Le persone che hanno partecipato

Massimo Ricchi

Massimo Ricchi

Massimo Ricchi is a qualified lawyer with a post university specialization in Banking and Finance and is currently Public Project Finance and PPP advisor of primary public bodies and private companies, in 1996 has been hired at ANAS SpA.

He has been recently a senior lawyer for the Ministry of  Infrastructures - Technical Mission Unit and legal component of the Italian PPP Task Force - Presidency of the Council of Minister since 2000 (- 2012) facing over 300 projects with PPP’s contractual scheme (Roads, Hospitals, Prisons, Waste, Urban development, etc.).

He was a national co-implementer of Prison Plan – Ministry of Justice, about 900 million € to build 11 penitentiaries, one of which in Bolzano was the first PPP in Italy.

He is currently legal assistant at the RUP of the ASL 2 Umbria to realize “Città della Salute” and ARBO BZ the biggest urban development of rail station areas in Europe  (50 ha) and for Azienda Sanitaria Alto Adige has been in charge of innovative projects relating IT program managing territorial health file.         

Mr Ricchi is teaching Project Financing Law at Rome Architecture University “La Sapienza” in Master BIM – Building Information Modeling and at the Faculty of Economics Tor Vergata in Master in Procurement Management.

He has published several articles and books and is an expert educator and frequent speaker in national and international conferences on PPP’s; see the Volume (co-curator with G.F. Cartei) “Finanza di Progetto e PPP”, Editoriale Scientifica, 2015 and the recent “L’architettura dei contratti di concessione e di Partenariato Pubblico Privato nel nuovo Codice dei Contratti D.Lgs 50/2016”, Rivista Giuridica del Mezzogiorno, Il Mulino, 3/2016 and “Concessioni e PPP. Nel codice 2016 due discipline in base al tipo di rischio. Il Correttivo cancella rigidità e refusi”, Dossier Correttivo Edilizia e Territorio – Il Sole 24 Ore, numero 5-6, 2017.

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Ha partecipato a:

L’accountability dell’innovazione in Sanità

Roma, 21 Settembre, 2017 | 11:45

Anche l’innovazione tecnologica di matrice “informatica”, in Sanità, deve seguire logiche e modelli ampiamente consolidati in ambiti come quello relativo ai farmaci e ai dispositivi.
Innovare tanto per farlo o per seguire un trend, non conduce da nessuna parte se non lungo il versante dello spreco di risorse sempre più scarse.
Occorre definire e implementare meccanismi di valutazione ex-ante ed ex-post per tutte le iniziative di digitalizzazione in ambito sanitario, mutuando modelli quali l’Health Technology Assessment.

È anche necessario, ed ormai improcrastinabile, affrontare il tema del procurement innovativo: non è forse più possibile comprare innovazione tecnologica seguendo le regole che governano l’acquisto di beni “ordinari”, in un contesto ad elevatissima natalità di soluzioni e paradigmi rivoluzionari.

Partenariato pubblico-privato, contratti basati sul raggiungimento di performances condivise ex-ante, operazioni di finanza di progetto e affidamento in concessione sono alcune delle “parole d’ordine” più utilizzate in teoria e meno nella prassi quotidiana. Occorre superare la liturgia della parola, passando ai fatti: per farlo, è necessario che tutte le parti in causa (a partire da ANAC e Corte dei Conti) si confrontino con l’obiettivo di giungere in tempi stretti all’emanazione di linee guida capaci di affrancare le stazioni appaltanti dall’ansia del “foglio bianco”, della decisione presa in assenza di punti di riferimento sicuri.