Nell’ambito della Riforma del Terzo settore, con il D.lgs 6 marzo 2017, n. 40, entrato in vigore il 18 aprile 2017, è stato istituito e disciplinato il Servizio civile universale, a 16 anni esatti dalla nascita del Servizio civile nazionale.
Obiettivo principale della Riforma è far sì che il Servizio civile sia un’esperienza aperta a tutti i giovani che chiedono di farla, così da renderlo concretamente “universale”. Una scelta che ha riconosciuto nell’impegno dei giovani nel Servizio civile un esercizio straordinario di cittadinanza attiva, un’occasione di incontro e di dialogo tra generazioni, uno strumento per rafforzare il legame tra giovani e istituzioni democratiche, una forma particolare e unica di partecipazione alla tutela del bene comune. Molte le novità rispetto a quanto previsto nel 2001: dalla diversa ripartizione dei compiti tra i soggetti istituzionali coinvolti ai settori di intervento, dalla programmazione triennale all’innalzamento degli standard qualitativi, dal monitoraggio e valutazione dell’impatto degli interventi sui territori al nuovo Albo degli enti di servizio civile universale, dall’apertura alla partecipazione dei giovani stranieri alla riorganizzazione delle forme di rappresentanza degli enti e dei volontari. Numerose poi le nuove opportunità per i giovani, con la maggiore flessibilità del servizio in termini di durata, il riconoscimento e la valorizzazione delle competenze acquisite, l’introduzione di tre mesi all’estero anche per chi è impegnato in progetti in Italia, il tutoraggio finalizzato alla facilitazione dell’accesso al mercato del lavoro. Tante le parola chiave: solidarietà, trasparenza, partecipazione, semplificazione, sussidiarietà orizzontale.
Ad un anno dalla Riforma, vogliamo fare il punto sul percorso fatto, sui primi risultati raggiunti, sulle problematiche emerse, sulle soluzioni individuate, sulle prospettive di crescita.