Le persone che hanno partecipato

Andrea Fama

Andrea Fama

Giornalista, traduttore, comunicatore. Vive la sua professionalità in armonioso conflitto tra cellulosa e pixel, e offre l'acerba opera del suo ingegno tanto alle rotative di un giornale quanto ai front-end di un portale. E' Membro del direttivo dell'sservatorio su media e giornalismo LSDI - Libertà di Stampa, Diritto all'Informazione, per il quale ha pubblicato l'e-book Open Data - Data Journalism. Trasparenza e innovazione al servizio delle società nell'era digitale. Tra i tanti progetti, é promotore della Iniziativa per l'adozione di un Freedom of Information Act in Italia.

Torna all'elenco completo

Ha partecipato a:

La strada verso la open city / The path to the open city

Bologna, 30 Ottobre, 2012 | 14:00

La città open é una città che dà priorità alla trasparenza del suo operato e dove la comunicazione é orientata a favorire il coinvolgimento dei cittadini nella gestione della cosa pubblica. Dai primi esperimenti di e-democracy alle recenti esperienze di contest pubblici e di wiki- government i cittadini sono chiamati a diventare parte attiva nelle decisioni che riguardano la città ma é con l'adozione del modello degli open data che questo approccio ha trovato la massima espressione.

Obiettivo del laboratorio é analizzare le diverse esperienze in essere in Italia mettendo in evidenza gli aspetti critici e problematici così come le soluzioni migliori da condividere.

The open city is a city that makes transparency a priority and puts emphasis on citizen's participation. From the first e-democracy experiments to the more recent public contest and wiki-government experiences, citizens have been actively contributing to city decisions. This approach found the maximum expression with the use of open data model. The goal of this lab is to analyze the different experiences currently going on in Italy, assessing critical issues and best practices.

Dalla trasparenza statica alla total disclosure (riconoscimento Open PA)

Palazzo dei Congressi EUR | Roma, 29 Maggio, 2013 | 15:00

Quando parliamo di “Trasparenza statica” ci riferiamo al fatto che le amministrazioni, per legge o per iniziativa personale, rendono pubblici una serie di dati relativi alla propria organizzazione e alle proprie attività, per esempio i dati sui propri dipendenti e i propri bilanci.

Quando parliamo di “Trasparenza dinamica”, di accountability o di total disclosure, facciamo però un passo ulteriore: pensiamo a una trasparenza che non è concessa dall’alto, ma è la sostanza stessa del rapporto di fiducia instaurato tra cittadini, politica, pubblica amministrazione.

L’amministrazione non dà conto soltanto delle spese sostenute, ma soprattutto del rapporto tra spese e benefici: lo stesso euro può essere speso bene o male, può trasformarsi in uno sperpero come in un servizio pubblico migliore. La domanda non è “quanto costa?”, ma “quanto si spende rispetto agli altri e, a parità di spesa, qual è il livello dei servizi?”. La pubblicità di dati e informazioni serve non solo a garantire il controllo controllo sociale sull’operato dell’amministrazione, ma anche a favorire il miglioramento dei servizi offerti e a dare ai cittadini la possibilità di una scelta consapevole.

Se il tema della trasparenza costituisce il "filo rosso" che lega tutti gli approfondimenti di FORUM PA 2013, questo appuntamento sarà l'occasione per soffermarsi in particolare sul livello di accountability delle nostre amministrazioni, anche grazie alla segnalazione delle migliori esperienze emerse da "OpenPA", l'iniziativa promossa in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma.