Le persone che hanno partecipato

Alessandro Natalini

Alessandro Natalini

 

Alessandro Natalini is Assistant Professor of Political Science at the Department of Law of the Parthenope University in Naples. His primary interest fields are bureaucratic reforms, better regulation policies, performance management, and capacity building.

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Ha partecipato a:

Qualità della normazione: analisi e buone pratiche in ambito europeo e internazionale. Le sfide per Stato e Regioni

Fiera di Roma | Roma, 9 Maggio, 2011 | 10:30

Nel panorama nazionale si registrano diverse e importanti iniziative che, promuovendo la condivisione di esperienze e buone pratiche tra le amministrazioni dei diversi livelli istituzionali, puntano al rafforzamento della capacità di regolamentazione.
Infatti, il nesso tra qualità della regolamentazione e crescita economica è sempre più avvertito, non solo a livello accademico e scientifico, ma ormai anche in ambito operativo, influenzando le scelte degli attori istituzionali, degli operatori  economici e  dei cittadini.
Il miglioramento della qualità della produzione normativa e l’accrescimento delle capacità delle Amministrazioni, sia statali sia regionali, fa leva sulla diffusione di strumenti quali il drafting, l’ATN, l’AIR e la VIR.
Il “rapporto di benchmark”, realizzato nell’ambito del POAT-DAGL, rappresenta un’analisi dello stato dell’arte in materia di qualità della regolamentazione nell’esperienza europea ed internazionale.
Da tale analisi nasce un’opportunità di valutazione comparativa che pone delle sfide ai legislatori nazionali, a livello sia statale sia regionale.
Il portale pubblico, www.qualitanormazione.gov.it, realizzato nell’ambito del POAT DAGL, in via di progressiva implementazione per l’utilità di tutte le regioni, promuoverà la diffusione e condivisione delle conoscenze e delle prassi di better regulation e la digitalizzazione dei processi di analisi e valutazione d’impatto, al fine di:

- diffondere modelli e strumenti condivisi e pertanto promuovere l’omogeneità delle valutazioni;
- consentire un’ampia diffusione delle conoscenze e della documentazione relativa ai processi di normazione, promuovendo l’open government;
- supportare le attività di consultazione aumentandone la trasparenza e l’efficacia;
- gestire e rendere pienamente disponibili gli esiti e i deliverables;
- supportare i processi fornendo adeguati strumenti e percorsi guidati.

Giornata della semplificazione

Fiera di Roma | Roma, 11 Maggio, 2011 | 10:00

 La semplificazione amministrativa rappresenta un fattore essenziale per recuperare lo svantaggio competitivo dell’Italia, per la crescita e lo sviluppo del paese. La giornata di Forum PA  dedicata alla semplificazione offre  un’  importante occasione di approfondimento sulle novità, sui risultati e sulle nuove sfide della semplificazione, con uno sguardo al contesto internazionale delle politiche di qualità della regolazione e alla smart regulation. Verranno approfondite le metodologie di misurazione, la valutazione dei risultati e  la consultazione. Le novità della proporzionalità per le PMI saranno presentate con le nuove semplificazioni in materia di prevenzione incendi, ambiente e sicurezza sul lavoro. Un’ attenzione particolare sarà dedicata alle esperienze e al ruolo chiave delle Regioni e degli Enti Locali. Infine, la giornata della semplificazione sarà conclusa dalla tavola rotonda con gli esponenti delle associazioni imprenditoriali: il coinvolgimento degli stakeholders rappresenta uno dei fattori vincenti di una politica di semplificazione.

 

 

Il sistema di performance management è utilizzato dalle amministrazioni pubbliche per le decisioni più rilevanti?

Fiera di Roma | Roma, 17 Maggio, 2012 | 10:00

Il Dipartimento della funzione pubblica dedica un’intera giornata al Performance management nei Comuni, nell’ambito del Progetto “Valutazione delle performance”, realizzato in collaborazione con FormezPA, per favorire nei Comuni delle Regioni Obiettivo Convergenza l’implementazione di sistemi di pianificazione, misurazione e valutazione dei risultati, coerenti con le prescrizioni del D.lgs n.150 del 2009 sul Ciclo di gestione delle performance.

Nella Prima Sessione verrà affrontata una delle questioni chiave, relative alla funzionalità ed efficacia dei sistemi di Performance Management nelle amministrazioni pubbliche ed al loro effettivo utilizzo a supporto delle decisioni strategiche ed operative. Le analisi svolte in ambito nazionale ed internazionale evidenziano che anche nelle amministrazioni in cui i sistemi di misurazione e valutazione delle performance sono ben organizzati non necessariamente essi sono utilizzati a supporto delle decisioni più rilevanti per l’amministrazione.

La Sessione terminerà con la consegna degli attestati ai Comuni delle Regioni Obiettivo Convergenza che hanno concluso con successo il percorso di affiancamento nell’implementazione del Ciclo di gestione delle performance previsto dal Progetto.

