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Elisabetta Mughini

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Scuola Digitale: nuove didattiche, nuovi setting e nuove architetture

Palazzo dei Congressi EUR | Roma, 30 Maggio, 2013 | 09:30

Eppur si muove! La scuola, grande pachiderma della nostra PA sta faticosamente muovendosi e, a detta del capo del Dipartimento  del Ministero, è ormai arrivata ad un punto di non ritorno. Il convegno a FORUM PA cercherà di capire quanto questa apertura all'innovazione costituisca un'opportunità sia per l'alfabetizzazione dei ragazzi, che spesso non ne hanno bisogno, ma soprattutto delle loro famiglie e quanto possa anche essere uno stimolo per un mercato che ha bisogno di ripartire.

Ecco le parole di Giovanni Biondi:

"A giugno tutte le prove degli Esami di maturità (dopo anni di buste, carte, carabinieri, casseforti per la custodia del prezioso tema di italiano, centinaia di ore di lavoro….) sono state diramate via internet la mattina stessa delle prove. Le scuole hanno ricevuto un plico telematico che è stato aperto con una chiave di lettere e numeri comunicata il giorno stesso delle prove dalle commissioni sparse in tutte Italia. Il valore simbolico di questa modernizzazione è stato amplificato dall’attenzione che ogni anno si riserva agli esami di maturità ed ha riguardato oltre 500.000 studenti italiani.

A dicembre un concorso per 320.000 candidati che in altri tempi avrebbe impegnato risorse e tempi biblici, si è concluso nella fase di pre-selezione in soli due giorni ed è stato realizzato in tutta Italia in 2.500 aule, con l’utilizzo di 50.000 computer e, cosa ancora più importante, i candidati hanno avuto la risposta in tempo reale, subito dopo aver concluso la prova. Una esperienza che ha aperto una strada nuova per i concorsi in Italia ma che ha anche richiesto a 320.000 candidati insegnanti di utilizzare il mouse ed il computer per rispondere alle domande. Tutte le procedure si sono svolte fino dalla fase iniziale della domanda, in rete così come in rete sono stati resi disponibili le 3.500 domande della banca dati su cui si sono esercitati i candidati.

Da gennaio sono state aperte le iscrizioni alle prime classi delle scuole statali. Una operazione che da quest’anno si può ottenere solo on line. Sono interessate oltre 1.500 famiglie per “un contagio digitale” che quindi interessa quasi 5 milioni di persone. Nei primi due giorni di apertura del servizio si sono registrati quasi 4 milioni di accessi e in meno di un mese è stata raggiunta la quota di 1 milione di iscrizioni.

Tutte iniziative dalle quali non si tornerà indietro e che rappresentano una accelerazione importante considerato il vasto coinvolgimento della popolazione in questi servizi verso gli obiettivi dell’Agenda Digitale.

E poi lo sviluppo della “scuola digitale”. A dicembre una importante norma di legge fa passare dalla carta al digitale anche i libri di testo: una norma destinata a cambiare nei prossimo anni il volto della scuola; i libri di testo che passano dalla carta alla versione mista. Accanto quindi alla parte narrativa del libro che può restare su carta o in digitale (non è questo l’aspetto innovativo poiché leggere sullo schermo o su carta non fa grande differenza) tutte le parti che riguardano esercizi, documenti, foto ed immagini, carte geografiche etc. dovranno essere disponibili solo in digitale. Si tratta di un intervento che entra nella pratica educativa introducendo alcuni elementi di innovazione “a lunga scadenza”. Non si potrà continuare cioè a riprodurre le stesse modalità della didattica trasmissiva tradizionale. Se si cambiano gli strumenti di un modello trasmissivo della scuola anche tutta l 'architettura didattica tradizionale entra in crisi e sollecita l adozione di nuove metodologie.

Inoltre sono state presentate nuove linee guida per le architetture interne delle scuole che  pongono le basi per soluzioni di grande innovazione: un ambiente “che insegna” , una vision che disegna nuove scuole lanciate verso il futuro non più divise in aule ma con spazi articolati, disegnati per una didattica laboratoriale che “costringerà” gli insegnanti a modificare profondamente l’organizzazione della didattica

Infine il piano straordinario sulla Scuola Digitale che porterà a 100.000 le aule con lavagne digitali, a 2.700 le cl@ssi 2.0 e oltre 100.000 tablet/pc portatili per gli studenti. Soluzioni tecnologiche che consentono di tenere aperte piccole scuole nelle montagne o nelle piccole isole in modo da non “desertificare” aree del paese che senza la scuola non sono adatte a famiglie giovani costrette a lasciare i territori. Se a questi si aggiungono i finanziamenti previsti con fondi europei per le quattro regioni del Sud si capisce che verso l’innovazione digitale della nostra scuola si stanno facendo importanti e decisivi passi avanti.

Tutto questo nell’arco di un anno e con le ristrettezze economiche che hanno caratterizzato questo periodo non solo in Italia rappresenta un risultato di rilievo ma soprattutto un “punto di non ritorno” nel processo di trasformazione della scuola e dello sviluppo delle competenze digitali di sempre più ampi starti della società."

La Rete di Avanguardie educative e la relazione reticolare scuola-lavoro

Palermo, 14 Novembre, 2018 | 15:00

La Rete di Avanguardie educative – ufficialmente costituita il 6 novembre 2014 a Genova e che conta ormai oltre 800 istituti scolastici aderenti  – è aperta a tutte le scuole italiane. La sua mission è individuare, supportare, diffondere, portare a sistema pratiche e modelli educativi volti a ripensare l’organizzazione della Didattica, del Tempo e dello Spazio del ‘fare scuola’ in una società della conoscenza in continuo divenire. In occasione dell'iniziativa "Porte aperte all’innovazione", attraverso la testimonianza diretta dei protagonisti dei processi d'innovazione in corso, legati alle idee promosse dal Movimento, sarà possibile capire come l'innovazione della scuola sia possibile e visibile.
Dopo una breve presentazione del Movimento a cura della dott.ssa Elisabetta Mughini (INDIRE) saranno presentate le testimonianze di due scuole adottanti avanguardie educative: Alfina Berté , DS  del VI I.C. Giovanni XXIII Acireale, e Rosaria Inguanta, DS dell’IISS E. Ascione  di Palermo.
Per informazioni: ae@indire.it
 
A seguire, la dott.ssa Annalisa Buffardi (INDIRE)  presenterà la relazione reticolare scuola-lavoro.
Lo scenario contemporaneo di cambiamento sociale e culturale e l’accelerazione degli sviluppi sul fronte tecnologico e scientifico caratterizzano uno degli aspetti di complessità del rapporto tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro, entrambi in mutamento. Per interpretare tale complessità occorre inquadrare la pluralità di fattori coinvolti nella relazione.
Partendo da questa cornice, l’intervento ha l’obiettivo di condividere i primi risultati del progetto,  realizzato nell’ambito del PON Scuola 2014-2020, con l’obiettivo di definire Modelli di interazione scuola-lavoro per i nuovi scenari sociali, economici, produttivi e culturali, tenendo ferma la centralità dello sviluppo di soft skills per l’occupabilità e per la vita. L’analisi mira a  valorizzare gli elementi di innovatività e trasferibilità delle pratiche di didattica integrata che derivano dal rapporto con il mondo del lavoro per lo sviluppo delle competenze.
 
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