Le persone che hanno partecipato

Alessandro Longo

Alessandro Longo

Direttore responsabile delle testate specializzate Agendadigitale.eu (dal 2012) e Forumpa.it (entrambe del gruppo Digital 360), è anche collaboratore continuativo dal 2003 di Repubblica (con circa mille articoli pubblicati[1]), dell'Espresso (dove risulta nel colophon del giornale tra i collaboratori regolari) e del Sole24Ore. Circa un centinaio di inchieste sul mercato degli operatori telefonici e dell'Agenda digitale (temi su cui Alessandro Longo è specializzato) sono state pubblicate sulle prime pagine[2] di Repubblica e del Sole24Ore. Sempre nella veste di giornalista esperto di temi digitali, interviene dal 2010 a Uno Mattina e Uno Mattina in Famiglia su Rai 1[3]. Suoi interventi anche ad Agorà (Rai 3), A Conti Fatti (Rai 2) e Mi Manda Rai 3. Nel 2013 ha moderato il creatore del web Tim Berners Lee a un evento della Provincia di Trento. Nel 2016 ha partecipato all'evento Forumpa 2016 moderando il noto economista Jeremy Rifkin.
Nel 2015, un suo articolo ha vinto il premio Anfov, dedicato al giornalismo specializzato nelle telecomunicazioni[4].Anfov è una delle principali associazioni di categoria, dal 1982. Dal 2005 interviene regolarmente nei programmi della Radiotelevisione Svizzera (Radio 1) in qualità di esperto di temi digitali 

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Ha partecipato a:

Salute digitale: spendere meno e curare meglio

Palazzo dei Congressi | Roma, 26 Maggio, 2015 | 15:00

Alla fine del processo che vede ancora al lavoro Governo e Regioni, avremo il Patto per la sanità digitale.

Il risparmio viene da più parti quantificato in miliardi: circa 7. Ma è necessario evitare facili entusiasmi: pur considerando tutti l’e-health un fattore abilitante per l’evoluzione dei modelli assistenziali e organizzativi, dobbiamo constatare, da tempo, una contrazione anno su anno della spesa per la digitalizzazione della Sanità.

Allora come verrà finanziato questo passaggio alla sanità digitale non più rinviabile per garantire al nostro SSN appropriatezza, efficienza nella risposta alle vecchie e nuove domande di salute?

Quale sarà la governance di sistema dell’innovazione del nostro SSN che permetterà di rispettare la tabella di marcia disegnata per raggiungere quegli obiettivi definiti strategici e prioritari?

Quali i momenti e gli strumenti di misurazione dell’avanzamento del programma?

I lavori della giornata punteranno a dare una risposta a questi interrogativi, evidenziando alcune tra le priorità di intervento, e in particolare:

  • i servizi digitali al cittadino, l’empowerment del paziente e l’utilizzo dei social media per la salute;
  • le nuove modalità di interazione multidisciplinare tra professionisti in ambito ospedaliero e territoriale;
  • i servizi per la continuità assistenziale ospedaleâterritorio e i nuovi modelli di cura, tra cui la telemedicina;
  • il procurement dell’innovazione e le partnership pubblico-privato in sanità.

Quale direzione per la PA del futuro?

Roma, 22 Settembre, 2015 | 17:00

22 settembre 2015 - Milano
Centro Svizzero
Via Palestro, 2

Questo 2015, che è giunto alla pausa estiva, ha portato novità importanti, alcune decisive, nel lungo percorso di ammodernamento della PA e di digitalizzazione del Paese: dalla riforma Madia alla nuova AgID, dai piani di scuola, giustizia e sanità digitali, al tormentato iter del progetto per la Banda Ultra Larga, dal progetto di Italia login alla programmazione europea.

FORUM PA è stato come sempre testimone e palcoscenico di questi eventi e, in molti casi, ha preso parte al cambiamento con indagini, approfondimenti, momenti di confronto e di elaborazione che, in alcuni campi specifici come l’open government, la sharing economy, l’innovazione sociale, le città intelligenti, i nuovi modelli partecipativi hanno portato a visioni originali, divenute ormai sapere condiviso.

Per raccontare questo percorso d'innovazione FORUM PA ha deciso di presentare in un “annuario” la cronaca di questi mesi, la ricchezza dei contenuti e delle riflessioni raccolte, le prospettive e le proposte per portare a casa risultati concreti percepiti da cittadini ed imprese.

Vi invitiamo quindi il prossimo 22 settembre a Milano assieme a molti dei protagonisti delle politiche d’innovazione, per la presentazione di questo annuario che sarà anche l’occasione per annunciare importanti novità nella nostra attività per far sì che FORUM PA sia sempre più utile ad un Paese che vuole crescere in uno sviluppo equo e sostenibile che non può che essere digitale.

 


 

Per ogni ulteriore informazione
info@forumpa.it
06684251

La città come piattaforma: reti e infrastrutture

BolognaFiere | Bologna, 16 Ottobre, 2015 | 15:00

Una città connessa è una città florida. E’ indubbio che la disponibilità di infrastrutture internet ad alta velocità sia una leva in grado di favorire lo sviluppo economico dei paesi. Lo dimostrano numerosi studi, tra cui uno storico di World Bank. Uno più recente, della Fondazione Bruno Kessler, ha evidenziato che ad una crescita del 10% della diffusione dell’Adsl corrisponde un aumento del 0,9-1,5% del PIL .

L’Italia si trova però, con il suo penultimo posto in EU, in una situazione drammatica rispetto alle reti di nuova generazione che permettono una velocità di trasmissione da 30 Mbps in su. Mentre la copertura media dell’Unione Europea è intorno al 70% della popolazione, l’Italia raggiunge nelle ultime rilevazioni (settembre 2015) il 35 %.

Con il Piano nazionale Banda Ultralarga il Governo si era dato un obiettivo ambizioso: azzerare in cinque anni il gap accumulato dal nostro paese con il resto dell’Europa portando all’85% della popolazione una rete di almeno 100 mbps, grazie ad un investimento pubblico-privato di 12,3 miliardi di euro da qui al 2020, dove sono previsti anche voucher per l’acquisto di abbonamenti banda ultra larga da parte dei cittadini.

