Gli snodi formativi territoriali rappresenteranno lo strumento principe per accompagnare la formazione continua di tutto il personale della scuola e, dunque, abilitare l’innovazione dell’ecosistema educativo a trazione digitale.
Il rischio è che si proceda per compartimenti stagni, per esclusiva acquisizione di nozioni funzionali alla digitalizzazione di alcuni processi, per trasferimento acritico di pratiche e tecnologie, con il risultato di non riuscire a costruire solide basi per un’innovazione consapevole e duratura, e di provocare un incremento della distanza tra la scuola e le altre due principali agenzie educative (famiglie e territorio) con il risultato ultimo di acuire la competizione tra scuola e la quarta agenzia educativa - la multi-comunità della rete - e il radicarsi del pensiero debole a cui appartengono fenomeni come l’ “analfabetismo incipiente”.
In questo intervento viene mostrato come, al contrario, se bene impostati gli snodi formativi territoriali sono l’occasione per sviluppare un approccio sistemico che:
• consenta di integrare in un’unica visione il progetto, le strategie e le metodologie, gli strumenti, le risorse, le relazioni, le tecnologie, la gestione, gli esiti;
• immaginare lo spazio della formazione al di là dei confini del fisico per costruire spazi “figitali” (fisico-digitali) e relazionali centrati sull’individuo e la sua comunità di appartenenza, ovvero sulla contemporanea valorizzazione della persona e delle relazioni sociali che lo incardinano in una società e gli conferiscono ruolo e responsabilità, anche nella costruzione del capitale sociale e di una cittadinanza attiva e tecnologicamente consapevole.
• utilizzi il PNSD come quadro di riferimento e denominatore comune di un processo in cui ciascuno acquisisca un ruolo a sostegno dell’innovazione di sistema:
- i DS nel governare consapevolmente l’innovazione dell’ecosistema tenendo conto dei contesti territoriali regionali, nazionali ed europei e della necessità di favorire approcci collaborativi e partecipati pur nell’esercizio di un’adeguata leadership;
- i DSGA ad abilitarla attraverso la fluidificazione digitale dei servizi e dei processi amministrativi;
- il personale amministrativo a mettere in pratica tale fluidificazione;
- il personale tecnico all’implementazione e gestione competente degli ambienti “figitali”;
- gli animatori digitali a fungere da figura di riferimento e di accompagnamento al percorso di innovazione digitale;
- il team degli innovatori a coadiuvare le scelte e l’introduzione consapevole di pratiche didattiche “technology augmented”;
- i docenti a definire e mettere in atto le strategie più opportune a produrre una didattica funzionale alla realizzazione piena dell'individuo.
Il tutto in un’ottica di piena collaborazione con le altre agenzie educative e di una motivante co-costruzione della “smartness” degli ecosistemi scolastici.