Le persone che hanno partecipato

Mario Braga

Mario Braga

E' Responsabile della progettazione, dello sviluppo e dell’attivazione del Sistema Nazionale di Monitoraggio previsto dal Patto per la Salute 2014-2016 per Agenas da febbraio 2015.
Da dicembre 2013 a gennaio 2015 è Responsabile della Direzione Generale RSA dell' IDI Sanità, da settembre 2012 a marzo 2013, Responsabile Delegato ai rapporti con le istituzioni di riferimento (Ministeri, regione Lazio, ASL) della Direzione Sanitaria IDI Sanità e, da agosto 2011 ad agosto 2012, Direttore della rete Ospedaliera e Ricerca della Regione Lazio, dove cura l'elaborazione dei documenti di pianificazione e programmazione sanitaria avvalendosi del supporto tecnico-scientifico della Agenzia di Sanità Pubblica. Come Direttore Sanitario dell' Ospedale San Carlo di Nancy, da maggio 2006 a luglio 2011, organizza sul piano tecnico-funzionale i servizi sanitari e socio-sanitari e ne garantisce il buon funzionamento, partecipa alla definizione delle linee strategiche e degli obiettivi dell’ente, delle politiche di sviluppo e dei programmi da realizzare in ambito sanitario e socio-sanitario e promuove l’integrazione ed il collegamento tra le diverse attività sanitarie attraverso la stesura di protocolli e l’istituzione e partecipazione con gruppi di lavoro su tematiche specifiche. Da agosto 2003 ad aprile 2006 è Direttore Sanitario Nazionale Croce Rossa Italiana, dove definisce e sviluppa i contenuti dei piani aziendali pluriennali ed annuali e le relative relazioni di consuntivo per tutto quanto afferente la produzione e lo sviluppo delle attività sanitarie; promuove e coordina le iniziative di collaborazione in campo assistenziale con organismi ed enti nazionali ed internazionali, in coerenza con le finalità dell’Ente; è responsabile dei programmi di cooperazione e sviluppo in ambito Internazionale; coordina e dirige gli interventi in emergenza in ambito nazionale ed internazionale ed è responsabile complessivo da un lato della qualità e dell'efficienza tecnica ed operativa della produzione di prestazioni, dall'altro della distribuzione dei servizi attraverso l'integrazione dei singoli prodotti in servizi o in programmi di assistenza, orientati al singolo e alla collettività. Come Direttore Sanitario Aziendale da giugno 2001 a luglio 2003 è Responsabile della programmazione sanitaria per la predisposizione del piano di riequilibrio economico-finanziario presentato dalla Regione Lazio al Governo per il finanziamento straordinario dei disavanzi generati dalle pregresse amministrazione negli anni 1999-2001; Responsabile della programmazione sanitaria per la predisposizione del piano di rilancio aziendale previsto dal Protocollo di Intesa Università-Regione; Responsabile dei programmi di centralizzazione delle attività cliniche e diagnostiche dell’Azienda (Laboratorio analisi, Anatomia Patologica, Radiologia, Camere Operatorie, Oncologia, Cardiologia); Responsabile, per la parte sanitaria, del progetto di riqualificazione strutturale del Policlinico Umberto I. Dal 1998 al 2001 è Direttore del Laboratorio sui Sistemi di Qualità in Sanità presso IDI IRCCS e, dal 1995 al 1998, Direttore dell’area Epidemiologia, Statistica ed Economia per l' Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali.
 
Ha partecipato in qualità di docente a vari corsi universitari (Università di Milano, Università di Brescia, Università di Modena, Università di Roma, Universita’ Lateranense, Università Cattolica, Università di Tirana) di Statistica ed Epidemiologia, di Organizzazione e gestione delle Aziende Sanitarie, di promozione della qualità assistenziale, di gestione delle emergenze sanitarie, di organizzazione degli interventi in emergenza e cooperazione. E’ stato membro esperto di due gruppi di lavoro, istituiti presso il Ministero della Salute, di supporto alle decisioni di revisione della spesa pubblica (spending review) coordinate dal Commissario Cottarelli. E’ membro della Commissione Nazionale aggiornamento LEA.
 
Ha pubblicato numerosi articoli su riviste nazionali ed internazionali (circa 100).
 
 

 

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La performance delle amministrazioni pubbliche: tra valutazione interna ed esterna

Roma, 24 Maggio, 2017 | 15:00

Il ciclo della performance è stato introdotto nelle amministrazioni pubbliche dal decreto legislativo n. 150 del 2009. Negli anni successivi il legislatore è più volte intervenuto sul ciclo per cercare di migliorarne l’efficacia. Da ultimo, il decreto legge n. 90 del 2014 ha trasferito tutte le competenze in materia di ciclo della performance, inizialmente assegnate ad una Commissione indipendente (CiVIT, poi diventata ANAC) in capo al Dipartimento della Funzione Pubblica (DFP).

Le funzioni del DFP in materia di performance sono oggi disciplinate dal DPR n. 105 del 2016: il Dipartimento, tra le altre cose, indirizza le attività degli OIV, definisce nuove linee guida per la semplificazione ed il miglioramento delle varie fasi del ciclo della performance e intende promuovere la costituzione della Rete Nazionale per la valutazione esterna delle amministrazioni pubbliche. E’ prevista, inoltre, a breve, l’emanazione di un decreto legislativo, attualmente all’esame delle Commissioni parlamentari, che apporterà una serie di modifiche al D. Lgs. n. 150 del 2009, rafforzando ulteriormente alcune delle novità introdotte dal DPR.

A poco più di un anno dall’entrata in vigore del decreto n.105, molte cose sono già state fatte e altre sono in fase di realizzazione: è stato istituito l’Elenco Nazionale OIV (che già prevede oltre 1400 iscritti), è stata avviata una stretta collaborazione con la Ragioneria Generale dello Stato per definire le modalità di integrazione fra ciclo della performance e ciclo di bilancio, sono in via di definizione le prime linee guida per una più efficace definizione del Piano della performance, sono stati attivati dei Laboratori di approfondimento con alcuni Ministeri.

La Costituzione della Rete Nazionale per la valutazione delle amministrazioni pubbliche, con l’obiettivo di “valorizzare le esperienze di valutazione esterna delle pubbliche amministrazioni e dei relativi impatti che vengono condotte in specifici ambiti e settori, favorire la condivisione di tali esperienze e definire metodologie di valutazione comuni” (art. 7, co. 1, DPR n. 105 del 2016) è la principale innovazione sul fronte della valutazione esterna, dalla quale potrebbero aprirsi scenari sinora inediti anche i fini della valutazione degli impatti, aiutando a superare uno dei principali limiti fin qui riscontrati nell’attuazione del ciclo della performance.

Partendo dalla consapevolezza che in vari settori della PA sono già stati sviluppati sistemi di valutazione esterna, orientati proprio alla valutazione degli impatti generati (Università, Scuola, Sanità), il Dipartimento vuole valorizzare le esperienze già esistenti per arrivare a costruire una Rete nella quale possano svilupparsi modelli e criteri più evoluti, garantendo una graduale integrazione fra i vari sistemi, salvaguardando le specificità dei singoli settori.

Il convegno si sviluppa dunque in due sessioni: una prima nella quale il Dipartimento della funzione pubblica presenta lo stato di avanzamento delle proprie attività in materia di ciclo della performance e una seconda parte nella quale un panel di esperti si confronta sulle differenti esperienze di valutazione esterna allo scopo di individuare una prima serie di elementi utili alla successiva costruzione della Rete.

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 16, "Pace, giustizia e istituzioni solide".