Siamo però in una fase di incertezza sulla direzione degli investimenti pubblico-privati. Molti gli elementi da chiarire al più presto su strategia, investimenti pubblico-privati, regole. E alla banda sono legati altri elementi cruciali dell'infrastruttura pubblica: dalla razionalizzazione dei data center pubblici a un uso maggiore del g-cloud.

Politica e mondo imprenditoriale sono chiamati a confrontarsi sulle azioni che si intendono portare avanti nel breve periodo e su quelle che, all’interno di una strategia unitaria, ci permetteranno di colmare il gap che ci separa dal resto dell’Europa, rendendo le nostre città "connesse".

Gli atti dell'evento sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/la-citta-connessa-reti-e-infrastrutture

La città sensibile: internet delle cose

BolognaFiere | Bologna, 15 Ottobre, 2015 | 15:00

Come afferma il Politecnico di Milano, nei mesi scorsi abbiamo assistito ad una vera e propria svolta per l’internet of things, con la discesa in campo di grandi attori in grado imprimere un cambiamento di passo e traghettare verso il mercato di massa quella che fino ad oggi è stata una tecnologia considerata di nicchia o di avanguardia.

Automotive, utility, manifattura e logistica e distribuzione saranno i settori più direttamente coinvolti nei prossimi mesi. I primi perchè direttamente chiamati in causa da direttive europee che impongono entro il 2018 l’utilizzo di contatori e sensori “intelligenti” per il monitoraggio, il controllo dei consumi e la sicurezza; gli altri perchè sono quelli su cui la Dg Connect della Commissione Uesta costruendo un programma di investimenti massicci in ricerca e sviluppo con l’obiettivo di assumere un ruolo di leadership internazionale: 51 milioni per l’anno corrente che raddoppieranno nel 2016 (100 milioni destinati prevalentemente a progetti pilota su larga scala).

Le nostre città sono, quindi, destinate a cambiare nel giro di pochi anni, e con esse il nostro tessuto produttivo ed industriale ed il valore del mercato dell’IoT nel nostro Paese, che crescerà ancora (dopo aver toccato un +28% nel 2014), trainando i molti settori collegati: la sensoristica di base e gli strumenti di concentrazione dei dati; le infrastrutture per far viaggiare le informazioni; le tecnologie e i terminali mobile; le piattaforme software per la gestione degli oggetti connessi; le tecnologie di integrazione e per la cyber security.

L’evento si muoverà su due linee di lavoro: da una parte presentare e far conoscere ai decisori pubblici, ma soprattutto privati le opportunità da cogliere; dall’altra promuovere la logica delle “alleanze” tra diversi attori per riuscire a competere in un settore cruciale per la nostra economia e certamente tra i più promettenti del prossimo futuro.

Gli atti dell'evento sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/la-citta-sensibile-internet-delle-cose

Verso un Framework nazionale per la Cybersecurity: fornire la PA di tecnologie e competenze abilitanti in un quadro di governance definita

Palazzo dei Congressi | Roma, 25 Maggio, 2016 | 15:00

E' disponibile la registrazione integrale del convegno su FPAtv

I sistemi informativi sono divenuti chiave anche nella gestione di infrastrutture fisiche come reti elettriche, sistemi industriali, sistemi di trasporto, ecc. Tuttavia il cyberspace e le sue componenti essenziali sono esposti a numerosi rischi. Gli attacchi informatici, cresciuti negli ultimi anni in modo esponenziale per complessità e risorse utilizzate, non possono essere fermati dalle singole organizzazioni, ma hanno bisogno di una risposta dal sistema paese.

Il convegno, sulla base del report recentemente presentato dal CIS-Sapienza, presenta e discute un Framework Nazionale di cyber security il cui scopo è quello di offrire alle organizzazioni un approccio volontario e omogeneo per affrontare la cyber security al fine di ridurre il rischio legato alla minaccia cyber. Nel convegno sarà presentato lo stato dell’arte delle tecnologie per la sicurezza e le soluzioni di eccellenza per una azione integrata e coordinata da parte delle PA.

Digital first: costruire una vera cittadinanza digitale per cittadini e imprese

Palazzo dei Congressi | Roma, 25 Maggio, 2016 | 09:30

E' disponibile la registrazione integrale del convegno su FPAtv

Esiste un cittadino digitale? Chi è? Quali sono i suoi bisogni e le sue aspettative? Cosa significa PA digitale oggi? In realtà possiamo dire che la distinzione tra una PA digitale e una “PA non digitale” non ha più molto senso: il digitale non è uno strumento né un settore della nostra vita economica, sociale, relazionale, culturale ma è l’ecosistema in cui è immersa la nostra vita, almeno nei paesi ad economia avanzata. In questo senso l’Agenda digitale è l’agenda dello sviluppo del Paese e la PA digitale è semplicemente una PA migliore, più veloce, più semplice, più vicina ai cittadini, più adatta a produrre “valore pubblico” per i contribuenti. Questa la riflessione da cui parte il convegno di scenario sul tema, diretto dal direttore dell’AgID Antonio Samaritani, con l’obiettivo di evidenziare i passi ancora da compiere (in tema di norme e linee guida, competenze, processi e modelli organizzativi,  tecnologie, comportamenti) per ottenere un reale cambiamento che si rifletta nella vita dei cittadini e delle imprese. Con un presupposto: la cittadinanza digitale non è possibile senza la partecipazione attiva, per cui i nuovi modelli di amministrazione dovrebbero considerare i cittadini e le imprese non come semplici consumatori ma come co-designer dei servizi.

Il convegno si svolge in collaborazione con Agendadigitale.eu 

Un FOIA per l’Italia: prime reazioni e commenti

Palazzo dei Congressi | Roma, 26 Maggio, 2016 | 15:00

Il Consiglio dei Ministri del 16 maggio ha varato il decreto trasparenza e ora anche l’Italia ha il suo  FOIA, il Freedom of Information Act.  Un legge attesa, importante e innovativa che non avrebbe mai visto la luce senza la sollecitazione e il costante impegno di una vasta rappresentanza. di associazione e di cittadini organizzati.

