Le persone che hanno partecipato

Francesco Caio

Francesco Caio

Nato a Napoli nel 1957, si è laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano nel 1980. Nel 1985 ha conseguito un MBA presso l’Insead di Fontainebleau in Francia. 
 
Dal giugno 2013 supercommissario dell’Agenda Digitale Italiana. 
 
Dal 2008 è Vice Chairman della banca di investimenti Nomura Int.l a Londra. È stato consulente ai governi inglese e italiano per la definizione di piani di politica industriale per lo sviluppo di reti di telecomunicazioni a banda larga (2008-2009). Nella sua carriera ha ricoperto ruoli di capo azienda in gruppi mutlinazionali operanti nei settori delle telecomunicazioni, delle tecnologie e dei beni durevoli.
 
Dal 2003 al 2006 CEO di Cable & Wireless – telecomunicazioni fisse e mobili in più di 25 Paesi - (Londra). É stato CEO di Netscalibur servizi internet per imprese a Londra e Milano (2000-2006). 
Dal 1997 al 2000 Amministratore Delegato di Merloni Elettrodomestici S.p.A (oggi Indesit Company) a Fabriano e prima di Omnitel e Olivetti.
Dal 2009 è consigliere indipendente di Invensys (Londra). E’ stato consigliere indipendente di Motorola (Chicago)  e di Equant (New York/Amsterdam).
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Ha partecipato a:

Le Smart City nell'Agenda Digitale

Bologna, 17 Ottobre, 2013 | 10:00

La recente decisione del Governo di rafforzare la governance dell'Agenda digitale italiana con la nomina di un Commissario di governo dimostra che si vuole dare la massima priorità al tema, destinando anche parte delle nuove potenzialità di investimento recentemente accordate all'Italia in sede europea a partire dal 2014.

Il rapporto doing business 2012 della Banca Mondiale osserva che in Italia si registra un minore contributo di lungo termine del capitale ICT alla crescita, con un investimento di solo il 2 per cento del proprio PIL (ovvero il 10% degli investimenti totali) contro il 3,5% degli USA (che rappresenta il 25% degli investimenti totali).â¨Questo è dunque il settore strategico per la crescita, poiché la rivoluzione digitale si riverbera su tutti i settori dell'economia e anche sul grado di civiltà complessiva di un Paese. I campi riguardano i pilastri dall'Agenda digitale europea i cui obiettivi al 2020 devono essere raggiunti dagli Stati membri con il contributo attivo delle città smart: mercato digitale unico; Internet veloce e superveloce; interoperabilità e standard; fiducia e sicurezza informatica; ricerca e innovazione; alfabetizzazione informatica; ICT per la società.