Le persone che hanno partecipato

Michele Civita

Michele Civita

Nato a Piedimonte Matese (CE) nel 1960 è sposato con un figlio.
Dal 1993 al 1996 ha coordinato lo staff del sindaco di Roma, Francesco Rutelli. L'anno successivo, nel 1997 fino al 2000, ha lavorato all'organizzazione del Grande Giubileo del 2000 con la responsabilità dell'attuazione del Programma degli interventi.
Nella giunta provinciale Gasbarra è stato assessore alla Mobilità e ai Trasporti e ha ricoperto nella Giunta Zingaretti alla Provincia di Roma il ruolo di assessore alle Politiche del Territorio e Tutela Ambientale sviluppando la raccolta differenziata nel territorio provinciale.

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Ha partecipato a:

Connettere l'Italia

Palazzo dei Congressi | Roma, 25 Maggio, 2016 | 09:30

E' disponibile la registrazione integrale del convegno su FPAtv

Per connettere il Paese non c’è bisogno di grandi o piccole opere, ma di opere utili, utili alla crescita del Paese. Utili a una logistica moderna ed efficiente. Utili a una mobilità rapida, sicura, pulita, comoda e capillare. Utili al recupero e alla vivibilità dei centri urbani. Utili alla difesa e alla manutenzione del territorio. Utili ai cittadini, dunque, anche per cancellare la cattiva abitudine di imporre alle comunità grandi infrastrutture che servivano soprattutto a chi le pensava e a chi le costruiva.

Possono bastare pochi chilometri di strada o di ferrovia, per connettere alle reti nazionali ed europee un porto o un aeroporto finora mal collegati: è il cruciale concetto di “ultimo miglio”, quell’ultimo tratto di collegamento che spesso manca per rendere un’infrastruttura effettivamente funzionale. Può bastare una via d’acqua con approdi moderni, per trasportare le merci lungo i corridoi europei in modo veloce, economico e non inquinante. Ed è sufficiente investire bene, in modo mirato, per potenziare, ammodernare e mettere in sicurezza la rete stradale e autostradale già esistente, una delle più estese d’Europa.

Per questo motivo si è attuata una drastica revisione dell’elenco delle grandi opere destinatarie di finanziamenti pubblici, rimandando le altre opere a una revisione secondo costi e benefici: si cancellano quelle inutili, si ridimensionano quelle faraoniche, si salvano quelle utili, da programmare insieme ai territori.