Ora che il FOIA è una realtà anche in Italia si tratta capirne potenzialità e criticità nella sua versione finale ma, soprattutto, le modalità per farlo diventare un importante  strumento per la creazione di un nuovo rapporto tra stato e cittadini. Il rischio, infatti, come spesso accade nel nostro paese è che una norma anche innovativa venga poi interpretata come una semplice ulteriore incombenza. In streaming qui. 

Il dato in Sanità: la difesa a 360°

Palazzo Lombardia | Milano, 11 Novembre, 2016 | 14:30

Prima sessione: la privacy in Sanità. Dei diritti, dei doveri, delle responsabilità

Quando a collidere sono l’interesse collettivo e quello individuale, con particolare riferimento alla sfera sanitaria.

Dove finisce il diritto alla tutela della privacy e dove comincia l’esigenza di tutelare la collettività, in uno scenario di sempre maggiore diffusione della sanità digitale.

 

Seconda sessione: la cyber security

L’attrattività del dato clinico e il rischio di una eccessiva vulnerabilità dei sistemi informativi sanitari: quali misure adottare, ma soprattutto «dove trovare i fondi» in uno scenario desolante relativo ai budget destinati all’infrastruttura IT in moltissime delle aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche in Italia.

Le politiche di "Industry 4.0"

Roma, 25 Maggio, 2017 | 09:30

Valgono 20 miliardi di euro, in potenza, gli incentivi previsti dal piano Industry 4.0. Secondo il Ministero dello sviluppo economico possono creare un effetto leva da 100 miliardi di euro. Una visione che è già entrata nella fase attuativa, per innovare la nostra industria con robot, stampanti 3D, internet delle cose, automazione. Ma come procede il recepimento da parte delle imprese, come si sta effettivamente declinando il ruolo dei competence center e delle associazioni di categoria per sviluppare competenze e domanda di innovazione?

Si sta sviluppando in parallelo un adeguato piano di cybersecurity per mettere in sicurezza le aziende connesse?

Facciamo il punto della situazione con i diversi rappresentanti del settore, per capire l’effettivo impatto di questa trasformazione in corso sulla nostra industria e gli eventuali ostacoli che sta affrontando.

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 9, "Innovazione e infrastrutture", ma parleremo anche di "Città e comunità sostenibili" e "Consumo e produzione responsabili".

La casa del cittadino: un progetto di sistema per la PA centrale e locale

Roma, 23 Maggio, 2017 | 09:30

Secondo i dati del DESI - l’Indice dell’Economia e della Società Digitale della Commissione Europea - l'Italia si avvicina complessivamente alla media europea per la disponibilità di servizi pubblici digitali, mantenendo tuttavia livelli ancora molto bassi rispetto al loro effettivo utilizzo da parte di cittadini e imprese.

Un quadro dovuto principalmente alla scarsa maturità dei servizi online offerti dalla PA italiana, troppo spesso non pensati nell’ottica dell’user experience, ma frutto della semplice trasposizione in digitale di servizi concepiti ed erogati in modalità analogica.

La prima sfida da compiere perché si realizzi una vera cittadinanza digitale è quindi quella di semplificare e migliorare i servizi on line che le pubbliche amministrazioni mettono a disposizione dei cittadini, partendo da una profonda analisi dei reali bisogni dell’utenza. Un principio affermato anche dalle nuove linee guida AgID, secondo cui il cittadino deve essere posto al centro della progettazione di un servizio e coinvolto in tutte le fasi dello sviluppo. Ma per fare questo è necessario che le PA facciano un passo indietro, ripensando i propri processi organizzativi e innovando i procedimenti di pari passo all’ingresso del digitale.

Il convegno rappresenterà un'occasione di confronto sulle principali leve necessarie ad abilitare lo sviluppo di servizi digitali "by design", e in particolare:

  • la centralità delle architetture di delivery dei servizi e dei touch point per cittadini e imprese, con particolare attenzione alle tecnologie mobile;
  • lo sviluppo di nuovi modelli per la governance dei dati sui quali costruire servizi e processi interamente digitali e in grado di abilitare un nuovo rapporto tra privati e PA improntato ai principi di una moderna API economy;
  • il riuso delle soluzioni già adottate da altri enti, attraverso un intelligente e pervasivo trasferimento delle buone pratiche tra pubbliche amministrazioni, anche nell’ottica di una ri-omogeneizzazione e delle soluzioni afferenti agli stessi filoni amministrativi.

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 9 "Innovazione e infrastrutture", ma parleremo anche di "Città e comunità sostenibili", "Pace, giustizia e istituzioni solide" e "Partnership per gli obiettivi".

 

Per ascoltare la registrazione completa  dell'evento cliccare QUI

Un’ora con...Mario Morcellini sull’Agenda per l'Autorità per le Comunicazioni

Roma, 25 Maggio, 2017 | 14:30

Le sfide poste ad un’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sono tutte nelle parole-chiave del titolo.

Autorità prospetta un luogo istituzionale risolutamente indipendente e votato all’indirizzo e alla verifica.

Garanzie allude chiaramente a una postura a favore dei soggetti più deboli nei mercati della comunicazione, e cioè gli utenti e i pubblici, senza trascurare però diritti e doveri delle imprese e degli operatori.

Infine, la scelta del plurale Comunicazioni apre il campo dei media tradizionali alle nuove modalità moltiplicative di tecnologie performative.

Basterebbe già un esame approfondito della risonanza etica e politica di queste parole-chiave per indicare la responsabilità insita in un’Agenzia di regolazione della comunicazione; ma a questo occorre aggiungere una riflessione su quanto i media, e soprattutto le reti digitali, siano protagonisti di processi di allargamento dell’autonomia e della competenza dei soggetti o, almeno in parte, responsabili di nuove forme di dipendenza rispetto al potere della comunicazione.

Solo partendo da sfide intellettuali come quelle sopra citate, e ovviamente da completare nel tempo e nel dibattito pubblico, si potrà offrire un contributo davvero costruttivo all’inevitabile lavoro di aggiornamento dell’Agenda dei temi di cui AGCOM deve farsi portatrice.

La sfida della sostenibilità nel sistema imprese

Roma, 23 Maggio, 2017 | 15:00

È disponibile la registrazione video dell'evento

Nel 2010 l’Europa lancia una strategia decennale per creare le condizioni favorevoli a una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Queste tre priorità, che si rafforzano a vicenda, intendono aiutare l'UE e gli Stati membri a conseguire elevati livelli di occupazione, produttività e coesione sociale fissando, inoltre, specifici obiettivi nazionali.

