Le persone che hanno partecipato

Fadia Bassmaj

Fadia Bassmaj

Laureata nel 2007 in Dams Teatro e diplomata alla scuola di teatro Colli, fonda la Compagnia Quinta Parete e si specializza attraverso workshop e seminari tenuti da Maria Consagra, Isadora Angelini e Luca Serrani, Enrique Vargas, Serena Sinigaglia, Andrea De Luca, Maurizio Cardillo, Danio Manfredini, Cesar Brie, Babilonia Teatri.

Nel 2009 entra nel gruppo di ricerca italiano della poetica del teatro sensoriale “Il Funaro” presso Pistoia, gruppo legato alla compagnia Teatro de Los Sentidos. Nel 2010 organizza con la sua compagnia e frequenta il corso di formazione per attori e registi L’attore: un corpo, una voce, un mestiere (durata: cinque settimane in un anno) condotto da Maria Consagra.

Nel frattempo fa esperienza anche come formatrice e organizzatrice, con Enrico Lombardi firma la direzione artistica dello Status Quo Festival (dal 2007 al 2010). Dal 2008 firma le regie di Le Fondamenta dell’Impero, Pezzi di te –TITOLO PROVVISORIO-, Un po’ alla volta, In tempo, Anime enigmatiche, Compromessi, Punto e a capo e Camilla mia.

Nel 2010 riceve una menzione speciale al premio di regia Fantasio Piccoli.

Nella stagione 2011-2012 è assistente alla regia di Serena Sinigaglia per lavori quali “Alla mia età mi nascondo ancora per fumare” e assistente volontaria in “Settimo la fabbrica” in scena al Piccolo Teatro di Milano. E poi nelle riprese Romeo e Giulietta, Nozze di sangue, 1943 Come un cammello in una grondaia, Ribellioni possibili, 1989 crolli, La fiaccola sotto il moggio, in scena al Teatro Ringhiera di Milano, l’opera Carmen di Bizet per il festival Sferisterio di Macerata. Coordina il laboratorio di teatro e politica e il laboratorio permanente per attori con Paolo Rossi, Laura Curino e gli attori della compagnia Atir, è assistente alla regia di Marcela Serli nello spettacolo del collettivo drag king prodotto nel 2011 e ripreso nel 2012 e da allora fa parte del collettivo.

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Ha partecipato a:

Suburban Revolution. Le periferie al centro

Fiera di Bologna | Bologna, 22 Ottobre, 2014 | 15:00

Si parla di "suburban revolution" per indicare il processo attraverso cui la periferia si sta affermando sempre più non solo come "spazio fisico", ma come un vero e proprio "stile di vita suburbano".  Quello che ci domandiamo da un po' è se le periferie stiano maturando una crescente e particolare attitudine a produrre innovazioni sociali e a generare soluzioni creative agli innegabili e a volte enormi problemi che le attraversano. La vita in "periferia" interessa gran parte della popolazione urbana, con scenari complessi e molto differenziati che vanno da sperimentazione creativa e rinascita socio-culturale fino a un degrado apparentemente senza speranza. Il tema è centrale per la realtà italiana, per le sue città storiche, per i suoi piccoli comuni, per le sue aree rurali e per le nascenti città metropolitane: non si tratta più semplicemente di assicurare il collegamento tra centro e periferie, ma di immaginare, riconoscere e costruire la nuova centralità delle periferie. In una sessione di discussione aperta a diverse prospettive e scenari,  dando spazio a esperienze nuove e radicali come a testimonianze di impegno pluriennale, sono invitati ad intervenire amministratori, policy maker, operatori ed innovatori sociali,  urbanisti e designer, ricercatori, cittadini singoli e organizzati, operatori economici, artisti e… abitanti della città.cleardot.gif