Le persone che hanno partecipato

Luigi Ferrara

Luigi Ferrara

Luigi Ferrara nasce a Napoli il 7 maggio 1970.
Laureato in Economia e commercio nel 1994 presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”, dopo la Laurea vince la borsa di studio per la frequenza al Master organizzato dal Formez in economia del settore pubblico e nel 1996 supera l’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di dottore commercialista. Nel 1997 vince il I corso-concorso di formazione dirigenziale indetto dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Dal 1999 è iscritto al registro dei revisori contabili.
Nell’ottobre del 2000 riceve l’incarico di Vice Capo di Gabinetto presso l’Ufficio di Gabinetto del Ministro dello sviluppo economico, e dal 2002 al 2006 è dirigente dell’Ufficio del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti presso il medesimo Ministero.
Nel 2006 transita alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in qualità di vice coordinatore della Segreteria tecnica del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio e dal 2008 al 2011 assume l’incarico di dirigente generale presso il Dipartimento Informazione e Editoria come capo dell’Ufficio per il diritto d’autore, la proprietà intellettuale e la vigilanza sulla SIAE.
Da gennaio 2012 è a capo della Segreteria tecnica del Ministro per la pubblica amministrazione e semplificazione e nell’aprile 2013 è nominato vice Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Da maggio 2014 è Capo del Dipartimento dell’amministrazione generale, del personale e dei servizi del Ministero dell’economia e delle finanze.
Ha inoltre svolto attività di docenza, tra il 1999 e il 2005, presso diverse Università italiane tra cui: l’Università di Teramo, di Roma III, di Torino e della Calabria, nonché presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione
 

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Ha partecipato a:

"Lo Stato Innovatore": verso una PA 4.0 in un'economia 4.0

Palazzo dei Congressi | Roma, 26 Maggio, 2016 | 11:45

È disponibile la registrazione integrale del convegno su FPAtv

Se le cifre ci dicono che, seppure lentamente, l’Italia sta uscendo da una crisi che è durata sette anni, ora più che mai è necessario agire per uscirne diversi da come ci siamo entrati e con altre prospettive e priorità. In questo contesto non possiamo che constatare che non esiste più una old economy e una new economy: il digitale è l’aria in cui tutti noi respiriamo e il “digitale” è quindi il principale settore in cui investire per una crescita possibile e uno sviluppo equo e sostenibile

La metafora del 4.0, ossia del flusso ininterrotto di informazioni e di dati e dell’automazione end to end, vale per l’industria, ma ancor più per i servizi a cominciare dalla PA: tutta l’economia deve essere, in quanto economia della conoscenza, aderente al paradigma 4.0. Per far questo ci vuole un deciso cambio di passo nell’uso delle risorse, delle piattaforme, dei dati e nella reingegnerizzazione dei processi. La "economia 4.0” si basa sull’uso condiviso delle piattaforme tecnologiche e di conoscenza.

Il convegno propone un confronto tra i principali protagonisti pubblici e privati di questa trasformazione.

Concluderà il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Piercarlo Padoan, che è un player essenziale sia perché il MEF è il più grande grande acquirente di tecnologie - direttamente e tramite Consip – in grado quindi di essere driver per il mercato, sia perché il MEF, attraverso le politiche fiscali può promuovere e indirizzare gli investimenti in innovazione tecnologica, sia infine perché è il principale azionista delle principali piattaforme di dati e di elaborazione: Sogei, Consip, Demanio, ecc.

“Be MEF, Be SMART”. Il progetto pilota di lavoro agile al Ministero dell’economia e delle finanze: risultati e prospettive

Roma, 24 Maggio, 2018 | 14:30

Il progetto pilota di Smart working  “Be MEF, Be SMART”si colloca nell’ambito  delle politiche inclusive di pari opportunità e di innovazione – portate avanti dalla funzione HR del MEF - volte alla promozione  del benessere organizzativo e della motivazione del personale, per favorire la conciliazione delle esigenze vita-lavoro.

Obiettivo del seminario è favorire la massima diffusione e condivisione dell’esperienza relativa allo smart working svolta presso il Ministero dell’economia e delle finanze.

Nel corso del seminario saranno trattati i seguenti temi:

- lo smart working al MEF: il contesto di riferimento;

- le attività di studio, analisi e benchmarking svolte in via preventiva;

- l’avvio del progetto pilota;

- i percorsi formativi predisposti per gli smart workers;

- il monitoraggio periodico delle attività (learning by doing);

- i benefici riscontrati: il punto di vista del dipendente;

- i benefici riscontrati: il punto di vista dell’Amministrazione;

- le criticità sulle quali sio sta lavorando;

- la proroga del progetto pilota e le prospettive future.

#MeritiamocilaPA

Roma, 23 Maggio, 2018 | 11:45

Il modello manageriale pubblico in Italia è frutto di una stratificazione normativa che nel tempo ha aggiunto norme e principi ispirati ad approcci molto diversi tra di loro. Probabilmente è mancata una rivisitazione complessiva della figura, con una scelta di campo chiara dal punto di vista concettuale, prima ancora che normativo.

L’approccio meritocratico è dichiarato in tutte le riforme, ma come coniugarlo con un’efficacia non autoreferenziale che assicuri la reale soddisfazione di bisogni interni ed esterni alla PA? Come vengono conseguiti questi principi nel settore privato?

Nella fase di accesso sembra sia il merito ad assicurare alle PA le persone più idonee, come previsto dalla Costituzione. Ma chi gestisce la selezione? E come? Quali sono i criteri utilizzati, le competenza richieste, il modello di dirigenza di riferimento, qual è lo sbocco della selezione al primo incarico?

Dotarsi di un efficace sistema di valutazione è indispensabile a far emergere e rendere riconoscibile il merito ed il valore del contributo apportato dal dirigente. A cosa serve la valutazione, quali processi richiede di attivare ex ante, come conciliare equità e differenziazione, cosa si valuta? Nella PA si lavora per obiettivi? I diversi modelli succedutisi negli ultimi anni e prospettive evolutive. Che ruolo ha e come è strutturata la valutazione nel settore privato?

Che ruolo ha la formazione in tutto ciò? E’ disponibile l’offerta formativa necessaria alla dirigenza del Paese? Dove si trova il confine tra aggiornamento e formazione in un contesto normativo in continua evoluzione?

Modello hard vs. modello soft: una regolamentazione omogenea dei percorsi di carriera per l’accesso ad incarichi superiori, legati alla valutazione degli incarichi precedenti, assicura il continuo miglioramento della PA? E’ la migliore garanzia di un corretto rapporto tra dirigenza e politica? E’ possibile immaginare modelli alternativi basati su meccanismi di tipo relazionale o su modelli di rete reputazionale? I due sistemi possono convivere? Quale modello garantisce i migliori risultati, quale fornisce maggiori garanzie? Cosa si può apprendere e applicare del settore privato senza violare la Costituzione?

L’associazione allievi SNA promuove una tavola rotonda con interlocutori di prestigio provenienti dal mondo della PA e delle aziende, per stimolare una riflessione sui principali snodi critici della dirigenza, sempre in bilico tra managerialità e burocrazia.