Le persone che hanno partecipato

Enrico Deidda Gagliardo

Enrico Deidda Gagliardo

· ProRettore Vicario dell’Università degli Studi di Ferrara.

· Delegato “al Bilancio, alla Semplificazione organizzativa e alla Valorizzazione delle risorse umane” dell’Università degli Studi di Ferrara.

· Professore Ordinario in Economia Aziendale (Cattedre di “Performance, Anticorruzione e Valore Pubblico”, di “Economia e Bilancio delle Amministrazioni Pubbliche” e di “Analisi Economico Finanziaria di Bilancio”) presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Ferrara. · Direttore scientifico del “CEntro di Ricerca sul VAlore Pubblico” (www.cervap.it), Dipartimento di Economia e Management, Università di Ferrara. Il Centro svolge attività di ricerca, con riferimento alle PA dei diversi comparti, alle loro società di gestione dei servizi e alle forme di partenariato pubblico-privato sui seguenti temi: creazione, gestione e misurazione del Valore Pubblico; co-creazione del Valore Pubblico; Performance Management (Programmazione, della Gestione, della Misurazione e della Valutazione delle Performance); Risk Management; Trasparenza e Anticorruzione; Public Management and Innovation; Public Governance; Forme Associative locali; governo e gestione dei Servizi Pubblici Locali; Organizzazione, Gestione e Valutazione del Personale, con focus sul Lavoro Agile e i POLA; Semplificazione dei processi e Digital Transformation; Intelligenza artificiale; Project Management; gestione dei Fondi Europei; Armonizzazione dei Sistemi Contabili; Analisi di Economico-Finanziaria; Accountability e della rendicontazione esterna; Marketing Pubblico; integrazione tra Performance Management, Project Management e Risk Management.

· Direttore Scientifico del Master Inter-universitario in Public Management & Innovation, per la formazione della figura del Public Value Manager, Università di Bologna e BBS (Bologna Business School), Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma, III edizione (https://www.bbs.unibo.it/hp/master-executive/public-management-and-innovation/).

· Direttore Scientifico del Master Universitario sul “Miglioramento delle PERFormance degli Enti Territoriali e delle altre pubbliche amministrazioni”, Università di Ferrara, X edizione (www.masterperfet.it).

· Direttore scientifico dei CORSI BREVI OIV, previsti dall’art. 6 del D.M. 2 dicembre 2016 e accreditati dalla SNA (Scuola Nazionale dell’Amministrazione), per la Formazione continua a favore degli iscritti nell’Elenco nazionale dei componenti degli Organismi Indipendenti di Valutazione. Università di Ferrara (www.masterperfet.it/corsi-oiv/).

· Componente della Commissione Tecnica dell’Osservatorio Nazionale del Lavoro Agile. Nominato con Decreto 20 gennaio 2021 del Ministro per la pubblica amministrazione.

· Responsabile scientifico del Progetto di ricerca multidisciplinare dal titolo “Il Valore Pubblico: nuovi modelli di governance per programmare, misurare e valutare i contributi delle performance delle PA al miglioramento del Benessere dei cittadini nella prospettiva dello Sviluppo Sostenibile”, I classificato nel bando competitivo della SNA (Scuola Nazionale di Amministrazione), Area IV “Migliorare i risultati e la qualità dei servizi”, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

· Già Componente della Commissione Tecnica per la Performance, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, istituita con Decreto del Ministro per la

semplificazione e la pubblica amministrazione ai sensi dell’art. 4 del DPR 105/2016 – BIENNIO Febbraio 2019 – Febbraio 2021.Co-autore delle Linee Guida del Dipartimento della Funzione Pubblica: n. 4/2019 (“La valutazione partecipativa”), n. 5/2019 (“La performance individuale”), e n. 6/2020 (“POLA -Piano Organizzativo del Lavoro Agile- e Indicatori di Performance”).

· Già Componente della Commissione Tecnica per la Performance, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, istituita con Decreto del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione ai sensi dell’art. 4 del DPR 105/2016 – BIENNIO Novembre 2016 – Novembre 2018. Co-autore delle Linee Guida del Dipartimento della Funzione Pubblica n. 1/2018 (“Il Piano della Performance”), n. 2/2018 (“Il Sistema di Misurazione e Valutazione delle Performance”), n. 3/2018 (“La Relazione annuale sulla Performance”).

