Le persone che hanno partecipato

Davide Fardelli

Davide Fardelli

Davide Fardelli (Cassino, 1981) è laureato in Economia presso l’Università degli Studi di Cassino ,e 2004. Consegue in dottorato di ricerca in Gegrafia Economica (XX ciclo) presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, nel 2008. Successivamente ha collaborato presso le cattedre di Geografia Economica e di Organizzazione e Pianificazione del Territorio presso la Facoltà di Economia dell’ l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. E’ stato docente a contratto di “Geografia Economica” presso l’Università degli Studi della Tuscia e del “Laboratorio GIS” presso Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Ha partecipato a diversi progetti di ricerca e gruppi di lavoro inerenti le tematiche di Sviluppo turistico, sviluppo locale, economia dell’ambiente e GIS. Dal 2010 ad oggi è Ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) dove si è occupato di:
• Georeferenziazione dei dati catastali (fogli, particelle ed edifici) appartenenti ai 508 Comuni appartenenti alla Rilevazione dei Numeri Civici (RNC) per un allineamento ottimale con le Basi Territoriali 2010 e le Ortofoto [Realizzazione di archivi di numeri civici a livello comunale].
• Attività di organizzazione per il controllo qualità delle mappe relative al progetto RNC [Realizzazione di archivi di numeri civici a livello comunale].
• Analisi quantitativa e qualitativa sui risultati della RNC soprattutto al riguardo degli Edifici rilevati dai Comuni [Rilevazione sui numeri civici nei comuni con almeno 20.000 abitanti].
• Monitoraggio continuo sull’andamento dei lavori della RNC, con costruzione di cronogrammi [Rilevazione sui numeri civici nei comuni con almeno 20.000 abitanti].
• Attività di supporto, conduzione, monitoraggio continuo dell’attività Archivio Nazionale degli Stradari e dei Numeri Civici (ANSC), prevista dalla Convenzione tra Agenzia del Territorio e ISTAT del 21 giugno 2010. Il supporto consisteva di fornire assistenza sia tecnica che normativa ai Comuni, al fine di costruire l’archivio dei numeri civici geocodificati alle sezioni di censimento di censimento di “Census 2010” e di predisporre gli itinerari di sezione (Modello CP.5) a tutti i Comuni fino a 20.000 abitanti. L’attività sopracitata era svolta in stretta collaborazione con i colleghi dell’Agenzia del Territorio [Archivio Nazionale degli Stradari e dei numeri Civici (ANSC)].
• Attività di assistenza tecnico-operativa alla rete di rilevazione censuaria.
• Partecipazione all’attività di interscambio dei dati relativi ai fabbricati (Agenzia del Territorio) e agli edifici (ISTAT), in particolare occupandosi del confronto dei dati catastali e dei dati censuari provenienti dalla Rilevazione die Numeri Civici.
• Progettazione della piattaforma ed esecuzione dell’estrazione dei dati censuari (Censimento della popolazione e delle abitazioni) relativi agli indirizzi per la predisposizione del Record Linkage tra diverse fonti.

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Ha partecipato a:

Geolocalizzazione

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2015 | 11:45

I sistemi di  geolocalizzazione, consentendo di collocare qualunque oggetto o fenomeno in un punto dello  spazio fisico,  rappresentano potenti strumenti per la gestione di  grande molteplicità di attività e servizi. Tuttavia essi hanno rivelato anche uno straordinario  potenziale statistico, sia quando vengono impiegati nei  processi produttivi (come ad esempio il censimento) sia quando diventano infrastrutture di riferimento per il rilascio di informazione statistica geolocalizzata (e in questo caso danno luogo a sistemi informativi geografico-statistici).  Entrambi questi aspetti verranno illustrati nella sessione.

Data driven decision: usare i dati per governare i fenomeni (Tavolo di lavoro Executive)

Roma, 25 Maggio, 2017 | 09:30

Il buon governo deve avere la capacità di prendere decisioni sulla base dell’esatta conoscenza di quello che avviene nel territorio stesso. È ciò che viene chiamato data driven decision o anche Data driven economy ed è la conseguenza virtuosa di un processo in grado di trasformare i dati grezzi in informazioni, queste in conoscenza su cui prendere, infine, decisioni.

Ma la PA è pronta a trasformare l’enorme mole di informazioni a sua disposizione in buon governo? Le potenzialità sono enormi: si va dall’analisi dei bisogni, per offrire servizi migliori ai cittadini, ad una maggiore razionalizzazione della spesa pubblica. Alle fonti istituzionali si sono aggiunte anche le informazioni che provengono dai diversi device che popolano le città (l’Internet delle cose), dalle segnalazioni dei cittadini o dal funzionamento stesso della macchina amministrativa (ad esempio dai processi di fatturazione elettronica).

Per ascoltare la registrazione completa  dell'evento cliccare QUI

L'integrazione del dato statistico e del dato geografico: dall'ANNCSU al Registro delle unità geografiche e territoriali

Roma, 25 Maggio, 2017 | 15:40

L’Istat ha avviato numerose iniziative volte a potenziare la capacità di geo-referenziare “oggetti statistici” diversi come la popolazione, le imprese, le aziende agricole, etc, e poter leggere il territorio attraverso “viste” diverse, individuarne caratteristiche rilevanti e offrire informazioni di forte dettaglio.
I dati territoriali costituiscono l’elemento conoscitivo di base per tutte le politiche per la gestione del territorio. La conoscenza del mondo reale è determinante sia come strumento di sviluppo sia come supporto alle decisioni in campi come le politiche di sicurezza, la protezione civile, la pianificazione territoriale, i trasporti, l’ambiente. Dunque, il dato territoriale non è solamente inteso come mero supporto cartografico, ma anche come qualsiasi informazione geografica localizzata. Però, questa maggiore esigenza di informazioni territoriali spinge, sempre più, verso l’impiego di nuove tecniche e strategie alternative, che siano capaci di agevolare la produzione tempestiva del dato statistico da una parte, ma di rispondere a livelli soddisfacenti di accuratezza e di qualità, soprattutto alle diverse scale territoriali, anche per piccole aree.

Data driven decision: usare i dati per governare i fenomeni

Roma, 25 Maggio, 2017 | 11:45

Il buon governo deve avere la capacità di prendere decisioni sulla base dell’esatta conoscenza di quello che avviene nel territorio stesso. È ciò che viene chiamato data driven decision o anche Data driven economy ed è la conseguenza virtuosa di un processo in grado di trasformare i dati grezzi in informazioni, queste in conoscenza su cui prendere, infine, decisioni.

Ma la PA è pronta a trasformare l’enorme mole di informazioni a sua disposizione in buon governo? Le potenzialità sono enormi: si va dall’analisi dei bisogni, per offrire servizi migliori ai cittadini, ad una maggiore razionalizzazione della spesa pubblica. Alle fonti istituzionali si sono aggiunte anche le informazioni che provengono dai diversi device che popolano le città (l’Internet delle cose), dalle segnalazioni dei cittadini o dal funzionamento stesso della macchina amministrativa (ad esempio dai processi di fatturazione elettronica).

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 9 "Innovazione e infrastrutture".