Per raggiungere questi obiettivi il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo e il Fondo di coesione che rappresentano insieme oltre un terzo di tutto il bilancio dell'UE, contribuiscono a garantire che le risorse disponibili vengano investite in modo efficace mirando a creare un maggior numero di posti di lavoro qualificati, a sviluppare nuove tecnologie infrastrutture intelligenti per i trasporti e l'energia, a sostenere l'innovazione e la ricerca, l'efficienza energetica e le energie rinnovabili, lo sviluppo delle imprese, l'accesso a Internet ad alta velocità, la qualificazione e la formazione.

Con le risorse del Programma Operativo Nazionale “Imprese e competitività” 2014-2020 si realizzano interventi concreti, finanziari e infrastrutturali, nelle regioni del Mezzogiorno per raggiungere gli obiettivi nazionali.

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 9 "Innovazione e infrastrutture".

Priorità Cybersecurity

Roma, 24 Maggio, 2017 | 11:45

Nel recente passato si è assistito ad una rapida evoluzione della minaccia cibernetica ed in particolare per quella incombente sulla pubblica amministrazione, che è divenuta un bersaglio specifico per alcune tipologie di attaccanti particolarmente pericolosi. Se da un lato la PA continua ad essere oggetto di attacchi dimostrativi, provenienti da soggetti spinti da motivazioni politiche ed ideologiche, sono divenuti importanti e pericolose le attività condotte da gruppi organizzati, non solo di stampo propriamente criminale. Nei fatti le misure preventive, destinate ad impedire il successo dell’attacco, devono essere affiancate da efficaci strumenti di rilevazione, in grado di abbreviare i tempi, oggi pericolosamente lunghi, che intercorrono dal momento in cui l’attacco primario è avvenuto e quello in cui le conseguenze vengono scoperte.

Nel 2017 ci aspettiamo attacchi ancora più sofisticati che faranno leva su dimensioni multiple: sicurezza fisica, tecniche sociali e comportamentali, codici malevoli di nuova generazione alimentati da intelligenza artificiale e quindi in grado di aggirare le più comuni contromisure. Aumenteranno gli attacchi invisibili: è evidente che molti attori di minaccia hanno l’obiettivo di continuare ad operare in modo invisibile, pertanto sarà sempre più complesso identificare per tempo queste tipologie di attacchi. Inoltre la rilevazione è resa più complessa dall’aumentare del numero di nodi, delle diversità di protocolli e trame di interconnessione, fenomeni accentuati dall’esplosione di Cloud, Internet of Things.

Come strutturare un partenariato tra pubbliche Amministrazioni ed Aziende private fornitrici di soluzioni e progetti di sicurezza informatica per la PA?

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 9 "Innovazione e infrastrutture".

L’innovazione dell’innovazione, domanda e offerta a confronto

Roma, 20 Settembre, 2017 | 11:45

La completa digitalizzazione della sanità pubblica italiana passa inevitabilmente attraverso un piano straordinario di investimenti: credere di poter innovare a invarianza di finanza pubblica significa illudersi, in quanto le risorse necessarie superano di gran lunga le eventuali economie conseguibili sulla spesa corrente.
I privati sono pronti a scommettere sull’efficientamento del SSN e a coinvestire utilizzando strumenti di partenariato e modelli di procurement innovativo.
Serve una governance forte, che non può che passare attraverso le Regioni e le Province Autonome in quanto “titolari” del SSN.
Servono obiettivi precisi e strategie chiare: un piano strategico per ciascuna Regione e Provincia Autonoma.
Serve, soprattutto, un confronto preliminare fra domanda e offerta: le soluzioni disponibili, l’avvio di un’iniziativa per la piena e totale interoperabilità fra i vari silos applicativi, i trend tecnologici; gli obiettivi e le strategie regionali per lo sviluppo di una sanità “full digital”.

I principali vendor di tecnologie e applicativi per la sanità si confrontano coi policy e decision maker a livello regionale e centrale, con l’obiettivo di condividere i possibili scenari di digital transformation del Servizio Sanitario Nazionale.

La centralità del dato

Roma, 20 Settembre, 2017 | 15:00

Il dato sanitario rappresenta uno degli aspetti centrali rispetto al tema complessivo della sanità digitale per quantità, dimensioni, tipologia e strategicità. Ogni anno il Servizio Sanitario Nazionale produce centinaia di migliaia di Terabytes di dati clinici ed amministrativi riferibili a milioni di assistiti/pazienti. Questa quantità di informazioni rappresenta un problema tecnologico (la crescita esponenziale del fabbisogno di storage in sanità), ma soprattutto un enorme problema relativo alla sicurezza: gli attacchi a scopo terroristico così come quelli più prosaicamente correlati ad iniziative malavitose finalizzate all’ottenimento di riscatti in denaro colpiscono molto frequentemente le strutture sanitarie in ogni Paese del mondo.

Ma il dato sanitario (soprattutto quello tipicamente clinico) rappresenta anche un’enorme opportunità a livello scientifico: essere in grado di analizzare enormi quantità di informazioni più o meno strutturate, fornendo elementi di supporto alle decisioni cliniche, significa incrementare considerevolmente le capacità “predittive” di una medicina sempre più orientata alla prevenzione secondaria come strumento di contrasto quotidiano all’insorgere ed all’evolversi di patologie in situazioni sempre più complesse di multimorbilità.

Le tecniche di deep e machine learning applicate alla medicina forniscono agli operatori sanitari un supporto insostituibile, potendo fare in pochi minuti quello che l’uomo – forse – potrebbe riuscire a fare in qualche anno di lettura ininterrotta di centinaia di migliaia di documentazione scientifica. In un sistema sanitario sempre più interconnesso e diffuso fra ospedale e territorio, le piattaforme di clinical collaboration rappresentano la “prossima grande sfida” per l’healthcare information technology: si superano i confini del sistema informativo ospedaliero e/o territoriale, garantendo viste in profondità dei dati (e non già dei “documenti”) dei pazienti che possono essere condivise fra tutti gli attori coinvolti nei processi di diagnosi e cura.