· Già Co-autore della Relazione annuale del CNEL al Parlamento sulla qualità dei servizi pubblici (ex art. 10-bis legge 936/86). Nel 2020 con un capitolo su “Qualità e resilienza programmatica nei Piani della Performance dei Ministeri”. Nel 2019 con un capitolo dal titolo. “Il Valore Pubblico. Ovvero, come finalizzare le performance pubbliche verso il benessere dei cittadini e lo sviluppo sostenibile, a partire dalla cura della salute delle PA”.

· Già Componente del “Tavolo di lavoro sul Risk Management”, costituito dall’ANAC (Autorità Nazionale AntiCorruzione) ai fini della valutazione ed eventuale modificazione delle indicazioni contenute nel PNA sul sistema di valutazione e gestione del rischio da far confluire nel Piano Nazionale Anticorruzione - PNA 2019. Co-autore dell’Allegato Metodologico e dei “Principi Guida” del PNA 2019.

· Socio ordinario di associazioni accademiche (AIDEA, SIDREA, SISR).

· Componente di Comitati scientifici, Componente di Editorial Board, Reviewer di Collane e di Riviste scientifiche e professionali; Curatore di Pubblicazioni collettanee.

· Autore di numerose ricerche e pubblicazioni, nazionali ed internazionali, su temi quali: public performance management and measurement, public risk management, anti-corruption, transparency, public value, public management and innovation, public governance models, public value governance, e-government, business process reengineering and digital transformation, accounting information system, accounting history, cost management, management control, financial and economic analysis, accountability, startup.

· Dottorato di Ricerca 1999-2001 (XIV ciclo) presso l’Università degli Studi di Brescia, con una tesi su “La creazione di valore pubblico negli enti locali”.

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Ha partecipato a:

Valutazione delle performance: guardare indietro, vedere avanti

Palazzo dei Congressi | Roma, 26 Maggio, 2015 | 11:30

Valutazione delle performance, individuale ed organizzativa: cosa è avvenuto negli ultimi sette anni, dalla costruzione della ambiziosa ed innovativa Riforma Brunetta ad oggi, con quella in itinere Renzi-Madia? Due visioni a confronto?
“Merito e talento sono di sinistra” (Premier, settembre 2014), sarà vero? Il problema comunque non è prioritariamente questo, ma un altro, ben più importante. Oggi abbiamo all’attenzione una “nuova” proposta di regolamentazione in materia di misurazione e valutazione delle performance, diretta alla semplificazione, alla integrazione con altri strumenti e all’efficacia.
Abbiamo fatto passi in avanti in questi anni o no? E con quali risultati e impatti? E adesso dove stiamo andando?
La valutazione è sempre un’azione positiva, tesa a dare un giudizio su qualcosa, per un fine decisionale: niente a che fare con controlli e sanzioni. Essa favorisce l’apprendimento e la conoscenza, il miglioramento continuo. Non è possibile migliorare la p.a. se non con il capire e il replicare quello che funziona meglio, ma anche dai fallimenti, parziali o totali che siano, per correggere in base ai risultati riscontrati.
Ma in tutti questi 7 anni lo abbiamo capito e posto rimedio?
Avevamo un’agenzia nazionale per la valutazione (finalmente!) e oggi non c’è più, tornando quasi a zero, come nella ruota: dalla Funzione Pubblica alla CiVIT, alla A.N.AC., alla Funzione Pubblica. E’ stato per molti un semifallimento, registrando il cambio di rotta ed il ritorno stanco alla base: ma cosa abbiamo raccolto di buono e cosa dobbiamo correggere e ricostruire?
Valutare le performance, organizzativa ed individuale, non significa certo semplice osservanza di “procedure”, ma capacità di produrre cambiamento in avanti per tutti i cittadini, interni ed esterni alla pubblica amministrazione.

