Laureato in giurisprudenza con abilitazione esercizio professione forense. Lavora con la Regione Veneto dal 1997, inizialmente come Responsabile Unità Disciplina Rapporto di lavoro e Contenzioso, poi dal 2003 al 2007 in qualità di avvocato presso l’Avvocatura Regionale. Dal 2007 al 2016 ha avuto il ruolo di Dirigente del Settore Demanio e Patrimonio. Dal 2016 è il Direttore degli Enti locali e servizi elettorali dell’amministrazione regionale
Fiera di Bologna | Bologna, 24 Ottobre, 2014 | 13:00
Il turismo costituisce un driver sempre più rilevante per lo sviluppo territoriale che va ripensato nella prospettiva della sostenibilità, intesa sotto i suoi molteplici aspetti: ambientale, economico, sociale (salute), culturale e, non ultimo, politico-istituzionale.
Le recenti normative nazionali e regionali che istituiscono gli ambiti di destinazione turistica contribuiscono a trasformare le politiche per il turismo da settoriali a territoriali (place based). Questa trasformazione porta con sé un vero e proprio cambio di paradigma che richiede un importante riposizionamento da parte di tutti gli attori coinvolti (operatori economici, enti pubblici, turisti, ecc.). Il tema del turismo sostenibile, oggetto della tavola ritonda, verrà affrontato da diversi punti di vista mettendo in evidenza sia ricerche realizzate sul tema nell’ambito delle Università del Veneto (Nuove tecnologie e turismo sostenibile; Formazione per la pianificazione e gestione del prodotto turistico; Co-progettazione di un’offerta turistica integrata) sia testimonianze di casi di buone pratiche di particolare interesse regionale.
La drammatica diffusione di Covid-19 ha costretto il sistema della pubblica amministrazione italiana a scelte rapide e drastiche in termini di riorganizzazione delle proprie strutture e sviluppo di nuove forme di intervento. L’esperienza di questi mesi ha messo in evidenza la necessità di mobilitazione ed azione dei governi locali, ben rappresentati dalle mille e più iniziative sviluppate dai sindaci italiani. L’emergenza ha evidenziato, infatti, come le comunità locali tramite i loro sindaci abbiano dovuto far fronte a problematiche molto diverse e molto più ampie di quelle tradizionali.
Siamo, tuttavia, all’inizio di un percorso molto lungo. Nei prossimi mesi sarà necessaria una capacità di risposta e di riorganizzazione delle strutture di governo locale ancora maggiore, per poter mettere in campo importanti interventi istituzionali, e quindi soluzioni operative adeguate, in grado di far fronte alle esigenze di tutela, protezione e resilienza delle singole comunità locali. In questo contesto diventerà centrale potenziare la capacità dei comuni italiani, caratterizzati da fragilità amministrativa, dimensioni contenute e scarse risorse. Se da un lato, infatti, sarà dirimente la capacità statale di intervento, il sistema pubblico reggerà e risponderà positivamente se tutti i sottosistemi territoriali saranno in grado di poter agire in maniera efficace, flessibile ed adatta alle condizioni specifiche dei contesti territoriali.
Per tali ragioni, per favorire la ripresa, è indispensabile pensare alla costruzione di logiche e prospettive di intervento sui territori che aiutino le amministrazioni comunali a ripensarsi in termini di azione, a cooperare per affrontare i problemi, a sviluppare forme e strumenti legati alla promozione e sviluppo di sistemi intercomunali per migliorare l’azione pubblica.
Il Progetto ITALIAE, promosso dal Dipartimento Affari Regionali e Autonomie e cofinanziato dal PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, propone un approfondimento su queste tematiche, coinvolgendo rappresentanti di Comuni, Unioni di Comuni ed Amministrazioni regionali, associando queste visioni a pareri tecnici, forniti da esperti del settore, e prospettive istituzionali, espresse da rappresentanti del Dipartimento