Le persone che hanno partecipato

Fabio Florio

Fabio Florio

Fabio Florio è responsabile per l’Italia del programma di investimenti denominato "DIGITALIANI" (anche detto “Country Digitization Acceleration”) e definito in accordo con il Governo Italiano il 19 Gennaio 2016; è inoltre responsabile del Co-Innovation Center di Cisco di Milano focalizzato sulla CyberSecurity e sulla Data Privacy e dell’iniziativa Digital Smart Cities, la strategia di Cisco per le Smart and Sustainable Cities.

Florio ha fatto il suo ingresso in Cisco nel 1996 come System Engineer, e nel corso degli anni ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità che gli hanno permesso di acquisire un’esperienza Manageriale di alto livello. Dal 1999 al 2004 è stato System Engineer Manager del team dedicato al mercato Enterprise e poi del gruppo Advanced Technologies; in seguito ha assunto la posizione di Advanced Services Manager nel gruppo Cisco Services.

Nell’anno 2006 è stato nominato System Engineer Manager del team “Technology and Consulting” e nell’aprile 2008 ha assunto la guida di tutta l’organizzazione di System Engineering, il team di Sales Support che si dedica allo sviluppo delle attività sui Partner e sui Clienti Verticali seguiti da Cisco, focalizzandosi sia sulle singole tecnologie sia sulle soluzioni destinate ai mercati verticali.

Fabio ha assunto da settembre 2009 il ruolo di Expo 2015 Leader di Cisco Italia. In questa posizione ha avuto il compito di coordinare tutti i programmi dell’azienda per l’Expo 2015 di Milano.

Laureato in Scienze dell’Informazione all’Università di Milano, Fabio Florio ha 54 anni. Prima di entrare in Cisco si è occupato di Networking dal punto di vista tecnico e consulenziale presso NCR e AT&T GIS Italy.

 

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Ha partecipato a:

Expo 2015: un progetto integrato di Digital Smart City

Bologna, 17 Ottobre, 2013 | 14:00

La Digital Smart City Expo è costruita partendo da un “green field “e si estenderà per circa 1.1Mil mq alla periferie nord ovest di Milano. Concettualmente la Smart City è costruita su 5 strati (Energia, ICT, Sicurezza, Edutainment e Servizi). Il progetto e i modello di sviluppo sinergico pubblico-privato, sono un riferimento per i progetti di Smart City volti a integrare tecnologie e soluzioni innovative per offrire servizi al cittadino/visitatore.

Expo Milano 2015: il progetto Smart City e le opportunità per il territorio

Bologna, 17 Ottobre, 2013 | 16:00

Expo Milano 2015 rappresenta un’opportunità di sviluppo per il sistema Italia. La Digital Smart City Expo offre un laboratorio di idee, innovazione e soluzioni e costituisce una delle eredità d’evento di Milano. Quale modello permette di mettere a sistema Expo e come possono i Comuni e gli altri Enti Pubblici cogliere l’opportunità di Expo.

Trasformazione digitale: perché partire dai territori e dalle persone

On web, 6 Dicembre, 2017 | 12:00

Qui di seguito la REGISTRAZIONE VIDEO del webinar.

 
L’accelerazione digitale del Paese passa dai territori, anzi parte dai territori. Gli enti e gli attori locali devono diventare protagonisti di un vero e proprio ecosistema, il che significa mettere tutti nella condizione di giocare la partita dell’innovazione attraverso lo sviluppo di tecnologie abilitanti, la collaborazione col mondo della ricerca, dell’università e delle imprese, la promozione di azioni di formazione e diffusione delle competenze digitali. Quali le opportunità di sviluppo aperte da questo approccio? Su cosa puntare per favorire la nascita di questo ecosistema digitale?

FPA organizza un webinar (seminario on line) con CISCO che ha messo proprio questa filosofia al centro di Digitaliani, progetto avviato nel gennaio 2016 e che prevede un investimento complessivo di 100 milioni di dollari in tre anni. I pilastri del progetto sono: la digital transformation del settore pubblico con un focus sulle smart city, lo sviluppo delle competenze digitali, la creazione di cluster hi-tech nazionali e il rafforzamento delle infrastrutture strategiche. Solo per dare qualche numero, nei primi 18 mesi del progetto sono state formate più di 60mila persone (80% di studenti delle scuole superiori, 20% nelle università o tra professionisti in cerca di specializzazione), con obiettivi di qualificazione professionale su fenomeni di grande attualità quali l'Internet of Things, la cybersecurity, le reti di nuova generazione e l'Industria 4.0.
 
La Regione Friuli-Venezia Giulia e il Comune di Perugia sono già entrati nel progetto. In questo webinar ci racconteranno la loro esperienza.

 

Formazione e competenze digitali per un Paese più inclusivo e competitivo

Roma, 5 Novembre, 2020 | 09:30

Negli ultimi mesi, a seguito dell’emergenza sanitaria, si è affermata con forza la centralità di temi spesso in secondo piano nell’agenda politica, quali la formazione e le competenze digitali in particolare. Questa rinnovata attenzione si è concentrata inevitabilmente sulla scuola e sull’università, sulla loro capacità di rispondere all’emergenza con strumenti digitali e didattica a distanza. 

 
Ma sono tanti gli aspetti chiamati in causa quando si parla di formazione e competenze: l’inclusione sociale, la competitività, il rapporto tra Pa e cittadini. Pensiamo alla capacità di adattarsi a un mercato del lavoro che cambia; o alla possibilità di diventare “cittadini digitali”, di informarsi correttamente e di accedere ai servizi sempre più avanzati messi a disposizione dalle amministrazioni e dai privati.  
 
Su tutto questo pesano dati poco incoraggianti: abbiamo pochi laureati, solo il 27,6 per cento contro il 40 per cento della media europea, mentre solo il 42 per cento della popolazione tra 16 e 74 anni possiede competenze digitali di base o superiori. 
 
Per cercare di eliminare questo gap, nel luglio scorso è stata adottata con un decreto dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione la “Strategia per le competenze digitali”. Tra i principi guida: combattere il divario digitale di carattere culturale; sostenere lo sviluppo delle competenze digitali in tutto il ciclo dell’istruzione e della formazione superiore (con un’attenzione specifica ai ricercatori); promuovere lo sviluppo delle competenze chiave per il futuro e aumentare la percentuale di specialisti ICT; garantire a tutta la popolazione attiva le competenze digitali fondamentali per le nuove esigenze e modalità di lavoro. 
 
Grandi opportunità sembrano poi aprirsi grazie ai fondi messi in campo dall’Europa: il governo ha inserito nelle Linee Guida per il Recovery Plan italiano un cluster dedicato proprio a “Istruzione, formazione e ricerca”. Tra le azioni previste, il cablaggio con fibra ottica di scuole e università, la dotazione di infrastrutture per la didattica a distanza, l’aumento della quota di laureati e diplomati, il contrasto all’abbandono scolastico e la riqualificazione, formazione e selezione dei docenti. 
 
Stiamo andando, quindi, nella giusta direzione? Un confronto in questo evento di “FORUM PA 2020 Restart Italia”.