Il tutto nel rispetto della riservatezza del dato sanitario, sensibile per definizione e antonomasia, alla ricerca di un equilibrio fra diritto alla privacy e tutela dell’interesse collettivo superiore in un servizio sanitario sempre più determinato alla responsabilizzazione dei pazienti.

L’accountability dell’innovazione in Sanità

Roma, 21 Settembre, 2017 | 11:45

Anche l’innovazione tecnologica di matrice “informatica”, in Sanità, deve seguire logiche e modelli ampiamente consolidati in ambiti come quello relativo ai farmaci e ai dispositivi.
Innovare tanto per farlo o per seguire un trend, non conduce da nessuna parte se non lungo il versante dello spreco di risorse sempre più scarse.
Occorre definire e implementare meccanismi di valutazione ex-ante ed ex-post per tutte le iniziative di digitalizzazione in ambito sanitario, mutuando modelli quali l’Health Technology Assessment.

È anche necessario, ed ormai improcrastinabile, affrontare il tema del procurement innovativo: non è forse più possibile comprare innovazione tecnologica seguendo le regole che governano l’acquisto di beni “ordinari”, in un contesto ad elevatissima natalità di soluzioni e paradigmi rivoluzionari.

Partenariato pubblico-privato, contratti basati sul raggiungimento di performances condivise ex-ante, operazioni di finanza di progetto e affidamento in concessione sono alcune delle “parole d’ordine” più utilizzate in teoria e meno nella prassi quotidiana. Occorre superare la liturgia della parola, passando ai fatti: per farlo, è necessario che tutte le parti in causa (a partire da ANAC e Corte dei Conti) si confrontino con l’obiettivo di giungere in tempi stretti all’emanazione di linee guida capaci di affrancare le stazioni appaltanti dall’ansia del “foglio bianco”, della decisione presa in assenza di punti di riferimento sicuri.

Mobile First! Le app e i servizi di eHealth

Roma, 21 Settembre, 2017 | 15:00

La trasformazione del Servizio Sanitario in chiave digitale rappresenta una delle principali sfide per un vero e proprio “nuovo patto” fra SSN, operatori sanitari e cittadini/utenti: semplificazione, comunicazione, coinvolgimento e responsabilizzazione sono le parole chiave per un nuovo modo di interpretare le relazioni SSN/cittadini, medico/paziente, SSN/operatori sanitari.

Le App diventeranno il principale strumento/canale di comunicazione e interazione per tutto quello che attiene al mondo della tutela e prevenzione della salute e dell’assistenza socio-sanitaria entro pochi anni: non è azzardato immaginare un medico che “prescrive” una o più App a un suo paziente con finalità di monitoraggio dello stile di vita e delle abitudini alimentari, così come saranno d’uso quotidiano App finalizzate a monitorare l’assunzione di farmaci e a comunicare col paziente rispetto a prenotazioni ed esiti di esami diagnostici e visite specialistiche ambulatoriali.
Anche l’integrazione ospedale/territorio passa attraverso l’utilizzo di App o di altri servizi di comunicazione multicanale, così come la presa in carico di pazienti cronici secondo il modello “Chronic Care Model”.

In un futuro neppure troppo remoto le strutture del SSN e i vari operatori coinvolti (pubblici e privati convenzionati) “interagiranno” con gli assistiti/pazienti anche attraverso i social media, specialmente per quanto riguarda le campagne di prevenzione, l’educazione sanitaria e la promozione di stili di vita salutari.

Come governare questo nuovo ecosistema sanitario digitale? Con quali regole e con quali responsabilità?
Quale deve essere il ruolo del SSN nella veicolazione di “buona e scientificamente valida” comunicazione sanitaria, anche con l’obiettivo di contrastare la proliferazione di “cattiva” informazione?
A queste ed altre fondamentali domande verrà data una risposta in questo convegno che vede la partecipazione di tutti i principali attori del Servizio Sanitario Nazionale.

Costruire il Sistema operativo del Paese

Roma, 23 Maggio, 2018 | 15:00

REGISTRAZIONE VIDEO DELL'EVENTO

Gestire e mettere a disposizione con facilità le risorse, costituire un’interfaccia amichevole e di semplice uso, coordinare in modo ottimale il lavoro delle varie componenti: questo fa un Sistema Operativo efficace.

Un Sistema operativo per il Paese deve permettere all’amministrazione pubblica di essere piattaforma abilitante per la partecipazione attiva dei cittadini e mettere ciascuno nella condizione di utilizzare i servizi pubblici in una modalità personalizzata, veloce e vicina.

Deve poi supportare le pubbliche amministrazioni centrali e locali nel prendere decisioni migliori e il più possibile basate sui dati, grazie all’adozione delle più moderne metodologie di analisi e sintesi dei dati su larga scala.

Deve infine orientare una necessaria trasformazione dei processi e dei modelli organizzativi delle amministrazioni.

Per questo obiettivo ambizioso, per cui nello scorso anno si sono fatti passi avanti importanti nella progettazione, ma non ancora sufficienti nell’implementazione, occorre una governance certa, lungimirante e sufficientemente stabile; competenze diffuse e presenti anche nei vertici apicali e nella politica; una continua e fattiva partnership tra mondo pubblico e mondo privato che vada oltre una pur necessaria rivisitazione delle modalità di procurement pubblico, verso una condivisione strategica degli obiettivi, anche per riportare o mantenere in Italia la “testa” della trasformazione digitale del Paese.

Il convegno metterà a confronto i responsabili pubblici delle politiche d’innovazione, le migliori amministrazioni centrali e locali, l’accademia e le aziende che vogliono essere protagoniste in Italia di questa necessaria rivoluzione.

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L'Agenda digitale italiana verso gli obiettivi di Eu2020

Roma, 24 Maggio, 2018 | 09:30

REGISTRAZIONE VIDEO DELL'EVENTO

Il patto firmato lo scorso febbraio tra l'Agenzia per l'Italia Digitale e la Conferenza delle Regioni e Province Autonome introduce importanti elementi di novità nel percorso verso il raggiungimento degli obiettivi che l'Europa si è data per il 2020. In particolare è importante sottolineare come si sia ritenuto necessario favorire il processo di trasformazione digitale delle PA anche attraverso la messa a disposizione di competenze centrali a supporto di quelle territoriali e di quelle territoriali tra loro, per far crescere le strutture delle PA a livello locale, rimuovere gli ostacoli per lo sviluppo degli ecosistemi digitali, aggregare la domanda di innovazione a livello territoriale, promuovendo l’erogazione di servizi in modalità di condivisione (shared services) a vantaggio di cittadini ed imprese.

