Le persone che hanno partecipato

Stefano Panunzi

Stefano Panunzi

Professore associato di progettazione architettonica e urbana. Cofondatore della Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi del Molise (2005), già ricercatore della Facoltà di Architettura di Roma Sapienza. Inventore del sistema di telecontiguità (Progetto di Ricerca di Interesse Nazionale 2006) attualmente è impegnato nello sviluppo di metodologie per Smart City e Green Economy (Web Aided Design e Urban Reverse Engineering) e nella progettazione di esoscheletri per l'adeguamento e la rigenerazione dell'edilizia residenziale esistente.  Coordina dal 2011 Eco Cluster Cooperations (Mediterranean Waterfront, United Roofs) finalizzate alla bonifica della crosta urbana attraverso il riuso strategico dei tetti nelle periferie urbane ultradense. E' membro del consiglio direttivo  dell'Associazione Italiana Verde Pensile che ha promosso la Legge 10/2013 - Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani. Coordina insieme ad  ATER Roma  in un partenariato interistituzionale (MIBACT, Regione Lazio, Roma Capitale, ATER Roma, Università e Associazioni), il progetto Corviale EXPO' 2015 (presentato alle Biennali Internazionali di Architettura di Venezia 2012 e 2014) per la realizzazione a Roma del Roof Top Lab più grande del mondo, tetto residenziale lungo un chilometro per prototipi di rigenerazione dei tessuti urbani residenziali finalizzati all'autoproduzione di alimenti, energia e servizi.

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Ha partecipato a:

Lavoro ed impresa nelle Smart Cities

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 11:30

La città è anche soprattutto un ecosistema di sviluppo economico e parlando di Smart City il tema del lavoro emerge come uno dei più importanti in assoluto. Nel percorso di smartness le città sono chiamate a includere delle strategie che mettano al centro politiche innovative del lavoro. Abbandonare i vecchi modelli di lavoro è ormai una necessità. Sono già in corso profondi cambiamenti in questo ambito che definiscono nuovi modelli lavorativi per rispondere a nuovi obiettivi di business. Tecnologie e competenze digitali sono senza dubbio i primi strumenti sui quali investire, come ci suggerisce l’Unione Europea ed occorre saper accogliere e facilitare le dinamiche di sviluppo dei nuovi processi produttivi nati sotto l'etichetta dei makers o "nuovi artigiani digitali".

Nuove competenze, nuovi modelli di business, nuovi processi produttivi, tutti fenomeni che stanno emergendo prepotentemente anche nel nostro paese, ma che occorre guidare e incoraggiare attraverso una corretta politica di formazione, networking e incentivi. Durante l’evento avremo occasione di conoscere e riflettere su questi nuovi profili e approcci con esperienze nazionali e internazionali. Tra queste "Waag society", uno dei più famosi fablab del mondo.