Le persone che hanno partecipato

Leda Bologni

Leda Bologni

Ingegnere meccanico con dottorato di ricerca in robotica industriale. Ha esperienza ultraventennale sui temi dell'applicazione industriale dell'innovazione e del trasferimento tecnologico che ha trattato a livello regionale, nazionale ed internazionale. E' stata membro di gruppi di lavoro, esperta, revisore e valutatrice per la Commissione Europea, ha partecipato a numerosi progetti transnazionali coordinandone alcuni. 

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Ha partecipato a:

Smart Makers: la terza rivoluzione industriale?

Bologna, 18 Ottobre, 2013 | 09:30

Esperienze emiliano-romagnole a confronto sui laboratori per la fabbricazione digitale FabLab. Il modello FabLab, nato all’ M.I.T. di Boston, si sta diffondendo in tutto il mondo e fonda la sua forza su una filosofia di azione locale attraverso un network internazionale di scambio e conoscenza. E’ un laboratorio in piccola scala che utilizza una serie di macchine (come le stampanti 3D) controllate dal computer e gestite attraverso software Open Source facilmente accessibili. Nel FabLab si sviluppano nuove forme di creatività che rappresentano un notevole potenziale per l’industria e l’artigianato.

Ciascun intervenuto porterà una case history della propria esperienza. Si dialogherà con gli ospiti dell’esperienza del FabLab come luogo di confronto per lo sviluppo (tangibile!) di nuove idee.

Metodo di lavoro per la definizione della Smart Specialisation Strategy: il caso del​la Regione Lazio

Palazzo dei Congressi | Roma, 29 Maggio, 2014 | 15:00

La Commissione Europea ha richiesto, come condizionalità ex ante della Programmazione 2014-2020, che le Autorità nazionali e regionali mettano a punto strategie di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente, (Smart Specialisation Strategy o S3) per consentire un utilizzo più efficiente dei Fondi Strutturali ed un incremento delle sinergie tra le differenti politiche dell’UE, nazionali e regionali, conformemente ad Horizon 2020.

La Regione Lazio ha elaborato la propria Smart Specialisation Strategy, frutto di un intenso processo di partecipazione in tema di tecnologie di specializzazione regionale, che ha previsto il coinvolgimento diretto degli stakeholders del territorio (circa 200 tra circa Imprese, Associazioni, Università ed Organismi di ricerca pubblici e privati), mediante “focus group” tematici. Il modello di focus group proposto, riflette quanto già sperimentato in altre Regioni italiane da Invitalia SpA, a cui MISE e MIUR hanno affidato il compito di supportare le amministrazioni regionali nel delineare ed implementare la propria S3.

E’ stato, così, possibile verificare la sostenibilità delle scelte dell’Amministrazione regionale attraverso una valutazione incrociata di: assets regionali. prospettive di sviluppo futuro. identificazione di «nicchie» o domini che possano rappresentare le basi del vantaggio competitivo (presente o futuro) della regione nelle Aree di Specializzazione (AdS) individuate, nelle quali “la regione esibisce un vantaggio competitivo oppure mostra un potenziale per generare crescita qualificata e trasformazioni economiche per affrontare sfide sociali ed ambientali".

Nel Lazio ne sono state individuate sette: Aerospazio, Scienze della Vita, Beni culturali e tecnologie per il patrimonio culturale, Industrie creative digitali, Agrifood, Green Economy, Sicurezza (Homeland security). Per ogni AdS individuata, è stato descritto il quadro di contesto, le tematiche prioritarie di specializzazione prevalenti emerse, le possibili indicazioni di cross fertilization con altri settori produttivi e/o sfide sociali.

