Le persone che hanno partecipato

Valeria Fedeli

Valeria Fedeli

È nata a Treviglio (BG) il 29 luglio 1949.

Dopo aver conseguito il diploma triennale per insegnare nella scuola materna si trasferisce a Milano, dove lavora come maestra per il Comune di Milano. In quel periodo prende il diploma di assistente sociale presso l’UNSAS.

Inizia poi l’esperienza in CGIL che la porta ad assumere diversi incarichi: prima nella FLELS (la Federazione Lavoratori Enti Locali e Sanità) a Milano, dove segue anche il settore della scuola, poi a Roma, nella segreteria nazionale della Funzione Pubblica ed in CGIL Nazionale, dove segue la creazione del SLC (Sindacato Lavoratori della Comunicazione). 

Nel 1996 viene eletta nella segreteria nazionale della FILTEA (Federazione Italiana Lavoratori Tessili Abbigliamento Cuoio Calzature), dove nel 2000 è eletta segretaria  generale nazionale, carica che ricopre fino al 2010. Nel 2001 è eletta anche presidente del sindacato tessile europeo (FSE-THC), rimanendo in carica fino al 2012.

Dopo l'unificazione delle categorie dei tessili, chimici ed energia, è vice segretaria nazionale della FILCTEM dal 2010 al 2012. E in quegli anni diviene anche vice presidente della nuova federazione europea dell’industria (EIWF, che unisce tessili, chimici e meccanici).

Nel 2012 diventa vice presidente nazionale di Federconsumatori, carica mantenuta fino alla candidatura a senatrice nelle elezioni politiche del 2013, come capolista in Toscana per il Partito Democratico.

È grazie a questo impegno trentennale di rappresentanza del lavoro che viene definita una sindacalista pragmatica. Il riformismo, una visione ideale forte coniugata con l’impegno concreto nell’ottenere risultati per lavoratrici e lavoratori, la ricerca di percorsi di confronto e cambiamento mirati alla crescita del sistema Paese, rappresentano, infatti, un tratto caratteristico del suo lavoro, sia in Italia che in Europa.

In tutta la sua vita e nel suo impegno politico, sindacale e istituzionale è stata sempre protagonista di battaglie per i diritti e le libertà delle donne, per l’uguaglianza e il superamento di ogni forma di discriminazione.

Ha partecipato concretamente alla costruzione di politiche industriali per la competitività e l’internazionalizzazione del sistema produttivo della moda italiana, sedendo al Tavolo per lo sviluppo del Made in Italy del Ministero dello Sviluppo economico durante il primo Governo Prodi, difendendo l’idea che i diritti e la qualità dei processi produttivi e dei prodotti siano le due componenti su cui puntare e che il sapere e il saper fare siano leve fondamentali per vincere la sfida globale della competitività sostenibile. 

È stata, inoltre, nella delegazione per il negoziato sulle nuove regole del commercio internazionale - il Doha Round del 2003 - come convinta sostenitrice dell'idea che di fronte alla globalizzazione sia decisivo saper comprendere e governare i cambiamenti.

Anche in sede europea ha operato per politiche commerciali di reciprocità, di equità e di apertura nel dialogo tra Unione Europea e Cina e ha contribuito alla costruzione di  piani di contrasto alla contraffazione delle merci, per la tracciabilità e la trasparenza dei processi produttivi.

Nel febbraio del 2013 è stata eletta senatrice e da marzo 2013 a dicembre 2016 è stata Vice Presidente Vicaria del Senato.

 
Torna all'elenco completo

Ha partecipato a:

Politici e burocrati: quasi amici?

Palazzo dei Congressi | Roma, 27 Maggio, 2015 | 15:00

All’interno dei tanti temi oggetto di intervento da parte della delega sulla riforma della pubblica amministrazione, il rapporto fra politica e burocrazia, dirigenza in particolare, resta centrale. I confini fra attività di indirizzo e attività di gestione non sono affatto così netti e l’esperienza maturata oramai dal 1993 offre molti spunti di riflessione che vedono sia tecnocrazia che classe politica ancora in cerca di piena maturità istituzionale. In questo quadro, aldilà delle molte ed opportune considerazioni di carattere tecnico – è in preparazione uno spolis system di fatto? - il rischio è che si sconti un pericoloso equivoco, ovvero che politici e burocrati siano nemici e gli uni contro gli altri armati. Il corretto funzionamento della macchina pubblica è, invece, responsabilità di entrambi e ad entrambi spetta mirare al buon andamento e l’efficace azione delle amministrazioni pubbliche a favore dei cittadini. Forse non fratelli di sangue, ma quasi amici, dunque. Può essere la riforma in cantiere un’occasione per un pensiero lungo su questi temi?

I Comitati Unici di garanzia: da adempimento a investimento

Palazzo dei Congressi | Roma, 25 Maggio, 2016 | 15:00

Realizzare il cambiamento partendo dalle persone. Questo il tema centrale dell’evento, nel quale si dibatterà su come i “Comitati Unici di Garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e il contrasto alle discriminazioni” (CUG), presenti in ogni amministrazione pubblica, possono contribuire a rinnovare la PA.

In questo contesto, il FORUM dei Comitati Unici di Garanzia, ovvero la rete spontaneamente costituita da oltre 50 CUG di pubbliche amministrazioni  italiane, evidenzierà l’importanza di lavorare insieme facendo squadra, superando le individualità delle singole organizzazioni ed ottenendo un valore aggiunto sia in termini di benessere che di efficienza.

Agenda 2030: una sfida per il paese, una sfida per la PA

Roma, 24 Maggio, 2017 | 10:00

L’approvazione da parte delle Nazioni Unite dell’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile e dei relativi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs nell'acronimo inglese), da raggiungere entro il 2030, rappresenta un evento storico da più punti di vista. Infatti:

  • è stato espresso un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale;
  • tutti i paesi sono chiamati a contribuire allo sforzo di portare il mondo su un sentiero sostenibile, senza più distinzione tra paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo;
  • l’attuazione dell’Agenda richiede un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle università e centri di ricerca, agli operatori dell’informazione e della cultura.

Questo evento di scenario, che si svolgerà in collaborazione con AsvIS, si propone, attraverso l’intervento di relazioni di grande spessore in un formato che ricorda più un TED che un convegno classico, di investigare il ruolo che il settore pubblico ha in questo sforzo epocale.