Il valore pubblico nella riforma della PA

Palazzo dei Congressi | Roma, 25 Maggio, 2016 | 09:30

Il Valore Pubblico può divenire la nuova frontiera delle performance? Questa la domanda – guida di questo convegno in cui il confronto partirà da un principio cardine: la missione istituzionale di ogni PA è la creazione di Valore Pubblico a favore dei propri cittadini.

Un ente genera Valore Pubblico quando riesce a gestire in maniera razionale le risorse a disposizione, valorizzando il proprio patrimonio intangibile in modo funzionale al soddisfacimento delle esigenze dei cittadini e della comunità di riferimento.

Come può una PA, nella pratica, mettere le proprio performance a sistema e finalizzarle verso lo scopo nobile del mantenimento delle promesse di mandato e del miglioramento delle condizioni di vita dell’ente e dei suoi utenti e stakeholder?

Occorre mettere a sistema le performance programmate per evitare che l’inseguimento delle centinaia di performance attese, ad opera dei tanti dipendenti e dirigenti di un ente per il tramite delle molte unità organizzative di appartenenza, si trasformi in tante attività scomposte e tra loro scoordinate. Bisogna conferire alle performance una direzione e un senso. Il concetto di Valore Pubblico potrebbe guidare quello delle performance, divenendone la “stella polare”. E le performance potrebbero venire valutate per il loro contributo individuale, organizzativo o istituzionale al Valore Pubblico.

Come declinare questo nobile concetto in azioni operative e misurazioni concrete? Sul tema si confronteranno le prospettive di accademici, operatori e amministratori delle PA.

Per approfondiemnti leggi il dossier "Valore pubblico: cosa è, come si crea, misura e applica", a cura di Enrico Deidda Gagliardo su www.forumpa.it. 

Il convegno sarà anche l'occasione per lanciare un Laboratorio virtuale, su scala nazionale, sul tema del "Valore Pubblico", coordinato dal Direttore Scientifico del Master PERFET, Prof. Enrico Deidda Gagliardo, dell'Università degli Studi di Ferrara in collaborazione con FPA.

La valutazione delle performance della P.A. al tempo delle riforme

Roma, 23 Maggio, 2017 | 11:45

La valutazione delle performance della p.a. dopo sette anni dal D.lg. n. 150/2009 è in attesa di avere una nuova dimensione attuativa con la riforma in atto (L. n.124/15). Il ciclo delle performance e la connessa valutazione funzionano se concepiti come una politica, e cioè come una serie di interventi intenzionali (processi, strumenti) per trattare problemi. Le politiche degli ultimi anni sembrano mettere in discussione positivamente gli strumenti utilizzati per valutare il funzionamento della cosa pubblica.

Si tratta di riposizionare questi ultimi alla luce dei problemi reali, posti dall’attuale crisi politica e sociale. I nuovi strumenti che sono in corso di attivazione con la nuova riforma per essere efficaci devono essere inquadrati in una triplice direttiva: della crescita, della democrazia e della legalità trasparente. “Etica” ed “efficienza” devono andare di pari passo per il rinnovamento del sistema pubblico italiano.

Valutare le performance, organizzativa ed individuale, nella prospettiva futura della nuova riforma, non significa certo semplice osservanza di procedure, ma capacità etica di produrre cambiamento in avanti. Il miglioramento della produttività della p.a., che si auspica di ottenere per il Paese, sarà veramente strumento per la crescita solo se condotto in modo democratico, in sussidiarietà orizzontale, mobilitando le risorse degli amministratori, dei cittadini e delle imprese.

LE ISCRIZIONI SONO CHIUSE PER RAGGIUNGIMENTO DEL MASSIMO DELLA CAPIENZA DELLA SALA

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 16, "Pace, giustizia e istituzioni solide".

