Le persone che hanno partecipato

Anna Maria Rabitti

Anna Maria Rabitti

Funzionario presso il Comune di Rimini e Responsabile A.P.O. dell’Unità Operativa Sistema Informativo Territoriale e Toponomastica, comprendente anche la linea funzionale “Studi e Ricerche Statistiche”.

Laureata in Fisica presso l’Università degli Studi di Bologna, sin dal percorso universitario si appassiona alle tecnologie informatiche, maturando in questo campo anche alcune esperienze lavorative post laurea nel settore privato, proseguite poi nel pubblico, in merito all'organizzazione, all’analisi e all'elaborazione delle informazioni e all’implementazione di procedure informatizzate.

Attualmente si occupa prevalentemente di organizzazione e aggregazione di informazioni legate al territorio e alla cartografia, collaborando anche a diversi gruppi di lavoro, comunali e regionali, in materia di informatizzazione e amministrazione di banche dati con particolare riferimento alla fiscalità, alla mobilità, ai lavori pubblici, all’urbanistica e all’edilizia.

Da qualche anno, in seguito alle spinte innovative che hanno coinvolto la Pubblica amministrazione, collabora anche ai processi di apertura delle informazioni (Open Data), in qualità di Data Manager e responsabile Team Open Data, e ai processi di dematerializzazione e digitalizzazione delle pratiche edilizie. 

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Ha partecipato a:

Data driven decision: usare i dati per governare i fenomeni (Tavolo di lavoro Executive)

Roma, 25 Maggio, 2017 | 09:30

Il buon governo deve avere la capacità di prendere decisioni sulla base dell’esatta conoscenza di quello che avviene nel territorio stesso. È ciò che viene chiamato data driven decision o anche Data driven economy ed è la conseguenza virtuosa di un processo in grado di trasformare i dati grezzi in informazioni, queste in conoscenza su cui prendere, infine, decisioni.

Ma la PA è pronta a trasformare l’enorme mole di informazioni a sua disposizione in buon governo? Le potenzialità sono enormi: si va dall’analisi dei bisogni, per offrire servizi migliori ai cittadini, ad una maggiore razionalizzazione della spesa pubblica. Alle fonti istituzionali si sono aggiunte anche le informazioni che provengono dai diversi device che popolano le città (l’Internet delle cose), dalle segnalazioni dei cittadini o dal funzionamento stesso della macchina amministrativa (ad esempio dai processi di fatturazione elettronica).

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Data driven decision: usare i dati per governare i fenomeni

Roma, 25 Maggio, 2017 | 11:45

Il buon governo deve avere la capacità di prendere decisioni sulla base dell’esatta conoscenza di quello che avviene nel territorio stesso. È ciò che viene chiamato data driven decision o anche Data driven economy ed è la conseguenza virtuosa di un processo in grado di trasformare i dati grezzi in informazioni, queste in conoscenza su cui prendere, infine, decisioni.

Ma la PA è pronta a trasformare l’enorme mole di informazioni a sua disposizione in buon governo? Le potenzialità sono enormi: si va dall’analisi dei bisogni, per offrire servizi migliori ai cittadini, ad una maggiore razionalizzazione della spesa pubblica. Alle fonti istituzionali si sono aggiunte anche le informazioni che provengono dai diversi device che popolano le città (l’Internet delle cose), dalle segnalazioni dei cittadini o dal funzionamento stesso della macchina amministrativa (ad esempio dai processi di fatturazione elettronica).

Tra i 17 Sustainable Development Goals - strettamente correlati l'uno con l'altro - il focus, in questo evento, sarà sull'obiettivo 9 "Innovazione e infrastrutture".