Le persone che hanno partecipato

Ilde Gaudiello

Ilde Gaudiello

Ilde Gaudiello è Direttore della Divisione III “Pianificazione, tracciabilità e vigilanza sulla gestione dei rifiuti” della Direzione generale per i rifiuti e l’inquinamento del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Nello svolgimento del suo incarico, cura direttamente tutte le questioni riguardanti la tracciabilità dei rifiuti, con l’ausilio di esperti. È componente del Comitato Nazionale dell’Albo dei Gestori Ambientali.

Nel corso della sua carriera professionale è stata Vice Capo di Gabinetto addetto all’ordine pubblico e sicurezza e Direttore Servizi generali del Gabinetto del Comune di Roma, in forza del Commissario Straordinario, Prefetto Francesco Paolo Tronca.

Ha prestato servizio, in qualità di Direttore della Divisione II “Anticorruzione, trasparenza e processi gestionali e di valutazione”, presso il Segretariato generale presso il Ministero dell’Ambiente.

È stata, inoltre, Vice capo Ufficio Legislativo, in qualità di Responsabile attività parlamentare presso il medesimo Dicastero.

 

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Ha partecipato a:

Economia circolare e il ruolo della pubblica amministrazione

Roma, 24 Maggio, 2017 | 10:00

Progredire verso un’economia circolare costituisce oramai l’obiettivo strategico da perseguire per la realizzazione di uno sviluppo sostenibile. Un ruolo cruciale nell’agenda del nuovo sviluppo è svolto dalla Pubblica Amministrazione, che gioca un ruolo di primo piano nell’adozione di atti autoritativi, di autorizzazione e pianificazione, nonché di regolazione del mercato.

Il nuovo paradigma della tracciabilità: il dato ambientale quale strumento di sviluppo del comparto legato alla gestione dei rifiuti

Roma, 15 Maggio, 2019 | 15:00

Il decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito con modificazioni dalla legge 11 febbraio 2018, n. 12, ha soppresso il sistema di tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) di cui all’articolo 188-ter del Codice ambientale. L’obiettivo del nuovo sistema è passare dalla tracciabilità delle movimentazioni dei rifiuti alla tracciabilità dei dati ambientali, in modo da garantire una maggiore interoperabilità degli stessi e permettere al Ministero dell’Ambiente di rispondere alle sue funzioni di indirizzo generale.

A tal fine è istituito il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, realizzato e gestito direttamente dal Ministero dell'Ambiente, strumento che si servirà della piattaforma telematica e del supporto tecnico/amministrativo dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali. Il Registro si comporrà di una sezione Anagrafica, comprensiva dei dati in capo agli utenti, e di una sezione Tracciabilità che includerà i dati relativi ai registri di carico e scarico, ai FIR ed ai percorsi effettuati dai veicoli di trasporto (tramite sistemi di geo-localizzazione reperibili sul mercato).

La digitalizzazione dei modelli di riferimento e l’entrata in vigore del Registro elettronico accresceranno il monte informazioni dei rifiuti ad ogni livello di gestione (raccolta, trasporto, trattamento, smaltimento) ed agevoleranno la lettura integrata dei dati ambientali, al fine di verificare le posizioni dei soggetti delle varie filiere e di adottare politiche ambientali maggiormente efficienti.

Dai dati ad un’informazione di valore. ReOPEN SPL: reti di collaborazione per la governance di acqua, rifiuti e trasporti

Roma, 15 Maggio, 2019 | 11:45

Lo svolgimento delle funzioni pianificatorie e programmatorie di Regioni ed Enti locali trova forti limiti nella carenza dei dati sulla base dei quali operare le scelte di policy e pianificazione. Analogamente, anche qualora i dati fossero disponibili, la complessità di determinate variabili, giuridiche, economiche e tecniche, limita la fruibilità delle informazioni, riducendo il valore “di servizio” del dato. Tali criticità risultano particolarmente frequenti nei processi decisionali pubblici riguardanti i settori dell’acqua, dei rifiuti e dei trasporti.

Il Progetto ReOPEN SPL, intervenendo a supporto degli enti competenti in tali materie (Regioni ed enti d’ambito, in primis), sta approfondendo i fabbisogni di tali soggetti e studiando possibili percorsi di collaborazione inter-istituzionale utili ad aumentare il valore delle informazioni a loro disposizione.

In occasione dell’evento, ai partecipanti sarà consegnata copia dei due rapporti nazionali sugli assetti organizzativi e gestionali del servizio idrico integrato e della gestione dei rifiuti urbani.

Per ascoltare l'audio integrale dell'evento cliccare QUI

 

Economia circolare: produrre energia ad emissioni zero dai rifiuti. Il progetto DEMOSOFC: dal sistema della ricerca europea alla scala industriale di una multi-utility

Roma, 7 Luglio, 2020 | 09:35

Le acque di scarico possono produrre energia ad emissioni zero? Coordinato dal Politecnico di Torino, il progetto DEMOSOFC ha costruito il primo impianto industriale in Europa che recupera il biogas prodotto dalla depurazione delle acque e lo trasforma in energia pulita grazie alla tecnologia delle celle a combustibile. Il sistema, realizzato nell’impianto di depurazione SMAT di Collegno, consente di produrre energia ad alta efficienza ed emissioni zero grazie al più’ grande sistema al mondo con celle a combustibile ad ossidi solidi alimentato a biogas.

Le grandi innovazioni del sistema DEMOSOFC - rispetto ai tradizionali motori a gas - sono l’elevata efficienza, ovvero maggiore produzione di elettricità a parità di gas in ingresso, e le emissioni di inquinanti nulle in atmosfera, come gli ossidi di azoto, gli ossidi di zolfo e i particolati.

Dall’inizio della sua operazione (Ottobre 2017) ai primi mesi del 2020, l’impianto DEMOSOFC ha evitato l’emissione in atmosfera di oltre 560 kg di NOx (equivalenti alle emissioni di 327 auto utilitarie in un anno!). Se pensiamo ad una replica su scala industriale del sistema dimostrativo DEMOSOFC, i risparmi per una multi-utility potrebbero essere superiori ai 160’000 €/anno per la sola quota di elettricità risparmiata.

L’incontro approfondirà i seguenti aspetti:

  • · il sistema degli incentivi e le politiche per lo sviluppo di un sistema industriale nazionale basato sull'economia circolare;
  • · le condizioni e gli strumenti per favorire la replicabilità di esperienze di successo sul territorio europeo;
  • · le azioni per la creazione di una filiera industriale dell'economia circolare, coinvolgendo Università, ricerca e operatori industriali e di mercato;
  • · la tecnologia, l’efficienza, le performance misurate in quattro anni di operazione sul campo