Il Project Management per il miglioramento delle performance nella PA

Roma, 22 Maggio, 2018 | 15:00

Il convegno organizzato dalI'Istituto Italiano di Project Management (ISIPM) intende affrontare il tema della valutazione delle performance, oggetto della recente riforma, attraverso l'esame di esperienze di programmazione, misurazione e valutazione esplorando in particolare il necessario legame con una ottica di gestione progetti .  La recente normativa apre infatti la strada ad un approccio che colleghi la misurazione ed il controllo delle performance con il programma degli interventi, la conseguente pianificazione delle attività necessarie per produrre i relativi risultati/ deliverable attesi ed ottenere i corrispondenti benefici per gli stakeholder.
ISIPM collabora già da qualche anno su questi temi con il Master PERF.ET (Miglioramento delle performance degli Enti Territoriali e altre PA) della Università di Ferrara e con il Master MIMAP (Innovazione e management nelle amministrazioni pubbliche) della Università Roma Tor Vergata ed intende quindi presentare e valorizzare le esperienze che utilizzano le migliori pratiche di project management all'interno del processo di pianificazione, misurazione e valutazione delle performance.

 

Un nuovo orizzonte per le performance delle PA: il valore pubblico

Roma, 14 Maggio, 2019 | 15:00

A 10 anni dall’entrata in vigore del d.lgs. n. 150/09 e dalla conseguente introduzione nelle amministrazioni pubbliche del cosiddetto “ciclo della performance” appare ormai evidente come il fine ultimo di tale ciclo sia rappresentato dalla misurazione e valutazione del valore pubblico che le amministrazioni riescono a generare con il loro operato. Il concetto di valore pubblico ha trovato una prima definizione “istituzionale” nelle Linee Guida del Dipartimento della Funzione Pubblica: il vero successo di una PA può essere espresso dalla sua capacità di migliorare il livello di benessere percepito dalla sua utenza o dalla sua comunità di riferimento rispetto alle condizioni di partenza (impatto esterno).

Per conseguire questo traguardo, le PA dovrebbero finalizzare verso il Valore Pubblico: - sia la propria performance organizzativa che la performance individuale (performance di ente), finora perseguite con approccio adempimentale e autoreferenziale, prendendosi cura della salute delle proprie risorse economico-finanziarie, strumentali e, soprattutto, umane (impatto interno). - sia i rapporti multi-livello tra diversi enti e con soggetti privati (performance di filiera), finora gestiti in maniera intermittente e valutati in modo inadeguato tramite indicatori propedeutici (ad es. i finanziamenti alla nascita di Unioni di Comuni o di partnership pubblico-privato) o intermedi (ad es. la capacità di spesa dei finanziamenti europei).

Occorre spostare il baricentro della valutazione della performance di filiera sugli indicatori finali, ovvero sulle ricadute nei confronti degli utenti, delle comunità, dei territori sia in termini di quantità e qualità dei servizi che, soprattutto, di effetti prodotti (ad es. l’infrastrutturazione di un territorio; l’indotto economico o il livello occupazionale dei progetti di sviluppo; il livello di salute professionale; la qualità ambientale, ecc). E ciò, ricordandoci che al cittadino non interessa quale Ente o quale suo ufficio eroghi il servizio, ma solo come si sia modificato il proprio stato di bisogno (se si sta meglio o si sta peggio).

Per generare valore pubblico oggi, aumentando la probabilità di crearlo anche domani a favore delle generazioni future, occorre che le azioni di miglioramento della performance di ente e di filiera siano accompagnate dalla cura delle c.d. condizioni abilitanti quali la digital transformation, la formazione delle competenze, la partecipazione civica, la spinta gentile al cambiamento, la gamification, ecc..

Il Convegno si articolerà in 3 sessioni:

- nella I sessione ci si chiederà che cosa è il valore pubblico? Come si crea? Come si misura? Quale rapporto con la performance?

- nella II sessione si cercherà di declinare il concetto di valore pubblico con riferimento al ciclo delle performance delle PA dei 4 diversi comparti.

- nella III sessione si esploreranno alcune condizioni abilitanti per creare valore pubblico.

Innovazione e trasformazione digitale nella PA: il project management quale strumento indispensabile per creare valore

Roma, 15 Maggio, 2019 | 15:00

Nella PA cresce la consapevolezza che i progetti di innovazione e trasformazione digitale devono essere finalizzati alla creazione di valore e il project management è l’approccio più efficace per il raggiungimento di tali obiettivi in coerenza con la misurazione delle performance organizzative. L’applicazione nella PA degli standard riconosciuti di project management può innescare un processo virtuoso di efficace progettazione e realizzazione dei percorsi di modernizzazione, migliorare la gestione dei rischi connessi e assicurare la crescita complessiva di valore pubblico a favore degli utenti e della collettività.