Si è così deciso di effettuare il monitoraggio delle azioni individuando anche le best practice locali da replicare negli altri territori o da mettere direttamente a disposizione degli altri territori ove le condizioni degli stessi facciano si che questa sia la modalità migliore di implementazione. 

La considerazione, ormai condivisa da tutti gli attori, che la sfida della trasformazione digitale delle PA richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge informatica, organizzazione e comunicazione ha portato a coinvolgere nel percorso tutti i filoni del  PON Governance 2014- 2020 prevedendo quindi l'uso di risorse specifiche per questi obiettivi.

Il convegno, che vede come protagonista l'AgID, le Regioni e gli Enti locali si propone, partendo dallo stato dell'arte dell'Agenda Digitale italiana, di mettere in evidenza i risultati raggiunti, ma ancor più i principi e il metodo che dovrà dar forma  alle prossime iniziative.

La sicurezza informatica del Paese, tra nuova governance nazionale e Agenda digitale

Roma, 15 Maggio, 2019 | 10:00

Sempre maggiore è l’attenzione posta nei confronti della sicurezza dell’ambiente cibernetico, spazio riconosciuto ufficialmente come il quinto dei domini operativi di warfare decretati dall’Alleanza Atlantica. A partire dal 2016, gli Stati sono chiamati a maturare una strategia di difesa che comprenda anche misure necessarie ad incrementare la sicurezza delle loro reti e dei sistemi informativi. Tale esigenza ha visto nello stesso anno un’accelerazione anche a livello comunitario grazie all’approvazione della Direttiva NIS (Network and Information Security), la quale si pone come obiettivo il rafforzamento dei livelli di sicurezza cibernetica degli Stati Membri, nel quadro del Digital Single Market, insieme all’elaborazione di una strategia cibernetica comune.

Nel 2018, l’Italia ha dato concreta attuazione agli adempimenti della Direttiva, consapevole dei rischi e delle opportunità che possono avere origine da un'efficace presenza sul cyberspazio. In tale contesto, il Paese ha deciso di dotarsi di un’architettura ben strutturata, con Enti Pubblici competenti chiamati ad interagire con gli operatori privati che gestiscono le infrastrutture di rete critiche e strategiche.

Nel corso del convegno, saranno approfonditi i temi relativi alla nuova governance nazionale della cybersecurity, ai nuovi scenari per gli erogatori di servizi essenziali e fornitori di servizi digitali e all’avanzamento del progetto di digital security e del capitolo Sicurezza del Piano triennale.

 

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Innovazione del sistema salute: la trasformazione digitale per integrare sanità e sociale

Roma, 15 Maggio, 2019 | 15:00

Dopo la due giorni che AgID e CNR - ICAR in collaborazione con FPA hanno promosso in aprile a Sorrento  il lavoro prosegue a FORUM PA con il contributo di Ministero della Salute, Ministero dell’Economia e Finanze, le Regioni e le Province Autonome, le Aziende sanitarie, terzo settore e rappresentanti del Mercato e delle professioni. Integrazione, interoperabilità e condivisione dati. Queste le tre le parole chiave emerse dal dibattito a Sorrento per migliorare l’efficienza dei servizi pubblici esistenti, per confezionare nuovi servizi, contenendo i costi di gestione; eliminando le duplicazioni; andando oltre le logiche “a silos” che caratterizzano dati e servizi delle PA. Tre parole chiave in linea con quanto previsto nel nuovo piano triennale AgID.

L’infrastruttura digitale ha perfezionato procedure operative (prenotazioni, prescrizioni e referti) e la gestione dei documenti nel Fascicolo Sanitario Elettronico. Ma la complessità di cura e di assistenza derivante da invecchiamento, cronicità, fragilità, ineguaglianze richiede un ulteriore sforzo. In diverse occasioni gli stakeholder del mondo della Sanità interconnessa al Sociale hanno manifestato l’esigenza di avere indicazioni che permettano di armonizzare le diverse soluzioni emergenti. Da qui nasce la giornata di lavoro a FORUM PA, quale luogo di confronto e di coinvolgimento di tutti gli attori per iniziare a definire indirizzi e linee guida di un ecosistema digitale integrato Sanità e Welfare, che evidenzi il valore delle tecnologie assistive; dell’IoT che rende ambienti familiari, sociali e di lavoro compatibili con le esigenze e le aspettative dell'anziano o disabile o persona con forma di fragilità; dei dispositivi medici di telehealth; del mobile hospital; dei weareble; della realtà aumentata. Un ecosistema integrato che poggi sulla maturità, diffusione e evoluzione del FSE.

Perché il Paese può essere all’altezza delle nuove esigenze sociali solo con una nuova alleanza tra Amministrazioni centrali, Locali e Agenzie; con una stretta collaborazione con il mercato delle tecnologie; attraverso originali processi e strumenti di approvvigionamento dell’innovazione; con lo sviluppo di cultura digitale tra i professionisti sanitari e della loro consapevolezza circa le opportunità offerte dalle tecnologie mature.

 

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Gestione delle informazioni e dei processi. Come cambia la sanità che mette al centro le persone?

Campus Talent Garden Roma Ostiense | Roma, 30 Ottobre, 2019 | 09:30

Oggi più che mai aziende pubbliche e private sono in corsa verso un futuro “connesso”. Tuttavia, il mondo della sanità fatica a stare al passo e sembra affrontare una corsa ad ostacoli.

Eppure, tra ostacolo “umano” o ostacolo “tecnologico”, il vero valore risiede nell’individuare un supporto trasparente e umano-centrico che riduca i tempi, semplifichi i processi e, di conseguenza, migliori i servizi verso cliente/paziente. 