Alle radici dell'innovazione: la competizione collaborativa, modello di interazione e crescita di soggetti pubblici e privati

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 14:30

L'innovazione esiste quando le infrastrutture di ricerca diventano “strutture pilota” capaci di costruire reti nei campi strategici che garantiscono accessibilità alle imprese che intendano sperimentare soluzioni nuove. La capacità di attrarre investimenti pubblici e privati finalizzati allo sviluppo e all’impiego di capitale umano e l'impatto dei risultati della ricerca sull’impresa, sono i processi che creano le basi dell'innovazione. Durante il laboratorio verranno presentati alcuni modelli virtuosi di sviluppo integrato tra industria e mondo della ricerca.

Programmazione europea, programmazione Paese: costruiamo l’Italia del 2020

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2015 | 15:00

Il ciclo dei fondi europei 2014-2020 è forse l’ultima programmazione in cui avremo a disposizione una così rilevante mole di risorse: oltre 50 miliardi di euro tra fondi strutturali, e cofinanziamento nazionale, senza contare i fondi diretti di Cosme e HORIZON 2020.  Il Paese ed il Sud in particolare non possono permettersi di sprecare quest’occasione e per riuscire è necessario creare una forte coerenza tra strategia di rilancio del Sistema Paese e programmazione dei fondi comunitari. Le risorse ci sono e le linee di intervento sono definite: crescita digitale, innovazione delle aree metropolitane, infrastrutture, ambiente, cultura, inclusione e lavoro e, non ultima, la capacità amministrativa. Quello che nei prossimi sei anni segnerà il vero successo nell’utilizzo dei fondi sarà una strategia nazionale chiara di crescita promossa e sostenuta dal Governo, obiettivi misurabili, una governance efficace per la gestione delle azioni che preveda un forte sostegno alla progettualità e un focus rafforzato sull'attuazione.

 

Tavola rotonda Governance della Ricerca

Palazzo dei Congressi | Roma, 25 Maggio, 2016 | 11:00

Qualsiasi politica per essere efficacemente attuata ha la necessità di fare riferimento ad adeguate risorse cognitive, tecniche ed organizzative e validi assetti di governance, in grado di coordinare e integrare le azioni dei diversi soggetti pubblici e privati coinvolti.
Tale aspetto è ancora più rilevante per l’implementazione di politiche complesse come quelle della ricerca e dell’innovazione.
L’indirizzo, la gestione e l’attuazione delle politiche e degli strumenti afferenti al settore della ricerca e dell’innovazione, sono ad oggi affidati dalle Amministrazioni regionali a specifiche organizzazioni costituite ad hoc (es. Agenzie regionali per la R&I) ovvero a organizzazioni già esistenti (es. Agenzie di sviluppo o Finanziarie regionali).
Il tema della governance delle politiche di ricerca e innovazione assume ancora più importanza alla luce della Smart Specialization Strategy al fine di realizzare la più ampia e fattiva partecipazione degli stakeholders, sia nelle fasi di definizione degli obiettivi e degli strumenti di intervento, che in quelle di attuazione e di monitoraggio e valutazione degli esiti. Un sistema di governance in grado di cogliere la piena realizzazione degli obiettivi di ciascuna regione rispetto alla S3 deve operare a livello strategico in modo da:
• Abilitare la condivisione con gli stakeholder;
• Rafforzare la conoscenza del sistema regionale;
• Sviluppare la capacità di valutazione delle politiche;
e a livello operativo:
• Garantire uniformità e efficienza di accesso agli incentivi;
• Specializzare e migliorare i servizi della Rete Regionale;
• Attivare azioni di «co-progettazione» con gli attori locali;
• Networking e comunicazione regionale e extraregionale.

La conferenza pone a confronto alcune esperienze significative di modelli di governance attuati nelle regioni Emilia Romagna, Puglia e Calabria. L’obiettivo è quello di analizzare le caratteristiche organizzative di modelli già operativi nelle diverse realtà italiane, con specifico focus sulla mission e governance, attività realizzate ed i servizi offerti, in modo da poter fare riferimento ad un set di informazioni, buone pratiche ed elementi di benchmarking, anche alla luce dell’approccio strategico e operativo richiesto dalle nuove policy di cui alla Smart Specialization Strategy (S3).