 

Per ascoltare l'audio integrale dell'evento cliccare QUI

Ripartire dalle persone per creare valore pubblico: le pari opportunità nella pubblica amministrazione

Roma, 16 Maggio, 2019 | 15:00

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La valutazione delle performance della P.A.: la sintesi necessaria a 10 anni dal D.Lgs. 150/09

Roma, 14 Maggio, 2019 | 11:00

In Italia nell’ultimo decennio si sono alternate le riforme sulla valutazione delle performance e la p.a. oggi deve necessariamente riflettere e capire quali soluzioni applicare ai limiti sin ora riscontrati. Proprio in questi giorni è in via di approvazione il disegno di legge delega del Ministro Bongiorno che rivede ulteriormente la disciplina - prevedendo un nuovo sistema nazionale di valutazione delle performance e semplificazioni dei processi, ma l’impianto di fondo è rimasto sostanzialmente lo stesso.

La modernizzazione della p.a. deve favorire la sintesi: condividere un percorso capace di valorizzare le attività già pensate (e parzialmente realizzate) ed individuare il metodo migliore per “come” fare le cose in modo chiaro e possibilmente semplice. Valutare le performance, organizzativa ed individuale, non significa semplice osservanza di procedure, ma capacità di produrre cambiamento in avanti per tutti.

L’occasione sembra quindi giusta per tracciare insieme un bilancio degli effetti prodotti dal ciclo della performance sul funzionamento della nostra p.a., cercando di metterne in risalto i “risultati” più significativi raggiunti ed evidenziare le “sfide” ancora aperte. Le riforme hanno permesso di fare passi in avanti, ma per non vanificare il lavoro svolto occorre fare sintesi come punto di partenza, in un percorso nuovo di semplificazione e accompagnamento.

 

Il Valore Pubblico nell'epoca Covid-19: come finalizzare le performance e gestire i rischi delle PA verso l'equilibrio tra salute pubblica, ripartenza economica, tenuta sociale e rispetto ambientale

Roma, 8 Luglio, 2020 | 17:00

Il concetto di Valore Pubblico, ampiamente studiato nel dibattito scientifico internazionale, ha trovato una prima definizione “istituzionale” italiana nelle Linee Guida 2017-2018-2019 del Dipartimento della Funzione Pubblica e nella Relazione CNEL 2019: il vero successo di una PA può essere espresso dalla capacità di migliorare il livello di benessere sia economico, sia sociale, sia ambientale percepito dai cittadini rispetto alle condizioni di partenza delle politiche e dei servizi.

Prima dell’emergenza sanitaria, la creazione di valore è stata una chimera per la maggior parte delle PA italiane.

In epoca COVID-19, reimpostare l’azione delle PA italiane dalla burocrazia difensiva verso il Valore Pubblico diventa una necessità imprescindibile per evitare il crollo del Paese ma anche un’opportunità di accelerazione del cambiamento organizzativo e digitale vissuto durante il lockdown. In epoca COVID-19, le PA creano Valore Pubblico se e nella misura in cui riescano a trovare l’equilibrio dinamico tra salute pubblica, ripartenza economica, tenuta sociale e rispetto ambientale.

Oggi più che mai, per creare Valore Pubblico occorre finalizzare verso esso le performance individuali, organizzative e istituzionali (cioè, gli impatti sul livello di benessere dei cittadini) delle PA.

Oggi più che mai, per proteggere il Valore Pubblico occorre contenere i rischi (es. amministrativi, economico-finanziari, patrimoniali, di sicurezza, informatici, corruttivi, di trasparenza, di privacy, reputazionali, strategici, operativi, di non qualità, ambientali, legati agli andamenti economico/politici esterni e, in epoca COVID-19, soprattutto sanitari) che possano comprometterne o ridurne la generazione o addirittura causarne la distruzione.

