittadini italiani, sono o sono stati vittime o testimoni di discriminazioni svolgendo attività di ascolto, assistenza e consulenza legale a favore delle vittime di discriminazione; raccolta dati e segnalazioni su comportamenti ritenuti discriminatori da parte di cittadini, Enti, Associazioni di categoria e Organizzazioni del terzo settore; assistenza fiscale. Il Centro Antidiscriminazione di Pistoia collabora da tempo con l’UNAR, anche attraverso l'approvazione di un protocollo d’intesa per il monitoraggio ed il contrasto delle discriminazioni.