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Come l’informazione che produciamo si può trasformare in servizio

Roma, 23 Marzo, 2015 | 12:30

Oggi si sente spesso parlare di “data driven innovation”, riferendosi alla capacità di utilizzare le informazioni che si ricavano dalla analisi dei dati (data analytics), per orientare lo sviluppo dei servizi e per facilitare la vita quotidiana degli individui, delle organizzazioni e delle imprese. 
Non è una moda, ma un percorso di innovazione profondo che genera reali benefici. Basti pensare che le aziende che fondano i propri processi decisionali sulle conoscenze generate dai dati registrano un incremento di produttività del 56%.
 
Lo stesso tipo di approccio dovrebbe essere adottato dal settore pubblico, a partire dai governi territoriali fino a quello nazionale, per capire meglio le condizioni di partenza e i problemi reali del territorio e della popolazione, prima di prendere delle decisioni. Leggere e dare senso ai dati può far evolvere il rapporto con i cittadini, sia dal punto di vista della qualità dei servizi offerti, sia dal punto di vista del miglioramento dell’efficienza e dei risparmi. Non è fantascienza, tuttavia tanto potenziale si deve basare su due gambe robuste: una buona gestione dei dati e la costruzione della fiducia basata sulla trasparenza.
 
Quali dati possono essere utili? Quale è il patrimonio che le amministrazioni possiedono già e che non considerano in quest’ottica? Quali sono gli strumenti a disposizione degli amministratori e dei decision maker per trasformare cittadini, automobili ed edifici in “sensori” per raccogliere dati sui quali costruire modelli interpretativi?
Il seminario proposto da FORUM PA in collaborazione con HP e Intel proverà a rispondere a queste domande presentando modelli in via di sperimentazione e testimonianze di casi di successo.