Oggi più che mai, occorre costruire una prospettiva integrata di miglioramento delle performance e di contenimento dei rischi verso l’orizzonte comune della generazione di Valore Pubblico: da un lato, il Performance Management (PM) aumenta la probabilità e la misura della creazione di valore, dall’altro lato il Risk Management (RM) diminuisce la probabilità e la misura dell’erosione del valore. Solo attraverso una gestione integrata delle leve di creazione e delle leve di protezione è possibile generare Valore Pubblico.

Si configura la necessità di un innovativo Modello di “Public Value Governance” delle nostre PA che parta dal miglioramento del livello di salute dell’ente (organizzativo, professionale, digitale, ecc.), si affidi a politici con visioni di medio-lungo respiro e a manager trasversali che sappiano portarle avanti, si organizzi per processi semplificati e digitali, governi le performance e i rischi in modo integrato e finalizzato alla creazione di Valore Pubblico, avvalendosi della partecipazione dei cittadini e della collaborazione di filiera con altre amministrazioni pubbliche, imprese private e organizzazioni no profit.

Per approfondimenti www.cervap.it

Per utilizzare bene i finanziamenti europei occorre saper gestire i progetti

Roma, 2 Novembre, 2020 | 12:45

È assolutamente necessario migliorare le capacità di gestione dei fondi ordinari e straordinari, per questo nel piano di incremento del personale e di formazione della pubblica amministrazione vanno inserite le competenze di project management. In particolare sarà illustrata la necessità di integrare le conoscenze di europrogettazione con quelle di project management ( qualificazione ISIPM- eU maps ) per garantire un monitoraggio dei progetti non soltanto rispetto all'avanzamento economico ma anche rispetto ai risultati pianificati.
 

Riorientare lo sviluppo: la transizione amministrativa premessa per la ripresa

Roma, 21 Giugno, 2021 | 14:02

La registrazione video dell'evento è disponibile cliccando QUI

Il progetto di rilancio del paese necessita di una PA profondamente rigenerata che, attraverso un’azione coerente e costante di miglioramento, sia in grado di supportare la politica nella costruzione di strategie e obiettivi di ripresa e di indirizzare la comunità nazionale sulla strada di uno sviluppo inclusivo e sostenibile. In questo scenario ci confronteremo sulla centralità dell’intervento pubblico per garantire un’economia efficiente e una crescita stabile che garantisca allo stesso tempo maggiore equità.

Approfondiremo inoltre le azioni necessarie ad abilitare una PA capace, competente, semplice, smart e digitale, in grado di offrire servizi di qualità ai cittadini e alle imprese e di rendere più competitivo il sistema-Italia.

 

La “Public Value Governance” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Roma, 23 Giugno, 2021 | 11:00

Nei dibatti che accompagnano il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si è detto che il Paese viaggia alla velocità delle sue Pubbliche Amministrazioni e si è sottolineato che l'opportunità del PNRR sarà pienamente sfruttata laddove le PA sapranno essere volano e non freno nell'utilizzo dei fondi europei.

Dopo il 2026, quando ci guarderemo indietro e chiederemo ai cittadini una valutazione su come è andato il PNRR, quali risposte il Governo, le Regioni, gli Enti Locali si aspettano di ricevere dai cittadini?

Ci si aspetta che rispondano “E’ andato bene perché le PA hanno attuato esattamente i procedimenti amministrativi previsti e hanno speso il 100% dei fondi assegnati in tempi rapidi”, oppure “È andato bene perché la quantità, la qualità e i tempi dei servizi e, di conseguenza, i livelli di benessere sanitario, economico, sociale e ambientale sono migliorati”? E’ evidente che la sfida delle PA verterà sul “come passare dagli ATTI ai FATTI, verso gli EFFETTI”.

Il Decreto Legge 31/05/2021 n. 77, c.d. “Governance PNRR e Semplificazioni” disegna degli articolati meccanismi di governance centrale (indirizzo, monitoraggio e rendicontazione) del PNRR, demandando genericamente alle Regioni e agli Enti Locali la realizzazione operativa degli interventi. Ma quali forme di governance potrebbero aiutare le amministrazioni territoriali a far fruttare la spesa dei finanziamenti europei in termini di creazione di Valore Pubblico? Come governare le performance e gestire i rischi delle filiere composte da Amministrazioni centrali, Regioni ed Enti Locali, insieme ai privati, al fine ultimo di migliorare il benessere dei cittadini di oggi e di consentire uno sviluppo sostenibile dei territori a favore dei cittadini di domani?

