Le persone che hanno partecipato

Francesco Tamburella

Francesco Tamburella

Il marketing e la comunicazione sono alla base del mio impegno professionale, come consulente e/o amministratore di aziende pubbliche e private, in diversi settori: bancario, assicurativo, sanitario, costruzioni, grande distribuzione, arte e cultura. 
Ho seguito l'avvento delle nuove tecnologie collegate all'informazione, alla digitalizzazione e alla multimedialità, specializzando la mia ricerca nelle applicazioni innovative per ottimizzare le strategie di marketing e comunicazione.
Ho fondato il Gruppo Markonet, cinque aziende integrate "per aprire tutte le strade verso il cliente" (www.markonet.it).
In collaborazione con Associazioni di Consumatori, monitorando le criticità e valutando i contrasti che travagliano il mercato, ho puntualizzato metodi per ottimizzare il servizio al cliente e prevenire gli errori con cui le aziende perdono quote di mercato; collateralmente ho progettato il WOR - Web Opinion Reader, un software data mining per la valutazione della reputazione aziendale sul web; organizzando la documentazione storica degli archivi consumeristici, corrispondenza e vertenze, ho elaborato un sistema di analisi delle criticità inerenti ai rapporti impresa-consumatore, definendo il profilo dell'Azienda Affidabile e dell'Azienda Positiva, nell'ambito della CSR - Corporate Social Responsibility.
Sull'esperienza della tutela dei consumatori, maturata come responsabile del Centro Studi Codacons, ho fondato e presiedo il Comitas, una Associazione per la difesa delle Microimprese, promossa dal Codacons, leader in Italia per la difesa dei Consumatori (www.comitas.it).
Comitas nasce dall'adesione di tante Microimprese, che si erano rivolte al Codacons per ottenere giustizia e contrastare i soprusi dei grandi del mercato. Codacons rappresenta i consumatori e non può rappresentare le aziende, ancorché micro; Comitas, quindi, il Codacons delle Microimprese.
Sono impegnato da anni nel settore dei beni e delle attività culturali: già Presidente della Commissione per lo sviluppo di tecnologie a supporto della diffusione della cultura italiana nel mondo presso il Ministero degli Affari Esteri; già membro della Commissione Arte e Musei Virtuali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le tecnologie e i sistemi produttivi per la cultura e per il marketing degli Istituti Culturali.
Coordino ricerche in vari campi: mobilità, salute, giochi pubblici, sicurezza sul lavoro, concorrenza, pubblicità ingannevole, posizionamenti di mercato, reputazione aziendale.
Seguo con particolare attenzione operazioni di "merger & acquisition", lo sviluppo di reti distributive, la verifica di "location" commerciali, il posizionamento dei prodotti nell'area vendita, le strategie d'acquisto finalizzate alla ottimizzazione logistica.
Mi sono impegnato come docente in Master post-universitari e Alta Formazione di marketing e comunicazione.
Ho scritto libri per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Luiss University Press.
Sono inoltre membro della Commissione sui rischi della mobilità presso il Ministero dei Trasporti.
Oggi sono Amministratore di ACTAM - Analisi Comportamentali e Test per l'Ambiente e il Mercato (www.actam.it) e di "Antonina dal 1890", Casa d'Arte (www.antonina1890.it), entrambi del Gruppo Markonet.

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Ha partecipato a:

Sicurezza nella smart city: metodi e tecnologie per una diversa percezione della città

Bologna, 16 Ottobre, 2013 | 16:00

Le Amministrazioni Pubbliche, negli ultimi anni, hanno investito risorse economiche per dotare le Forze di Polizie, siano essi nazionali che locali, di nuovi strumenti tecnologici per la lotta alla microcriminalità.
Tale sviluppo è dovuto, in larga parte, sia dalla necessità di migliorare l’operatività nelle tecniche investigative di polizia che dalla richiesta di sicurezza forte che perveniva dalla cittadinanza.
Nonostante queste premesse, oggi, benché la tecnologia abbia compiuto passi da gigante, sullo scenario locale non sembra che tutte le potenzialità messe a disposizione dalle nuove strumentazioni siano state bene utilizzate dalle amministrazioni per migliorare la sicurezza (o la percezione di essa) delle nostre comunità.
Tanti i progetti di videosorveglianza realizzati che spesso, a causa di una mancata programmazione e analisi alla base, sono risultati assolutamente inefficaci e non sostenibili economicamente sul lungo periodo. E anche sul tema della valutazione dei risultati, come spesso accade nel nostro Paese, non esistono dati oggettivi per capire il reale impatto delle azioni messe in campo.
Il Lab nasce quindi con l’intento di sviluppare un dibattito sul tema dell’utilizzo della tecnologia in materia di sicurezza urbana, sui limiti oggettivi oggi esistenti in Italia e sulle best practice sviluppate da alcune Pubbliche Amministrazioni virtuose che porteranno le loro esperienze su progettualità significative e innovative.