La sessione pomeridiana vedrà l’esperienza dei comuni delle Regioni Obiettivo Convergenza nel Ciclo di gestione delle performance.

Dall’ascolto al miglioramento organizzativo. Customer Satisfaction e Qualità dei servizi nel Performance Management

Fiera di Roma | Roma, 16 Maggio, 2012 | 15:00

La qualità dei servizi pubblici è un tema più che mai centrale nell’agenda del Paese. In una situazione di crisi la Pubblica Amministrazione non può sottrarsi alla sfida delle performance e dell’offerta di risposte adeguate alle esigenze dei cittadini, conciliandole con le esigenze di finanza pubblica. Questo significa fare meglio, con meno: operare per il continuo miglioramento delle prestazioni nel quadro di una attenzione crescente alla ottimizzazione delle risorse, alla selezione delle priorità, alla produttività, efficienza e qualità dei servizi erogati, alle misure di soddisfazione dei cittadini.

La riforma della Pubblica Amministrazione con il D.Lgs. 150/2009, del resto, ha introdotto il performance management proprio nel quadro di una visione citizen centric della PA dove servizi, prestazioni, valutazioni di efficacia e qualità sono viste dal lato del cittadino e rispetto alla capacità di soddisfare bisogni. Il decreto di riforma ha indicato chiaramente gli
strumenti per raggiungere livelli di performance, qualità, partecipazione e trasparenza dell’azione pubblica. Tra questi, è centrale il punto di vista dei cittadini: la rilevazione della soddisfazione rispetto ai servizi erogati, la valutazione delle politiche pubbliche, la misurazione della qualità sono inseriti a pieno titolo nel ciclo delle performance e nei processi di miglioramento di prestazioni e servizi.

La giornata di lavori propone una riflessione sul rapporto tra performance, valutazione e miglioramento della qualità dei servizi, inserendo in questa cornice il ruolo del Customer Satisfaction Management nella pianificazione strategica e nel ciclo delle performance. Il seminario è anche l’occasione per presentare risultati e linee di azione del progetto MiglioraPA, coordinato dal DFP e rivolto alle amministrazioni delle regioni obiettivo convergenza con la finalità di rafforzarne la capacità amministrativa di utilizzare strumenti di CSM per migliorare i propri servizi e le proprie prestazioni.

La valutazione delle performance in tempo di crisi: come rispondere alla tentazione dei controlli centralistici

Palazzo dei Congressi EUR | Roma, 28 Maggio, 2013 | 12:00

Il ciclo delle performance e la connessa valutazione funzionano se concepiti come una politica, e cioè come una serie di interventi intenzionali (processi, strumenti) per trattare problemi.

Dagli anni ’90 in poi “il sistema dei controlli” ha fermato il Paese, che aveva bisogno di capire e agire con la valutazione.

A seguire la Riforma Brunetta e la spending review, con un inizio dello studio del rapporto tra regolazione dei flussi finanziari e performance pubbliche; purtroppo nonostante i processi avviati dal 2009, dallo scorso anno si sta assistendo parallelamente ad un ritorno dei controlli sulla spinta di episodi di corruzione politica (proprio come tangentopoli nel 1992). Tali nuove previsioni violano l’autonomia normativa e organizzativa riconosciuta agli enti in materia di organizzazione e disciplina del sistema dei controlli interni e, cosa ancora più grave, esse stridono con la natura tipica del controllo strategico.

Le politiche degli ultimi anni però in generale sembrano mettere in discussione positivamente gli strumenti utilizzati per valutare il funzionamento della cosa pubblica. Si tratta di riposizionare questi ultimi alla luce dei problemi reali, posti dall’attuale crisi politica e sociale. Infatti, la crisi che stiamo vivendo non riguarda solo l’economia e la finanza, ma anche la società (scarsa fiducia) e le istituzioni centraliste, incapaci di intercettare le esigenze e le potenzialità dei cittadini. “La riforma del settore pubblico” – scrive Geert Bouckaert nella prefazione del volume Valutare la pubblica amministrazione: tra organizzazione e individuo. Visioni dei valutatori italiani per performance e competitività (FrancoAngeli 2010) – “dovrebbe essere condivisa e partecipata dalla società”.

I nuovi strumenti per essere efficaci dovrebbero essere inquadrati in una duplice direttiva: della crescita e della democrazia. Non torniamo alla stagione dei controlli, sarebbe regredire, bisogna favorire la valutazione della p.a. come progetto aperto.

Il miglioramento della produttività della p.a., che si auspica di ottenere per il Paese, sarà veramente strumento per la crescita solo se condotto in modo democratico, mobilitando le risorse degli amministratori, dei cittadini e delle imprese (sussidiarietà orizzontale).

Il seminario vuole permettere riflessioni e approfondimenti su quale valutazione abbiamo oggi e in che modo essa si lega alle spending review attualmente in corso per orientare e sostenere i processi di riforma e miglioramento, contenendo l’attuale clima di controllo “ipertrofico e formale” dello Stato.

