Le persone che hanno partecipato

Vincenzo Raffaelli

Vincenzo Raffaelli

Vincenzo Raffaelli è un ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche. 67 anni, e si occupa da molti anni di smart cities ne ha trascorsi infatti oltre 40 al Cnr ed ora è associato all’ISOF-CNR di Bologna . Nel suo percorso professionale ha lavorato per conto del CNR presso istituzioni internazionali e presso istituzioni nazionali come il ministero per la PA e Innovazione. Dalla fine del 2009 dirige lo Smart Services Cooperation Lab, istituito con un protocollo di intesa a cui oggi partecipano il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, l’Agenzia per l’Italia Digitale, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e Telecom Italia per favorire lo sviluppo di servizi innovativi per cittadini, enti e imprese. Tra questi spiccano le iniziative Smart Inclusion e Smart Cities.

Attualmente Raffaelli dirige il laboratorio “Smart Cities Test Plant” attivo presso il CNR di Bologna che attraverso apposita convenzione siglata fra Comune di Bologna e CNR opera sul territorio comunale. Inoltre come membro del comitato Scientifico del Progetto CNR “Energia da Fonti Rinnovabili e ICT per la Sostenibilità Energetica” è responsabile dello “Smart Cities Living Lab Siracusa”.

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Ha partecipato a:

Agenda Urbana e Smart City

Bologna, 16 Ottobre, 2013 | 15:30

In vista del nuovo ciclo di programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020 l’Unione Europea ha chiesto a tutti gli Stati membri di dotarsi di “un’ambiziosa agenda urbana”, con almeno il 5 per cento delle risorse assegnate a livello nazionale.
L’Italia è orientata a presentare un PON (Programma Operativo Nazionale) specifico per le città metropolitane che sarà contenuto nell’Accordo di partenariato, il quale dovrà essere concluso entro il prossimo mese di settembre.
Il Comitato Interministeriale per le Politiche Urbane (CIPU), nel documento approvato il 23 marzo scorso, si è dato l’obiettivo di elaborare un’Agenda Urbana nazionale intesa come “una nuova  politica a carattere ordinario per le città” e ha individuato quattro macroaree (welfare locale e istruzione; mobilità; riqualificazione urbana, innovazione e turismo; finanza locale e governance).  
Le smart cities sono parte integrante di una politica nazionale per le città. Esse ne costituiscono la  declinazione necessaria, poiché consentono l’applicazione delle tecnologie più innovative in tutti i campi, e le politiche urbane rappresentano la cornice indispensabile al loro sviluppo. 

Tecnologie e fattori abilitanti

Bologna, 18 Ottobre, 2013 | 10:00

E' indubbio che la smartness delle città non possa che basarsi su un uso pervasivo delle tecnologie digitali applicate alla gestione dei diversi ambiti di intervento urbano. La progettazione e la definizione dell’ambiente d’uso di queste tecnologie deve però avvenire all’interno di un quadro strategico chiaro di cui la città deve dotarsi, pena il proliferare di progetti innovativi che, seppur validi nei loro aspetti applicativi, rischiano fortemente di rimanere sperimentazioni incapaci di entrare a regime e incidere sull’assetto complessivo del territorio.

Consapevoli di questo nodo critico, le città aderenti all’Osservatorio Nazionale Smart City di ANCI si stanno impegnando nella messa a sistema e nell’ottimizzazione delle diverse soluzioni tecnologiche che utilizzano attualmente o che hanno in programma di implementare. Serve però dare impulso al confronto fra le diverse esperienze in corso nei Comuni, per condividere una lista di azioni prioritarie e di modalità di relazione fra di esse, in modo da identificare un “set minimo di dotazione tecnologica” senza il quale nessuna città può realmente avviarsi verso un’evoluzione smart.

Qual è lo stato di dotazione infrastrutturale attualmente presente nei Comuni? Quali sono le innovazioni che la ricerca e l’impresa italiana può offrire alle città? In che modo istituzioni locali, aziende e innovatori sociali devono interagire per ottimizzare le risorse in campo a beneficio di una migliore qualità della vita dei cittadini?

Sono queste le domande intorno alle quali ruoterà la discussione fra i referenti delle città partecipanti, che sarà animata dal contributo dello “Smart City Test Plant” del CNR, soggetto di punta nel campo della ricerca sulle tecnologie smart in Italia.

La logica che sottende ai laboratori dell’Osservatorio è quella del co-apprendimento, tra le città stesse senz’altro, ma anche con esperti ed organizzazioni competenti che possano accompagnare le città nella definizione di una propria strategia di programmazione.

Il Paese riparte dalle città. Smart City, Agenda Digitale e Agenda Urbana.

Fiera di Bologna | Bologna, 24 Ottobre, 2014 | 14:30

Le idee, i progetti e le singole iniziative che si sono sviluppate in questi anni sul tema della smart city devono essere collocate all’interno di una strategia di sviluppo territoriale chiara e di un quadro tecnologico coerente. Il tema della governance della smart city è perciò cruciale, come modalità di collaborazione tra gli attori locali e la cittadinanza attiva. Dalle città può venire un contributo fondamentale al raggiungimento degli obiettivi nazionali della strategia Europa 2020 sia per quanto riguarda l’Agenda digitale (interoperabilità, identità digitale, cloud, patromonio informativo pubblico, mercato unico); sia per quanto riguarda l’Agenda urbana nazionale intesa come insieme di politiche di occupazione, ricerca e sviluppo, clima ed energia, istruzione e formazione e lotta povertà. L’Italia è chiamata dall’UE ad elaborare una nuova politica a carattere ordinario per le città.