Le persone che hanno partecipato

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L’informazione come garanzia ed opportunità per il cittadino, le strutture sanitarie, le imprese

Roma, 20 Settembre, 2017 | 10:30

L’aumentata circolazione di dati tra paziente e operatori sanitari, all’interno delle strutture del nostro SSN fino a arrivare ai terzi che con il sistema di assistenza e cura non hanno relazioni funzionali, pone la necessità della protezione e della sicurezza di questi dati.

Quando la trasformazione digitale si mette al servizio della salute e incrementa l’efficacia dell’atto medico o assistenziale, protezione e sicurezza dei dati deve essere la filosofia che guida la progettazione di un sistema complesso in cui le aspettative, le ansie delle persone incontrano l’attività dei professionisti sanitari.

Anzitutto, garantendo la persona e la sua dignità, con la rapida e piena applicazione del Regolamento UE 2016/679 in materia di protezione dei dati personali. In secondo luogo, assicurando ai professionisti sanitari dati certi, nel giusto tempo e sicuri, nel senso che siano autorizzati. In sostanza vi deve essere un flusso ordinato che guarda alle esigenze della persona ma anche agli aspetti organizzativi delle strutture erogatrici (sia essa un ospedale o sul territorio).

Nel progettare si deve porre attenzione ai processi organizzativi ed alle esigenze degli operatori e si dovrebbero sentire i cittadini. Quindi privacy e security by design diventa un’urgenza quando si costruiscono i processi e i flussi; per stabilire insieme a tutti gli interessati cosa far “vedere” in modo diffuso su tutto il territorio nazionale decidendo anche sulla semantica. La sintesi delle operazioni semplici dovrebbe portare ad informazioni generali usabili per la programmazione aziendale, regionale, nazionale. E il FSE diventerà un pilastro fondamentale perché sta portando, diventando nazionale, ad una armonizzazione sentita da tutti gli operatori.

Cruciale poi il ruolo del Mercato. Le imprese di tecnologia avanzata, nel rispetto e nella condivisione delle esigenze soprariportate, investono nella ricerca, costruiscono il “prodotto” (qui entra in gioco AgID e la struttura di Piacentini per infrastrutture e standard). Alfine il prodotto è reso disponibile alle strutture pubbliche attraverso i processi di procurement governati dalle centrali di acquisto e ANAC.

La nota finale va alla considerazione che ogni nuovo processo, flusso o procedura che rende disponibili o consente di raccogliere dati dovrebbe rispettare il principio dell’efficacia e della sostenibilità quindi del valore prodotto. La ricerca tecnologica ci ha già portati sulla frontiera, nuovi dati possono essere disponibili: machine learning, realtà aumentata, teleassistenza, riabilitazione motoria e cognitiva, serious games. Siamo in grado di misurare il valore prodotto?