Le persone che hanno partecipato

Stefano Campostrini

Stefano Campostrini

Stefano Campostrini è delegato del Rettore per i Dottoarti di Ricerca, professore ordinario di Statistica Sociale, è stato  direttore del DIpartimento di Statistica. Già ordinario a Pavia, associato a Padova e ricercatore all’Università di Edimburgo. Ha conseguito il dottorato in Statistica presso l'Univerisità di Padova.

I suoi principali interessi di ricerca sono relativi alle applicazioni della Statistica ai processi decisionali, con particolare riguardo ad interventi sociali e di salute pubblica. Questi interessi lo hanno portato a condurre numerose indagini, studi e ricerche su tematiche di valutazione, analisi dei bisogni, sistemi informativi e qualità della vita. L’esperienza internazionale si è particolarmente concentrata sullo studio dei fattori di rischio per la salute comportamentali. Collabora con diversi istituti di ricerca e istituzioni internazionali (tra cui: CDC ad Atlanta, WHO a Ginevra e Copenhagen, ILO a Torino, POHS ad Adelaide, HPB a Singapore, World Bank a Washington DC)

Delegato del Rettore ai Dottorati di Ricerca

Chair of the International Union Health Promotion Global Working Group on Surveillance - WARFS

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Ha partecipato a:

Data Driven Decision. Conoscere, decidere e governare nella città dei dati

BolognaFiere | Bologna, 14 Ottobre, 2015 | 09:30

L’importanza dei dati – della loro conoscenza e della loro interpretazione – per prendere decisioni balza in primo piano se solo pensiamo a quante polemiche e a quanti guai possono nascere da una lettura errata o parziale dei dati stessi. La vicenda degli esodati ha fatto scuola. Ma più semplicemente ogni giorno assistiamo a dibattiti all’ultima cifra tra i politici di turno, dibattiti in cui tutti sembrano avere ragione perché ognuno legge i numeri a proprio piacimento. Eppure oggi viviamo in un mondo di dati e abbiamo a disposizione strumenti che per la prima volta, grazie al digitale, ci consentono di analizzare sistemi complessi e avere un quadro chiaro ed esaustivo della realtà che ci circonda.

Insomma, oggi ci aspettiamo che siano i dati a guidare le decisioni a tutti i livelli, prima di tutto a livello politico. Ma ci sono delle variabili da considerare: la quantità dei dati disponibili, la loro qualità (affidabilità della fonte, frequenza di aggiornamento, apertura e possibilità di essere riutilizzati), la capacità di metterli a disposizione (quindi le tecnologie abilitanti), la capacità dell’utente di utilizzarli e trasformarli in conoscenza. I dati, insomma, diventano informazione e, in prospettiva conoscenza, solo se ben organizzati e se il settore pubblico si impegna a dare un indirizzo in termini di standard, di principi e di regole. In un mondo in cui ogni spostamento può essere controllato, in cui basta un algoritmo per conoscere i gusti di un determinato settore della popolazione, il rischio privacy e sicurezza è sempre dietro l’angolo e va preso in considerazione, senza per questo bloccare l’innovazione.

Sono tanti, quindi, gli aspetti su cui ci si confronterà in questo evento: il contesto europeo e internazionale, da cui il discorso sui dati non può prescindere perché i dati non hanno confine e anche il quadro normativo di riferimento dovrebbe essere omogeneo per offrire garanzie e sicurezza; i settori strategici per il supporto alle decisioni pubbliche e le tecnologie abilitanti; le azioni da compiere per allineare il ciclo dei dati al ciclo delle decisioni.

Gli atti sono disponibili qui http://www.forumpa.it/smart-city-exhibition-2015/data-driven-decision-conoscere-decidere-e-governare-nella-citta-dei-dati