Le persone che hanno partecipato

Gianluigi Albano

Gianluigi Albano

Responsabile della Divisione Modelli di acquisto, concorrenza e mercato. Ha ricoperto il ruolo Senior Lecturer presso il Dipartimento di Economia di University College London. E’ stato professore part-time presso la SNA dal 2012 al 2016 e ricopre attualmente l’incarico di professore a contratto di Economia Industriale presso la LUISS “G. Carli”. Autore, insieme a Caroline Nicholas (UNCITRAL), di una monografia sull’analisi economico-giuridica degli Accordi Quadro (The Law and Economics of Framework Agreements, Cambridge University Press, 2016). E’ stato advisor di molteplici organizzazioni internazionali - tra le quali l’OCSE, la Banca Mondiale e la Banca Interamericana per lo Sviluppo -  sul tema dell’analisi economica degli appalti pubblici.

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Ha partecipato a:

Public Procurement innovativo per l'ICT: nuovi strumenti e nuove modalità di Partnership Pubblico-Privato

Palazzo dei Congressi EUR | Roma, 30 Maggio, 2013 | 12:00

Il convegno mette il dito in una delle piaghe più note, ma meno sanate dell’amministrazione pubblica: i processi di acquisto di servizi, specie se innovativi.

La programmazione economica, ovvero il tema della scelta degli investimenti pubblici verso cui finalizzare le risorse a disposizione delle pubbliche amministrazioni costituisce, da sempre, una questione critica che, sebbene risolta sotto il profilo teorico, nei fatti continua a rappresentare un elemento su cui converge una parte consistente del dibattito di politica economica. Spesso le pubbliche amministrazioni, che sono ben consapevoli dei problemi a cui vorrebbero porre rimedio, sono troppo poco preparate sotto il profilo tecnico per sapere quale sia la soluzione tecnologica da adottare e sono costrette a rivolgersi a degli esperti esterni.

Questa difficoltà non è risolta dai processi di procurement pubblico. Anzi: il presupposto delle procedure di gara è la piena consapevolezza del prodotto da acquistare da parte dell’amministrazione che compra. E’ infatti solo attraverso la messa a confronto di offerte tra loro comparabili che l’amministrazione può determinare quella più vantaggiosa, o quella migliore in termini di rapporto qualità-prezzo. E per fare questo serve che l’amministrazione sia in grado di mettere a punto un capitolato tecnico che indichi a tutti coloro che concorrono alla gara quali sono le specifiche del prodotto-servizio richiesto. Ma se mancano le competenza tecniche necessarie per la specificazione del capitolato tecnico, la configurazione astratta viene meno e non c’è da stupirsi se spesso le gare pubbliche producono risultati indesiderati o, quantomeno, poco innovativi.

Non sapendo cosa fare, le amministrazioni opteranno infatti per atteggiamenti di minimizzazione del rischio i quali, inevitabilmente, porteranno a preferire soluzioni conservative associate a prodotti-soluzioni già affermatesi sul mercato, per le quali esiste un’informazione consolidata circa l’efficacia e il percorso di realizzazione. Una soluzione, sia pure parziale, a queste difficoltà viene dallo sviluppo di nuove modalità di interrelazione tra Pubbliche amministrazioni e operatori privati che diano la possibilità di dare vita, in un contesto di trasparenza e parità di trattamento,  a forme nuove di condivisione dell’investimento pubblico, e dei rischi a esso connessi.

Condividendo il rischio dell’investimento con i fornitori, le Pubbliche amministrazioni possono ottenere informazioni preziose circa i costi e i ritorni (finanziari e non) degli investimenti pubblici, migliorando il processo di scelta delle priorità dell’intervento pubblico. Inoltre, coinvolgendo gli operatori nel finanziamento, è possibile dare una soluzione al problema della disponibilità anticipata del capitale da investire, agendo positivamente sul livello di innovazione incorporato nell’investimento pubblico.

Spazio MEF. Il modello e l’offerta Consip per un procurement sostenibile

Roma, 25 Giugno, 2021 | 14:30

Gli acquisti verdi, o green public procurement (gpp), rappresentano da sempre uno dei punti cardine dell’offerta Consip.

A partire dall'aprile 2008 - con l'attuazione del decreto interministeriale che dà avvio al Piano nazionale d'azione sul Gpp - le amministrazioni pubbliche possono effettuare acquisti verdi attraverso tutti gli strumenti di acquisto e negoziazione messi loro a disposizione, nel rispetto della conformità ai CAM (Criteri Ambientali Minimi) e valorizzando i criteri di sostenibilità ambientale dei fornitori nell’ambito dell’offerta dei loro prodotti e servizi specifici.

Oggi la direzione di intervento è nella naturale evoluzione di questo approccio: verso strumenti e soluzioni di e-Procurement volti a migliorare l’impatto ambientale e sociale nei processi di acquisto pubblici attraverso misure su ciclo di vitaappalti più inclusiviazioni sociali e politiche di genere.