In questo workshop, ascolteremo chi, all'interno della propria struttura sanitaria, è riuscito ad integrare, con un approccio umano-centrico,  Piattaforme digitali in grado di snellire i processi amministrativi, rendendo interoperabili le informazioni tra un reparto e l'altro e agevolare la migrazione dei servizi ai cittadini sul web. 

La discussione tratterà con estrema attenzione anche gli aspetti di compliance e sicurezza delle informazioni nei processi di integrazione, oltre agli aspetti legati alle diverse procedure di procurement per meglio implementare piani di trasformazione digitale.

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Costruire la fiducia digitale: cybersecurity e privacy

Roma, 9 Luglio, 2020 | 09:32

Il lockdown a livello globale ha avuto tra le sue conseguenze un aumento senza precedenti del traffico su internet, che ha aumentato notevolmente l’esposizione ai rischi cyber di PA, aziende e cittadini.

La scarsa consapevolezza delle minacce informatiche da parte di ampie fasce della popolazione e l’impreparazione di molte organizzazioni pubbliche e private a gestire il ricorso massivo al remote working hanno contribuito ad aggravare la situazione. Non è un caso se questi ultimi messi hanno fatto registrare un volume senza precedenti di attacchi contro strutture pubbliche e private di cruciale importanza, nonché di campagne di phishing e truffe online massive, spesso incentrate proprio sull’emergenza Covid-19 e finalizzate a rubare credenziali e dati sensibili degli utenti.

Questa escalation ha reso la cybersecurity una vera a propria emergenza a livello mondiale, segnando forse un passaggio decisivo nella costruzione di un’adeguata consapevolezza presso l’opinione pubblica. Una consapevolezza che dovrà ora essere sfruttata per operare quel salto di qualità decisivo in termini di capacità di prevenzione e risposta alle minacce cibernetiche e di aumento della fiducia della cittadinanza nel digitale.

Ne discutiamo con i rappresentanti di alcune istituzioni responsabili delle politiche di sicurezza informatica nazionale, e con operatori pubblici e privati che hanno gestito in prima persona l’emergenza.

Le sfide di Sapienza dopo il Covid

Roma, 6 Luglio, 2020 | 16:32

Il talk intende analizzare, nella prima parte, l'esperienza maturata dalla Sapienza nella didattica a distanza, focalizzandosi in modo particolare su sfide e opportunità offerte dalla situazione emergenziale dovuta al COVID-19. L’argomento sarà esaminato attraverso gli interventi qualificati di docenti esperti e la testimonianza di una studentessa. La seconda parte vuole invece approfondire la tematica dell’intelligenza artificiale, esplorandone sia gli aspetti formativi che sociali.   

La sicurezza informatica delle istituzioni pubbliche per la resilienza del sistema paese

Roma, 24 Giugno, 2021 | 11:30

La resilienza del sistema paese richiede la definizione di un approccio integrato e omogeneo per la prevenzione e la risposta all’evoluzione delle minacce cibernetiche da parte di PA e infrastrutture critiche. In questo appuntamento verranno approfonditi gli impatti organizzativi e tecnologici del rinnovato quadro normativo europeo e nazionale (es. attuazione Direttiva NIS, Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica) e delle azioni previste dal Piano triennale 2020-2022 sul fronte sicurezza (sicurezza dei portali istituzionali della PA, sicurezza delle infrastrutture e dei processi di migrazione in cloud, consapevolezza del rischio cyber).

Oltre la frontiera: impatto e valutazione delle tecnologie AI e blockchain

Roma, 22 Giugno, 2021 | 11:00

Dopo alcuni anni dalle prime riflessioni sull’applicazione di AI e Blockchain in ambito pubblico, è giunto ormai il momento di andare oltre la fase di approccio e conoscenza di quelle che sono state definite per molto tempo “tecnologie di frontiera”, per passare ad una valutazione specifica di come queste soluzioni possono essere utilizzate nei diversi contesti di sviluppo organizzativo e nella gestione dei processi e dei servizi.

È possibile individuare contesti applicativi specifici in cui queste tecnologie offrono vantaggi in termini di efficacia ed efficienza? Quali sono i costi di mercato e qual è il relativo posizionamento di AI e blockchain rispetto ad altre soluzioni “tradizionali”? Pensando al settore pubblico, quali sono i vantaggi che si sono sperimentati e documentati in termini di sicurezza, efficacia, evoluzione dei servizi alla cittadinanza? Queste sono alcune delle domande a cui si cercherà di dare risposta in questo incontro, attraverso di esperti e rappresentanti di amministrazioni e imprese che condivideranno le loro esperienze in materia.

One Health, digital

Roma, 25 Giugno, 2021 | 11:30

Il 27 e 28 ottobre prossimi si svolgerà la sesta edizione di FORUM PA Sanità, iniziativa promossa dal Gruppo Digital360, di cui FPA è parte.  Sarà una grande occasione di condivisione, conoscenza e sperimentazione, trasmessa sulla piattaforma di diretta FPA, che integra funzionalità di streaming, meeting, live chat e spazi di realtà virtuale dedicati ad ognuno dei partner.

Nel definire i confini di FORUM PA Sanità, abbiamo scelto di adottare il paradigma One Health: ovvero riconoscere che la salute delle persone e dell’ecosistema sono legate indissolubilmente e che servono approcci e sforzi globali per “progettare e implementare programmi, politiche, norme e ricerche in cui diversi settori cooperino per raggiungere migliori risultati per la salute pubblica” (WHO).

In questa prospettiva, crediamo che la realizzazione di tale paradigma debba necessariamente passare attraverso l’uso competente e consapevole della leva digitale.

Da qui il titolo dell’appuntamento odierno e anche il tema guida di FORUM PA Sanità 2021.

One health, digital diventa l’unico paradigma possibile per favorire collaborazione tra diverse discipline e professionisti (medici, veterinari, ambientalisti, economisti, sociologi, etc.), per affrontare in modo sistemico i bisogni delle persone sulla base della relazione tra la loro salute e l’ambiente in cui vivono, per riconoscere che gli investimenti in salute (spesa sanitaria) sono sicuramente una delle principali opzioni da seguire per i policy maker se vogliono garantire al nostro mondo prospettive di crescita economica prolungata.