Le traiettorie di riforma delle Pubbliche Amministrazioni, sintetizzate nel nuovo alfabeto proposto dal Ministro Brunetta, intercettano linee evolutive delle PA desiderate e attese da tanto tempo, ma occorre una loro messa a sistema all’interno di meccanismi di governance capaci di finalizzare queste nuove energie verso la generazione di Valore Pubblico. Si configura, pertanto, la necessità di innovativi Modelli di “Public Value Governance” del PNRR che partano dal miglioramento dei livelli di salute professionale (A di Accesso e C di Competenze) e digitale (D di Digitalizzazione) degli enti delle menzionate filiere e poggino la B della Buona Amministrazione su quattro solidi pilastri:

I) Public Value Policy: politici orientati e capaci di esprimere commitment verso la creazione di Valore Pubblico.

II) Public Value Management: manager trasversali capaci di gestire processi trasversali orientati alla creazione di Valore Pubblico.

III) Public Value Participation: partecipazione di stakeholders e di cittadini alla co-creazione di Valore Pubblico.

IV) Public Value Creation: integrazione tra sistemi di gestione delle performance (Performance Management) e di gestione dei rischi (Risk Management) in un “Piano Unico digitalizzato” che consenta di potenziare e proteggere la creazione di Valore Pubblico.

Quali prospettive per lo Smart Working nella PA dopo la pandemia? Il ruolo dei POLA e la loro evoluzione

Roma, 25 Giugno, 2021 | 17:01

L’emergenza COVID 19 ha costituito un radicale punto di svolta per l’adozione dello Smart Working nella Pubblica Amministrazione. Al netto delle criticità dovute ad un’applicazione estrema e spesso improvvisata, il lavoro Agile ha costituito un’esperienza preziosa che ha permesso di fare in poco tempo un percorso di apprendimento e crescita che in condizioni normali avrebbe richiesto anni.

Superata l’emergenza occorre oggi porre le basi per una evoluzione dell’Organizzazione del lavoro nella PA che dia risposta alle giuste richieste di flessibilità da parte dei lavoratori, ma soprattutto che ponga le basi di quella modernizzazione nella direzione della digitalizzazione e dell’orientamento al servizio e ai risultati che, oggi più che mai, sono indispensabili per una PA capace di attrarre talenti e contribuire al rilancio del Paese.

Lo scorso anno, al fine di promuovere l’attuazione del lavoro agile come modalità ordinaria dell’esecuzione del lavoro anche in un contesto post emergenziale, sono stati introdotti i POLA (Piani Organizzativi del Lavoro Agile), ed è stato costituito l’ “Osservatorio Nazionale del Lavoro Agile nelle Amministrazioni Pubbliche”. Ad alcuni mesi dal lancio di queste iniziative, l’evento vuole essere l’occasione di condividere i risultati preliminari delle ricerche condotte in merito all’adozione e alla qualità dei POLA analizzati e discutere le prospettive e le sfide per l’adozione dello Smart Working nella PA oltre la Pandemia.

 

Il Project Management per la corretta gestione del PNRR e per garantire la realizzazione dei progetti, in linea con obiettivi e milestone semestrali

Roma, 14 Giugno, 2022 | 14:30

Per utilizzare gli ingenti fondi messi a disposizione dalla UE occorre la capacità di formulare e gestire i progetti inseriti nel PNRR;) per garantire un monitoraggio dei progetti non soltanto rispetto all'avanzamento economico ma anche rispetto ai risultati pianificati nonché alla verifica dei benefici effettivamente raggiunti. A tale proposito la adozione del PIAO prevista dalle recenti normative dovrebbe consentire una programmazione delle performance organizzative correlate agli obiettivi del PNRR ed alla crescita del valore pubblico.