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Claudio Biancalana

Claudio Biancalana

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Dati.lazio.it. Costruire un portale open data, costruire un servizio a partire dai dati aperti

Palazzo dei Congressi | Roma, 27 Maggio, 2015 | 10:00

Il portale dati.lazio.it è lo strumento tramite il quale Regione Lazio promuove la politica dell’open data pubblica i propri dati fornendo agli utenti la possibilità di ricercare le informazioni di proprio interesse e scaricarle con licenza che ne regola l’utilizzo.


Il portale dati.lazio.it è stato realizzato interamente con tecnologie open source e concepito con un’architettura a livelli orientata a servizi. Il seminario fornirà una panoramica delle tecnologie utilizzate e come la sinergia di strumenti di publishing, catalogazione e visualizzazione forniscano un accesso alla conoscenza e alla condivsione: dalla fruizione dei dati come servizio (data as a service) fino al valore dei metadati come colonna portante nel disegno e utilizzo delle ontologie.

Esperienze e modelli di Interoperabilità

Roma, 22 Maggio, 2018 | 15:00

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Una delle principali barriere allo sviluppo di servizi di qualità al cittadino, siano essi erogati online o tramite sportello fisico, è ancora oggi la mancanza di integrazione tra le basi dati delle diverse amministrazioni (e in alcuni casi, anche tra quelle detenute da uffici appartenenti al medesimo ente).

Il Piano d’azione dell’UE per l’eGovernment 2016-2020 annovera tra i suoi sette principi fondamentali quello del “una tantum” (once only principle), secondo cui "le pubbliche amministrazioni dovrebbero evitare di chiedere ai cittadini e alle imprese informazioni già fornite”. È evidente come la piena attuazione del “once only principle” richieda il superamento il modello attuale di gestione dei dati pubblici organizzato per “silos verticali”, e la transizione verso un nuovo modello di interoperabilità dei servizi e dei dati della PA.

Il Piano triennale per l’informatica nella PA, rifacendosi apertamente ai principi una tantum e interoperabilità by default, sancisce la transizione a un nuovo modello di interoperabilità basato sull’approccio API first (cap. 5 del Piano), al fine di garantire la corretta interazione tra cittadini, imprese e PA e favorire la condivisione trasparente di dati, informazioni, piattaforme e servizi, nel quadro dei principi definiti dal nuovo European Interoperabiliy Framewrok.

L’attuazione del nuovo modello passerà dall’individuazione delle soluzioni tecnologiche e organizzative necessarie a garantire la sua piena sostenibilità e la sua massima diffusione presso tutte le amministrazioni, un compito che il Piano affida alle Linee guida del nuovo Modello di interoperabilità, in consultazione pubblica dal 8 maggio 2018.

Sarà inoltre necessario prestare massima attenzione alla dimensione semantica dell’interoperabilità, valorizzando la creazione di vocabolari controllati e modelli di dati (ontologie) previsti dal capitolo 4 del Piano, nonché prevedere i meccanismi necessari a garantire la composizione di due esigenze solo in apparenza inconciliabili: la condivisione e la circolazione dei dati tra amministrazioni da un lato, la tutela della privacy degli utenti dall’altro.