Le persone che hanno partecipato

Paolo Castiglieri

Paolo Castiglieri

Torna all'elenco completo

Ha partecipato a:

City Operating System - Una piattaforma tecnologica per la Città intelligente

Fiera di Bologna | Bologna, 24 Ottobre, 2014 | 11:30

Una città intelligente, due città intelligenti, N città intelligenti…

Le città saranno intelligenti se non pretenderanno di ricostruire da zero ogni volta l’intelligenza, rischiando di creare nuovi silos per i cittadini che non potranno usufruire degli stessi servizi o avere le stesse informazioni cambiando la propria residenza o spostandosi per lavoro o per diletto. Il concetto sotteso da molti provvedimenti governativi e legislativi che introducono lo “statuto delle comunità intelligenti”, “il catalogo del riuso delle comunità intelligenti”, “la piattaforma delle comunità intelligenti” è esattamente questo: serve una piattaforma per non reinventare la ruota ad ogni nuova città, ma massimizzare e rendere interscambiabili le esperienze. In attesa di una reale attuazione delle indicazioni del legislatore bisogna però iniziare a sperimentare per capire cosa serve veramente ed il laboratorio introduce l’esperienza attualmente in corso relativa all’adozione della piattaforma realizzata da Selex ES per indirizzare e gestire i fenomeni urbani in un “Living Lab” applicato ad un quartiere di Genova tra i più complessi, per densità abitativa, presenza di infrastrutture critiche quali lo stadio cittadino (adiacente alla struttura carceraria) nonché impattato da una fragilità idrogeologica del territorio che condiziona pesantemente le problematiche di viabilità del quartiere e di sicurezza per gli abitanti.

Il Living Lab costituisce lo spunto per una discussione sul ruolo delle piattaforme tecnologiche nella gestione del territorio, la definizione delle priorità delle amministrazioni, i desiderata dei vari enti, la capacità di collaborare tra amministrazione ed agenzie diverse e l’utilità che se ne può trarre. Il tutto allo scopo di raccogliere stimoli e spunti per implementare soluzioni tecniche ai reali bisogni degli amministratori e dei cittadini e non rischiare che la tecnologia diventi, come talora accade, una risposta in cerca di una domanda.

Come l’informazione che produciamo si può trasformare in servizio

Roma, 23 Marzo, 2015 | 12:30

Oggi si sente spesso parlare di “data driven innovation”, riferendosi alla capacità di utilizzare le informazioni che si ricavano dalla analisi dei dati (data analytics), per orientare lo sviluppo dei servizi e per facilitare la vita quotidiana degli individui, delle organizzazioni e delle imprese. 
Non è una moda, ma un percorso di innovazione profondo che genera reali benefici. Basti pensare che le aziende che fondano i propri processi decisionali sulle conoscenze generate dai dati registrano un incremento di produttività del 56%.
 
Lo stesso tipo di approccio dovrebbe essere adottato dal settore pubblico, a partire dai governi territoriali fino a quello nazionale, per capire meglio le condizioni di partenza e i problemi reali del territorio e della popolazione, prima di prendere delle decisioni. Leggere e dare senso ai dati può far evolvere il rapporto con i cittadini, sia dal punto di vista della qualità dei servizi offerti, sia dal punto di vista del miglioramento dell’efficienza e dei risparmi. Non è fantascienza, tuttavia tanto potenziale si deve basare su due gambe robuste: una buona gestione dei dati e la costruzione della fiducia basata sulla trasparenza.
 
Quali dati possono essere utili? Quale è il patrimonio che le amministrazioni possiedono già e che non considerano in quest’ottica? Quali sono gli strumenti a disposizione degli amministratori e dei decision maker per trasformare cittadini, automobili ed edifici in “sensori” per raccogliere dati sui quali costruire modelli interpretativi?
Il seminario proposto da FORUM PA in collaborazione con HP e Intel proverà a rispondere a queste domande presentando modelli in via di sperimentazione e testimonianze di casi di successo.