Le persone che hanno partecipato

Vittorio Cogliati Dezza

Vittorio Cogliati Dezza

Nato a Roma nel 1951, laureato in Filosofia presso l'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma, dal dicembre 2007 è Presidente Nazionale di Legambiente.
Si è avvicinato alle questioni ambientali attraverso la passione per la montagna e per l’educazione. Già alla fine degli anni Settanta aveva contribuito alla costituzione della Cooperativa La Montagna, di cui ha curato i programmi educativi presso il Parco Nazionale d’Abruzzo.
Ha insegnato Italiano e Storia negli istituti tecnici, oggi è insegnante di Storia e Filosofia presso un liceo romano.
Nel 1986 ha iniziato la collaborazione con La Nuova Ecologia, per la quale ha curato rubriche, servizi e pubblicazioni sui temi dell’educazione e della formazione in campo ambientale. Nel 1987, insieme al gruppo padovano di Legambiente, ha inaugurato l’avvio per l’allora “Lega per l’Ambiente” delle attività per la scuola con il Convegno “Occhi verdi sulla scuola” e fondato con Lucio Passi il Settore Scuola di Legambiente, che ha diretto fino al 2000, quando lo ha trasformato nell’associazione professionale di insegnanti ed educatori Legambiente Scuola e Formazione di cui è stato, fino al 2007, Responsabile Nazionale.
Dal 2003 è stato anche coordinatore dell’Area della conoscenza per la Segreteria Nazionale di Legambiente e responsabile del Comitato Scientifico, avviandolo verso un’approfondita riflessione sul ruolo della scienza nella nostra società.
È autore del volume "Un mondo tutto attaccato" (F. Angeli, Milano, 1993), che rimane a tutt’oggi uno dei punti di riferimento per la cultura e la metodologia dell’educazione ambientale in Italia.
Ha collaborato alla redazione del “Dizionario dell'ambiente” edito da UTET nel 1995.
Ha scritto numerosi saggi sull’educazione e sul ruolo delle scienze e dell’educazione scientifica oggi, ha svolto attività di formazione e ha partecipato a numerosi convegni nazionali ed internazionali sia in ambito educativo che ambientale. Ha partecipato a ricerche in campo nazionale e internazionale sull’educazione ambientale e l’educazione alla cittadinanza attiva (Isfol 90, CEDE 91, IEA - Civic Education 1996; ENSI 99).
È stato membro del Comitato Tecnico Interministeriale per l’attuazione dell’Accordo di Programma tra i Ministeri della Pubblica Istruzione e dell'Ambiente, in materia di educazione ambientale dal 1996 al 2001, nel quale ruolo ha collaborato alla progettazione e alla realizzazione della Conferenza di Fiuggi nel 1997 e della Prima Conferenza Nazionale sull’educazione ambientale tenutasi a Genova nell’aprile del 2000.
È stato membro della Commissione tecnico-scientifica nominata dal ministro Luigi Berlinguer, per la «discussione sulle conoscenze fondamentali su cui si baserà l'apprendimento dei giovani nella scuola italiana nei prossimi decenni» (1997), detta “Commissione dei saggi”, e successivamente della Commissione per la stesura delle indicazioni curricolari, nominata dal ministro Tullio De Mauro, nel cui ambito ha coordinato il gruppo sul curricolo locale e quello sul curricolo di scienze (2000/2001).
È stato consulente scientifico per la Sovrintendenza all'Istruzione della Provincia Autonoma di Bolzano per il curricolo di Scienze.
Nel 2007 ha fatto parte del gruppo di lavoro nominato dal ministro Giuseppe Fioroni per la definizione delle competenze al termine dei 16 anni di istruzione obbligatoria.
Ha collaborato con l'Enciclopedia Treccani alla stesura di alcune voci ambientali per L’Enciclopedia dei Ragazzi.
È co-curatore del volume “La sfida delle scienze, per essere cittadini del XXI secolo” (Armando editore, 2007).

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Ha partecipato a:

Infrastrutture e reti metropolitane per il rilancio del Paese

Fiera di Bologna | Bologna, 23 Ottobre, 2014 | 10:00

Tra i gap che non permettono al nostro Paese di decollare c’è quello infrastrutturale. L’Italia deve completare l’infrastrutturazione fisica e digitale bloccata ormai da troppo tempo. Deve trovare le soluzioni (finanziarie e di concertazione con il territorio) per portare a termine le sezioni italiane dei corridoi europei dei trasporti. Deve dare la giusta importanza all'infrastruttura digitale, fondamentale per sostenere adeguatamente la nuova fase dello sviluppo. Deve superare il gap di reti di trasporto metropolitano su gomma e ferro nelle città a partire dalle aree urbane di maggiore dimensione (secondo quanto previsto – per altro – dalle direttive europee). Deve progettare scenari a medio/lungo termine in cui la mobilità sostenibile abbia un ruolo centrale come elemento di salvaguardia ambientale, di innalzamento della vivibilità e qualità della vita nelle città e di sviluppo economico.