Tale approccio non si traduce in una grande riforma legislativa – per cui non ci sono tempi e risorse – ma in una serie di azioni coerenti e prioritarie che consentano la rapida evoluzione verso un sistema integrato e digitalizzato, incentrato sulle necessità di assistenza e cura della persona, flessibile al cambiamento della domanda di salute da parte dei cittadini, nel quale processi clinici, prevenzione, stili di vita, scelte alimentari e sostenibilità ambientale siano tra loro connessi. Ecco allora la necessità di formare competenze e professionalità per rinforzare l’ecosistema salute, di condividere le informazioni tra tutti gli attori del sistema salute e di facilitare l’introduzione di servizi innovativi per affrontare l’invecchiamento della popolazione, la diffusione delle cronicità e delle patologie oncologiche.

In questo appuntamento analizzeremo le priorità d’azione su cui operare per rafforzare il sistema Salute in una logica One Health attraverso la leva dell'innovazione digitale.

PA Semplice e Connessa: semplificazione e sburocratizzazione

Roma, 25 Giugno, 2021 | 09:30

Per anni l’amministrazione pubblica è stata oggetto di estesi progetti di riforma normativa, la cui attuazione però è stata, per varie ragioni che sarebbe troppo lungo ripercorrere, spesso carente e nella gran parte dei casi poco efficace. Ora è necessario procedere su tre azioni:

  • partire da una analisi di quello che ha funzionato delle riforme del passato e va pertanto potenziato e valorizzato: sono molte le buone pratiche diffuse da mettere a fattor comune.
  • Individuare le riforme che non sono state attuate per attuarle
  • verificare, con specifico riferimento agli investimenti previsti dal PNRR, i colli di bottiglia che rischiano di inficiarne l’attuazione per agire chirurgicamente e rimuoverli in maniera definitiva.

Cybersecurity per la Sanità digitale: conoscere per non rischiare

Campus Talent Garden Roma Ostiense | Roma, 28 Ottobre, 2021 | 13:47

Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) è il più grande produttore di dati contenenti informazioni sensibili, e proprio per questo tanto più preziosi e ambiti. Facile comprendete perché hacker e cybercriminali hanno nel mirino strutture e banche dati sanitarie. 

Gli esperti Clusit (Associazione italiana per la sicurezza informatica), nel Rapporto sulla sicurezza ICT in Italia e nel mondo hanno messo in luce che nella Sanità il 55% degli attacchi a tema Covid-19 è stato perpetrato a scopo di cybercrime, ovvero per estorcere denaro, mentre nel 45% dei casi la finalità è di “Espionage” e di “Information warfare”. Nel secondo semestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 le violazioni di dati sensibili a strutture ospedaliere e della sanità sono aumentate del 177%. Immaginate cosa può accadere quando il sistema informatico, anche di un solo ospedale, viene attaccato dagli hacker: cartelle cliniche inaccessibili; impossibilità di somministrare le terapie prescritte; reparti e ambulatori con visite e controlli che saltano; sale operatorie in tilt; il fermo delle prenotazioni di esami diagnostici e visite specialistiche; blackout di sistemi di monitoraggio per apparecchi wireless e dispositivi IoT connessi e impiantati nei pazienti (Internet of Bodies). I rischi per le strutture sanitarie sono duplici: la perdita di informazioni e l’interruzione dei servizi normalmente erogati.

L’Italia, così come parte dell’Europa, non è ancora al centro dell’interesse del cybercrime ma la pandemia sta aumentando i rischi e nel 2020 abbiamo assistito ad un incremento del 12% degli attacchi alla sanità. L’11% degli attacchi è stato costituito da ransomware e il 33% da accessi abusivi ai dati. Nella nuova Direttiva NIS 2 il tema della sanità è presente in modo chiaro e ci sarà un significativo ampliamento del livello e del perimetro di sicurezza Ma cos’è che mette a rischio la sanità italiana? Perché il SSN è vulnerabile? Diverse le ragioni: sistemi operativi non supportati o obsoleti; scarsi livelli di protezione per i dispositivi medici; insufficiente monitoraggio dei rischi per le infrastrutture sanitarie e i macchinari diagnostici; insufficiente budget dedicato alla cybersecurity; assenza di cultura per la cybersecurity da parte dei vertici strategici. Come correre ai ripari? Su cosa intervenire? Tecnologie in grado di individuare la comparsa di eventuali anomalie; security-by-design per ideare prodotti sicuri sin dalle fondamenta; infrastruttura di rete solida pensata per una sicurezza interna ed esterna; investimenti; governance collaborativa tra singole strutture sanitarie e regioni dei progetti di sicurezza; rapporto virtuoso pubblico/privato per la crescita tecnologica e condivisione di sapere; incremento delle competenze e formazione.

Data Protection Officer (DPO), Responsabili della sicurezza informatica (CISO) e dell’Ingegneria Clinica, Risk Manager, Responsabili Qualità, nonché Referenti della Direzione Sanitaria e Generale si confronteranno durante i lavori per indicare le azioni coerenti e prioritarie per la sanità che fa sicurezza.

Obiettivo Cybersecurity: rafforzare la difesa della PA e del paese per rispondere alle sfide della digitalizzazione

Roma, 17 Giugno, 2022 | 17:00

Gli attacchi ai sistemi informativi di organizzazione pubbliche e privati hanno registrato una vera e propria escalation negli ultimi due anni assumendo progressivamente le dimensioni di una vera e propria emergenza globale. In questo quadro, il potenziamento delle capacità di cybersecurity delle infrastrutture pubbliche rappresenta non solo una precondizione necessaria alla realizzazione delle strategie nazionali di digitalizzazione, ma anche un elemento cruciale per la salvaguardia del sistema paese nel suo complesso.

Al fine di far fronte a minacce sempre più sofisticate, che vedono nelle pubbliche amministrazioni tra i soggetti maggiormente esposti, il PNRR contiene importanti misure di rafforzamento delle difese cibernetiche del paese, in linea con la normativa di settore emanata nel corso degli ultimi anni, a partire dalla disciplina in materia di Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica.

Nel tradizionale talk di FORUM PA 2022 dedicato alla sicurezza informatica, approfondiremo lo stato di avanzamento delle diverse misure previste sul tema, attraverso il confronto con i referenti dei principali attori pubblici e privati coinvolti nella costruzione di una PA sempre più sicura.