Le persone che hanno partecipato

Stefano Firpo

Stefano Firpo

Stefano Firpo, 40 anni, laureato in Scienze Politiche all’Università di Torino,  ha ottenuto la specializzazione post lauream in Economia Internazionale presso la London School of Economics. Attualmente è Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dello Sviluppo Economico. Ha lavorato presso la Banca Centrale Europea e nel gruppo Intesa Sanpaolo.

Torna all'elenco completo

Ha partecipato a:

Come favorire lo sviluppo di un’imprenditoria moderna e innovativa fondata sulla collaborazione, la digitalizzazione e le reti di impresa

Palazzo dei Congressi | Roma, 28 Maggio, 2014 | 11:45

Una delle costanti che le aziende devono affrontare nel business moderno è il cambiamento, in buona parte dovuto all'impatto delle tecnologie digitali. Per competere e progredire serve una strategia di "digital transformation" ed una cultura di impresa che elimini gli specchi autoreferenziali e apra porte e finestre al mondo esterno.
Quali sono le parole chiave per gestire il cambiamento?
In che modo le Istituzioni e l'istruzione possono facilitare la modernizzazione delle PMI?
Quali sono le tecnologie abilitanti che contribuiscono in modo deciso alla crescita?
Cosa insegnano le esperienze delle PMI più virtuose e innovative?
Cosa possiamo imparare dall'effervescente mondo delle startup?

L'innovazione urbana come motore di sviluppo

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 14:30

Le città sono sempre state produttrici di innovazione. Oggi il centro della knowledge economy è il capitale umano e la presenza di Università, laboratori e centri di ricerca diventa il principale fattore di successo e di attrattività per le aree urbane. Con le nuove tecnologie digitali (stampanti in 3D) anche la manifattura torna nelle città e le startup innovative, il movimento dei makers e degli artigiani digitali, i FabLab ne sono un esempio. La domanda di innovazione da parte dei centri urbani è inoltre un potente fattore di traino per grandi comparti produttivi come l’edilizia, i trasporti, l’Ict, l’energia, la salute e il welfare.
Il Decreto crescita 2.0 del 2012 si pone come obiettivo la nascita di 3000 imprese innovative entro il 2014, ma l'elemento quantitativo non può essere il solo parametro su cui basare politiche e programmi nazionali. Istruzione, formazione, networking, valorizzazione delle comunità universitarie e della ricerca, utilizzo della domanda pubblica come leva per l'innovazione... Occorrono strategie integrate che tengano conto di questi fattori e che riescano a creare connessioni fertili e contaminazioni tra industria tradizionale e nuove competenze.