Le persone che hanno partecipato

Denita Cepiku

Denita Cepiku

Denita Cepiku, Università di Roma Tor Vergata.

Ha conseguito il PhD in Public management & governance all’Università di Roma Tor Vergata, dove oggi insegna Management pubblico.

I suoi interessi di ricerca vertono intorno a temi quali le riforme del management pubblico, la gestione delle performance, network management e co-produzione, strategie di cutback management.

E' membro eletto del board direttivo dell'International Research Society for Public Management (IRSPM). Presiede, presso la European Academy of Management (EURAM), lo Strategic interest group on Public & Non Profit Management. Dal 2012 è membro dell'OECD Associate Group on the Observatory of Public Sector Innovation.

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Ha partecipato a:

Giornata dell'Innovazione Sociale - Innovazione sociale made in Italy. Lavori in corso

Fiera di Roma | Roma, 17 Maggio, 2012 | 10:00

La Giornata che FORUM PA 2012 dedica all'innovazione sociale e ai suoi attori si articola in due sessioni. Nella  Sessione mattutina “Innovazione sociale made in Italy. Lavori in corso”, a partire dalle analisi e dalle esperienze si lavora per elaborare un documento di raccomandazioni, base di interlocuzione con soggetti istituzionali europei, nazionali e territoriali e con i "corpi intermedi". Si prevedono tavoli tematici, in cui i soggetti attivi e competenti in tema di innovazione sociale sono invitati a confrontarsi sugli strumenti di policy e di sviluppo per l'innovazione sociale in Italia  negli ambiti individuati: Governance dei beni comuni; Welfare; Imprenditorialità; Finanza; Education; Tecnologia; Scienza e società, Ambiente e Territorio.
La Sessione pomeridiana “Innovazione sociale made in italy. Come e perché”, che partirà dalla sintesi dei lavori e aprirà il dibattito su temi e le dimensioni dell 'innovazione sociale, è aperta a tutti e per partecipare basta iscriversi qui.

Politici e burocrati: quasi amici?

Palazzo dei Congressi | Roma, 27 Maggio, 2015 | 15:00

All’interno dei tanti temi oggetto di intervento da parte della delega sulla riforma della pubblica amministrazione, il rapporto fra politica e burocrazia, dirigenza in particolare, resta centrale. I confini fra attività di indirizzo e attività di gestione non sono affatto così netti e l’esperienza maturata oramai dal 1993 offre molti spunti di riflessione che vedono sia tecnocrazia che classe politica ancora in cerca di piena maturità istituzionale. In questo quadro, aldilà delle molte ed opportune considerazioni di carattere tecnico – è in preparazione uno spolis system di fatto? - il rischio è che si sconti un pericoloso equivoco, ovvero che politici e burocrati siano nemici e gli uni contro gli altri armati. Il corretto funzionamento della macchina pubblica è, invece, responsabilità di entrambi e ad entrambi spetta mirare al buon andamento e l’efficace azione delle amministrazioni pubbliche a favore dei cittadini. Forse non fratelli di sangue, ma quasi amici, dunque. Può essere la riforma in cantiere un’occasione per un pensiero lungo su questi temi?