Le persone che hanno partecipato

Amedeo Bianco

Amedeo Bianco

 Nato a Napoli il 20/7/1948, laureato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino nel 1973. Ha conseguito il diploma di Specialista in Malattie dell’Apparato Digerente presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Firenze, il diploma di Specialista in Oncologia Clinica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino. Autore di 50 pubblicazioni su riviste italiane e straniere. Ha conseguito l’idoneità nazionale primariale in Medicina Generale e Malattie dell’Apparato Digerente Dal 1976 medico internista presso l’Ospedale Mauriziano Umberto I° di Torino. E' Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Torino.

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Ha partecipato a:

Valorizzare i "professional" nella sanità pubblica

Fiera di Roma | Roma, 10 Maggio, 2011 | 15:00

Come valorizzare, dal punto di vista economico e normativo, l’alta professionalità nella Sanità pubblica è uno dei temi di maggiore attualità, soprattutto in concorrenza con innovazioni che cambiano radicalmente l’organizzazione delle cure erogate dagli Ospedali (degenze per intensità di cura). Oggi, infatti, l’unica reale carriera che soddisfa le aspirazione del professional è quella garantita da  una progressione nella linea gestionale. Tale costume ha generato, in taluni casi, una  patologica crescita di posizioni di coordinamento ed organizzative non necessarie alle attività di gestione ma utili a concretizzare un miglioramento economico e giuridico per il medico o infermiere che si impegni esclusivamente nella propria professione.

In accordo con il Ministero della Salute si propone un grande convegno nazionale per un serrato confronto tra tutti gli attori sugli aspetti più delicati del tema.

Legge Gelli e i suoi decreti attuativi

Roma, 20 Settembre, 2017 | 15:00

La legge 24/2017, c.d. Gelli, va a innovare un sistema che non tutelava più adeguatamente né i pazienti né i professionisti. Essa trova uno dei suoi punti di forza nel rendere obbligatorio in tutte le strutture, pubbliche e private, un modello organizzativo di risk management con flussi informativi e di condivisione omogenei su base regionale, monitorati dai centri per il rischio clinico e dall’Osservatorio delle buone pratiche. Se i professionisti, anche in virtù di questa legge, comprenderanno l’importanza della prevenzione si attuerà una vera e propria rivoluzione culturale, perché la sicurezza delle cure diventerà parte integrante del diritto alla salute.

In arrivo sono annunciati i primi decreti attuativi, viatico all’effettiva attuazione del nuovo dettato normativo.

Atteso soprattutto il decreto che renderà operativo l’articolo 5 della legge. Depenalizzata definitivamente la colpa professionale e stabilita la punibilità dell’imperizia in caso di mancato rispetto delle linee guida urge definire e pubblicare ai sensi della legge linee guida e buone pratiche di riferimento. Uniformando così le pratiche e le indicazioni mediche fornite dalla comunità scientifica. Va sottolineato che le linee guida e i relativi aggiornamenti sono integrati nel Sistema nazionale per le linee guida (Snlg) disciplinato dal Ministro della salute, con l’intesa della Conferenza Stato-Regioni, da emanare entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della legge. Il decreto dovrebbe dettagliare i requisiti per l’accreditamento delle società scientifiche che entreranno a far parte del sistema nazionale Linee guida insieme a IRCCS competenti per singole materie, Ordini ed Associazioni professionali. Risulta che l’Istituto Superiore di Sanità, che pubblicherà sul proprio sito Internet gli aggiornamenti e le linee guida indicati dal Snlg, è all’opera per standardizzare e per omogeneizzare presentazione e contenuti delle linee guida.

Gli altri decreti dovranno toccare punti importanti, come l’Osservatorio delle buone pratiche; il fondo di garanzia per coprire danni ultra massimale, la vigilanza sulle compagnie, i dati relativi alle polizze. Come si può immaginare, diversi sono i soggetti coinvolti (MISE, Ministero della Salute, Conferenza Stato Regioni, Ivass, la cittadinanza organizzata).