Dalla trasparenza statica alla total disclosure (riconoscimento Open PA)

Palazzo dei Congressi EUR | Roma, 29 Maggio, 2013 | 15:00

Quando parliamo di “Trasparenza statica” ci riferiamo al fatto che le amministrazioni, per legge o per iniziativa personale, rendono pubblici una serie di dati relativi alla propria organizzazione e alle proprie attività, per esempio i dati sui propri dipendenti e i propri bilanci.

Quando parliamo di “Trasparenza dinamica”, di accountability o di total disclosure, facciamo però un passo ulteriore: pensiamo a una trasparenza che non è concessa dall’alto, ma è la sostanza stessa del rapporto di fiducia instaurato tra cittadini, politica, pubblica amministrazione.

L’amministrazione non dà conto soltanto delle spese sostenute, ma soprattutto del rapporto tra spese e benefici: lo stesso euro può essere speso bene o male, può trasformarsi in uno sperpero come in un servizio pubblico migliore. La domanda non è “quanto costa?”, ma “quanto si spende rispetto agli altri e, a parità di spesa, qual è il livello dei servizi?”. La pubblicità di dati e informazioni serve non solo a garantire il controllo controllo sociale sull’operato dell’amministrazione, ma anche a favorire il miglioramento dei servizi offerti e a dare ai cittadini la possibilità di una scelta consapevole.

Se il tema della trasparenza costituisce il "filo rosso" che lega tutti gli approfondimenti di FORUM PA 2013, questo appuntamento sarà l'occasione per soffermarsi in particolare sul livello di accountability delle nostre amministrazioni, anche grazie alla segnalazione delle migliori esperienze emerse da "OpenPA", l'iniziativa promossa in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma.

Valutazione delle performance: guardare indietro, vedere avanti

Palazzo dei Congressi | Roma, 26 Maggio, 2015 | 11:30

Valutazione delle performance, individuale ed organizzativa: cosa è avvenuto negli ultimi sette anni, dalla costruzione della ambiziosa ed innovativa Riforma Brunetta ad oggi, con quella in itinere Renzi-Madia? Due visioni a confronto?
“Merito e talento sono di sinistra” (Premier, settembre 2014), sarà vero? Il problema comunque non è prioritariamente questo, ma un altro, ben più importante. Oggi abbiamo all’attenzione una “nuova” proposta di regolamentazione in materia di misurazione e valutazione delle performance, diretta alla semplificazione, alla integrazione con altri strumenti e all’efficacia.
Abbiamo fatto passi in avanti in questi anni o no? E con quali risultati e impatti? E adesso dove stiamo andando?
La valutazione è sempre un’azione positiva, tesa a dare un giudizio su qualcosa, per un fine decisionale: niente a che fare con controlli e sanzioni. Essa favorisce l’apprendimento e la conoscenza, il miglioramento continuo. Non è possibile migliorare la p.a. se non con il capire e il replicare quello che funziona meglio, ma anche dai fallimenti, parziali o totali che siano, per correggere in base ai risultati riscontrati.
Ma in tutti questi 7 anni lo abbiamo capito e posto rimedio?
Avevamo un’agenzia nazionale per la valutazione (finalmente!) e oggi non c’è più, tornando quasi a zero, come nella ruota: dalla Funzione Pubblica alla CiVIT, alla A.N.AC., alla Funzione Pubblica. E’ stato per molti un semifallimento, registrando il cambio di rotta ed il ritorno stanco alla base: ma cosa abbiamo raccolto di buono e cosa dobbiamo correggere e ricostruire?
Valutare le performance, organizzativa ed individuale, non significa certo semplice osservanza di “procedure”, ma capacità di produrre cambiamento in avanti per tutti i cittadini, interni ed esterni alla pubblica amministrazione.

Dalle norme al risultato. L’Agenda per la semplificazione 2015-2017

Palazzo dei Congressi | Roma, 27 Maggio, 2015 | 09:30

In passato gli interventi di semplificazione sono stati affidati soprattutto alle norme e l’attenzione alla loro concreta applicazione è stata scarsa. Il risultato è che molte delle semplificazioni annunciate sono rimaste “sulla carta”. Con l’Agenda per la semplificazione 2015-2017 è stata inaugurata una stagione nuova, che mette al centro l’attuazione e la trasparenza. Un metodo nuovo fondato: 1) sulla collaborazione tra tutti i livelli istituzionali; 2) sul controllo del rispetto delle scadenze e degli impegni assunti, i cui risultati sono resi pubblici; 3) sull’ascolto e il coinvolgimento dei cittadini e delle imprese e delle loro associazioni.

Al centro del Convegno il metodo nuovo e l’esperienza di prima attuazione dell’agenda dalla viva voce dei protagonisti: amministrazioni pubbliche statali, regionali e locali e associazioni imprenditoriali