Le persone che hanno partecipato

Paola Clerici Maestosi

Paola Clerici Maestosi

Architetto, PhD, Ricercatore, presso ENEA - UTEE Efficienza Energetica
1994- 2002 Università di Roma Tor Vergata

2003 Comune di Roma, Ufficio Progetti Metropolitani

2004-2010 Università di Roma Tor Vergata

Dal 2010 lavora in ENEA in qualità di ricercatore esperto in tematiche urbane. Collabora con il gruppo Smart Cities di Mauro Annunziato partecipando a diversi progetti finanziati sia a livello nazionale (Smart Basilicata, City 2.0, Brescia Smart Living,…) che a livello internazionale in cui è anche coordinatore di WP (FP7 - Coordination and Support Action BOOST,…). L’attività è incentrata sia sugli aspetti urbani in genere che sugli aspetti progettuali innovativi, ben rappresentati dal fenomeno del co-design.

In  ambito europeo è dal 2012 co-coordinatore del sottoprogramma “Energy-efficient Interactive Building” di EERA Joint Programme Smart Cities, coordinando un task specifico sull’approccio di sistema (task 1.2 sistemic approach) alla progettazione degli edifici (WP1 building design) e dal 2011 è deputy MIUR nell’ambito dell’azione di programmazione congiunta (Joint Programming Initiative - JPI) Urban Europe.

Da ottobre 2014 è stata nominata vice-chair del Governing Board della JPI Urban Europe.

 

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Ha partecipato a:

Edifici intelligenti per una città sostenibile / Smart buildings for a sustainable city

Bologna, 31 Ottobre, 2012 | 11:30

Per questo evento è disponibile la traduzione Italiano/Inglese/Italiano - Italian/English/Italian translation is available for this event.
 
La progettazione di nuovi edifici e la gestione del patrimonio immobiliare esistente devono necessariamente confrontarsi con le sempre più evidenti esigenze di sostenibilità ambientale e con i nuovi bisogni espressi dai cittadini e dalle imprese. La presenza sul mercato di nuovi materiali edili ad alte prestazioni e di tecnologie sempre più evolute per il monitoraggio dell'impatto ambientale degli edifici pubblici e privati hanno portato ad un'affermazione dei principi - espressi anche nei bandi governativi - dello "Zero Impact Building" e del "Ambient Assisted Living". Contestualmente alle azioni volte al  miglioramento della qualità della vita delle persone (per la quale non va sottovalutato il definitivo abbattimento delle barriere architettoniche), assume particolare rilievo la tematica del facility management, ovvero della gestione e manutenzione efficiente di impianti e servizi. Il convegno affronta l'ampio spettro delle tematiche verticali coinvolte grazie anche al coinvolgimento di esperti del settore, amministratori pubblici, aziende operanti sul campo e progetti europei di efficientamento degli edifici storici.
 
Urban development strategy and requalification of existing buildings must ensure social, environmental and economic development as established by governments tenders "Zero Impact Building" and "Ambient Assisted Living".  The improvement of the quality life (architectural barriers removal included) combined with the upgrading of facilities and networks, as well with smart governance policies, will determine increasingly the success of cities. The meeting faces the different issues with the participation of industry experts, public administrators, buildings planners.

L'innovazione urbana come motore di sviluppo

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 14:30

Le città sono sempre state produttrici di innovazione. Oggi il centro della knowledge economy è il capitale umano e la presenza di Università, laboratori e centri di ricerca diventa il principale fattore di successo e di attrattività per le aree urbane. Con le nuove tecnologie digitali (stampanti in 3D) anche la manifattura torna nelle città e le startup innovative, il movimento dei makers e degli artigiani digitali, i FabLab ne sono un esempio. La domanda di innovazione da parte dei centri urbani è inoltre un potente fattore di traino per grandi comparti produttivi come l’edilizia, i trasporti, l’Ict, l’energia, la salute e il welfare.
Il Decreto crescita 2.0 del 2012 si pone come obiettivo la nascita di 3000 imprese innovative entro il 2014, ma l'elemento quantitativo non può essere il solo parametro su cui basare politiche e programmi nazionali. Istruzione, formazione, networking, valorizzazione delle comunità universitarie e della ricerca, utilizzo della domanda pubblica come leva per l'innovazione... Occorrono strategie integrate che tengano conto di questi fattori e che riescano a creare connessioni fertili e contaminazioni tra industria tradizionale e nuove competenze.